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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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I segnali di rifiuto (sfregarsi il naso, togliersi qualcosa dalla zona lacrimale, sollevareo grattare il sopracciglio, tenere sollevato con un dito il labbro inferiore, grattarsi lafronte, sollevare gli occhiali, grattarsi con una penna o un dito sotto il mento, incrociarele braccia, mettere le mani sui fianchi, esibire simboli fallici, mordere l’interno delleguance, stringere con forza un oggetto, ecc.) <strong>tra</strong>smettono reazioni che vanno dal fastidio,alla stizza, dalla perplessità o dal disgusto moderato alla collera.Riportiamo in allegato una tabella 57 riassuntiva dei segnali non verbali e il loro significato.Linguaggio e <strong>comunicazione</strong> non verbale sono, quindi, due aspetti <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong>strettamente connessi: non tutto, infatti, si può esprimere ricorrendo ad un solo ditali sistemi. Spesso ci rendiamo conto che captiamo il significato verbale di un messaggiolanciatoci da un nostro conoscente, eppure ciò non è sufficiente a coglierne tutte lesfumature: per capire bene fino in fondo il significato <strong>della</strong> sua <strong>comunicazione</strong>, dobbiamofare ricorso all’insieme di atteggiamenti, significati e relazioni che caratterizzanoil suo comportamento sociale e, più in generale, quello <strong>della</strong> nos<strong>tra</strong> specie.Capitolo 1.4 L’espressione delle emozioniPrima di chiudere questa breve rassegna sulla <strong>comunicazione</strong> non verbale, non si puòfare a meno di presentare il contesto più largo in cui vengono studiate le espressioni, cheè quello appunto delle emozioni. Lo studio dell’emozione presenta numerosi problemisia perché è difficile definire il campo di indagine, sia per il particolare rilievo che i diversipresupposti teorici hanno sulle stesse modalità di studio. Secondo Canes<strong>tra</strong>ri 58 ,nella <strong>tra</strong>dizione razionalista del XVII secolo, l’emozione era considerata un fattore didistorsione e di disturbo del comportamento razionale; per questo motivo era ritenutapriva di interesse scientifico. Poiché l’attività razionale era considerata la base dallaquale partire per spiegare le azioni umane, l’emozione perturbante assumeva anche laqualità di attributo spregevole (non razionale) dell’esistenza fisica. Si pensava di avere a57 Cfr., Pacori M., Come interpretare i messaggi del corpo, De Vecchi Editore, Milano, 2003, pp. 183 –188. La tabella è suddivisa in tre sezioni: la prima riguarda le parti generali del corpo; la seconda en<strong>tra</strong>nello specifico, procedendo dalla testa ai piedi; la terza si occupa di alcuni oggetti di uso quotidiano. Nellaprima colonna di ciascuna sezione si trovano rispettivamente: il corpo, le parti del corpo e, poi, gli oggetti.Nella seconda colonna ci sono le azioni e i gesti più comuni ad essi collegati. Nella terza colonna,infine, è riportato il significato di massima del comportamento.58 Canes<strong>tra</strong>ri R., Psicologia Generale e dello Sviluppo, Bologna, CLUEB, 1984.40

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