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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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questo ambito il rapporto pedia<strong>tra</strong>/<strong>madre</strong> è uno dei momenti cen<strong>tra</strong>li del lavoro di prevenzionee di terapia. Infatti, il pedia<strong>tra</strong> deve essere in grado di comprendere le motivazioniche spingono talvolta le madri ad avere speranze o atteggiamenti irrealistici diguarigione di fronte a malattia. Di contro l’atteggiamento <strong>della</strong> <strong>madre</strong> nei confronti delbambino malato può divenire irrazionale e pertanto difficilmente riconducibilenell’alveo <strong>della</strong> medicina. Dal punto di vista del medico risulta utile comprendere gli atteggiamentidei soggetti che si rivolgono a lui al fin di indirizzare positivamente il processodi terapia. Il pedia<strong>tra</strong> nel corso <strong>della</strong> sua attività utilizza le proprie conoscenze, ilproprio sapere medico e un uso troppo specifico di queste terminologie può divenire unin<strong>tra</strong>lcio alla partecipazione concreta nell’opera di prevenzione <strong>della</strong> malattia. Ricordiamoche dato il particolare legame che si instaura <strong>tra</strong> la <strong>madre</strong> e il bambino le variazionisullo stato di salute di questo saranno particolarmente incisive sull’autostima, sulsenso di incapacità che posso nascere nella <strong>madre</strong>. In questa situazione di sensibilitàemotiva l’incontro con il pedia<strong>tra</strong> può produrre dei notevoli mutamenti squilibrando lasituazione pregressa. Finora le tecniche utilizzare per misurare queste importanti variazioniemozionali erano tendenzialmente composte da una osservazione diretta priva distrumenti oggettivi o dalla raccolta delle espressioni verbali dirette o at<strong>tra</strong>verso intervistesvolte successivamente. Tutte queste metodologie hanno il difetto di non essere ripetibiliin quanto si diceva che i materiali raccolti variassero in funzione di chi faceva le<strong>tra</strong>scrizioni. A tal fine abbiamo pensato di utilizzare per l’analisi del rapporto pedia<strong>tra</strong><strong>madre</strong> bambino uno strumento costruito nel 1978 da P. Ekman e W. V. Friesen la cuifunzione è quella di analizzare in maniera obiettiva e ripetibile le espressioni del voltoin funzione delle emozioni espresse. Il F.A.C.S. – Facial Action Coding System - è unostrumento che regis<strong>tra</strong> con 44 unità d’azioni relative ai movimenti del volto e 14 unitàd’azione che rendono conto dei cambiamenti nella direzione dello sguardo enell’orientamento <strong>della</strong> testa le sei emozioni di base, quali sorpresa, paura, collera, disgusto,tristezza e felicità. In questo modo si sono superate tutte le critiche relativamentealla scientificità oggettivante che l’osservazione semplice spesso comportava; inoltreper la prima volta abbiamo applicato il F.A.C.S. a più soggetti contemporaneamentepoiché finora si era utilizzato esclusivamente su singoli soggetti sottoposti ad un'unicaemozione con stimolo esterno. In questo primo studio ci siamo maggiormente soffermatisulle emozioni espresse dai pediatri riservandoci di completare in futuri studi una ana-8

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