Introduzione alla storia della lingua gaelica Anna ... - OpenstarTs
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<strong>della</strong> testimonianza delle iscrizioni in alfabeto ogham risalenti al periodo compreso<br />
tra il sec. V e la metà del sec. VI; per tale motivo McCone adopera anche il termine di<br />
ogham Irish per indicare lo stadio più arcaico del gaelico irlandese. I primi documenti<br />
che noi abbiamo in gaelico sono costituiti da circa duecento brevi iscrizioni in alfabeto<br />
ogham distribuite fondamentalmente nel sud dell’Irlanda, nella zona compresa<br />
tra il Kerry e le città di Cork e Waterford, e in Gran Bretagna nelle zone costiere del<br />
Galles e <strong>della</strong> Cornovaglia, inoltre il medesimo alfabeto, introdotto sempre da popolazioni<br />
di origine irlandese i Dal Riada, venne anche usato in Scozia per alcune tarde<br />
iscrizioni dei Pitti. Difatti sia le iscrizioni scozzesi che quelle riscontrate in Galles<br />
e Cornovaglia sono dovute alle invasioni ed agli stanziamenti più o meno stabili di<br />
gruppi di guerrieri irlandesi nel periodo compreso appunto tra i secoli V e VI.<br />
Le attestazioni sono prevalentemente tutte di tipo funerario e nonostante<br />
presentino fondamentalmente iscrizioni del tipo “la pietra del figlio di...” con<br />
testimonianze in particolare relative ai sostantivi per figlio, figlia, nonno, popolo<br />
e tribù tutte al caso genitivo e senza presenza di verbi o preposizioni, ci<br />
permettono comunque di avere una conoscenza limitata <strong>della</strong> forma/struttura<br />
<strong>della</strong> <strong>lingua</strong> che veniva parlata nel periodo antico intorno ai secoli V e VI. L’alfabeto<br />
ogham probabilmente era costituito da una serie di venti segni costituiti<br />
da serie di piccole linee poste in diversa maniera rispetto ad una linea centrale,<br />
normalmente costituita dal bordo <strong>della</strong> pietra su cui erano state scolpite. Nel<br />
particolare i venti segni erano a loro volta raggruppati generalmente in gruppi di<br />
cinque, il che farebbe pensare ad un loro utilizzo anche tramite l’uso gestuale di<br />
una o di tutte e due le mani. Infatti si pensa che l’alfabeto ogham sia stato creato<br />
in origine all’interno <strong>della</strong> ristretta casta dei druidi per poter trasmettersi a gesti<br />
le informazioni in modo tale che nessun uomo esterno <strong>alla</strong> casta in questione<br />
potesse venire a conoscenza del sapere druidico. è interessante però far notare<br />
come i venti segni dell’alfabeto ogham si basino fondamentalmente sulle distinzioni<br />
fonetiche proprie del latino presentando anche i gruppi di cinque segni<br />
raggruppati secondo una distinzione in vocales, semivocales, mutae e Graecae in<br />
uso presso le scuole romane. Secondo Ahlqvist e Mac Eoin quindi questo farebbe<br />
pensare ad un’origine di tale alfabeto all’interno delle scuole latine in Britannia<br />
ponendo come termine a quo il sec. III per la sua creazione 6 . L’alfabeto ogham comunque<br />
rimase in uso in Irlanda fino al secolo VII, quando venne completamente<br />
soppresso dall’uso dell’alfabeto latino per la compilazione dei manoscritti.<br />
In particolare, sempre McCone fa notare come il sistema fonematico dell’ogham<br />
Irish e quindi dell’irlandese primitivo nel suo stadio più arcaico prevedesse un inventario<br />
consonantico in cui le consonanti palatali e le consonanti lenite rivestiva-<br />
6 Mac Eoin G., Irish, in The Celtic Languages, London, 1993, pp. 101-102.<br />
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