Introduzione alla storia della lingua gaelica Anna ... - OpenstarTs
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PROTO-CELTICO<br />
Per quanto concerne la differenziazione del ramo celtico d<strong>alla</strong> famiglia indo-europea<br />
e la formazione di una <strong>lingua</strong> proto-celtica, generalmente vengono riconosciuti tre<br />
stadi di sviluppo a partire appunto dall’inventario di fonemi qui sopra presentato.<br />
Il primo stadio prevedrebbe la scomparsa <strong>della</strong> labiovelare sonora g w in seguito<br />
<strong>alla</strong> seguente mutazione *i.e. g w > *P.C. b, questo mutamento avrebbe infatti<br />
permesso da un lato di colmare il vuoto presente nella serie delle occlusive labiali<br />
con l’inserimento nell’inventario del fonema occlusivo labiale sonoro, dall’altro<br />
lato avrebbe però comportato un conseguente vuoto nella serie delle labiovelari<br />
con la perdita del fonema sonoro. Tale squilibrio quindi avrebbe spinto il sistema<br />
a modificarsi ulteriormente, in quello che è considerato come il secondo stadio di<br />
sviluppo del proto-celtico, con la perdita <strong>della</strong> serie delle occlusive aspirate che<br />
avrebbero perso il proprio tratto di aspirazione confondendosi completamente<br />
con la serie delle occlusive sonore, con conseguente mutamento di *i.e. g wh ><br />
*P.C. g w e restaurazione del fonema labiovelare sonoro all’interno dell’inventario.<br />
L’ultimo stadio infine avrebbe condotto <strong>alla</strong> perdita totale del fonema occlusivo<br />
labiale sordo *i.e. p > *P.C. 0, tale perdita totale però sarebbe secondo McCone<br />
avvenuta in un periodo abbastanza tardo e sarebbe stata preceduta da tutta una<br />
serie di mutamenti, tra cui in particolare: 1) assimilazione *p…k w > k w …k w ; 2) mutamento<br />
p > b tra vocale e liquida; 3) mutamento p > φ; 4) mutamento p > w tra<br />
vocale posteriore e n; 5) infine, perdita totale di φ > 0.<br />
Per quanto riguarda le consonanti fricative, invece, in proto-celtico ritroviamo la<br />
fricativa sonora s ed il suo allofono sonoro z, mentre in posizione interna intervocalica<br />
ritroviamo i seguenti fenomeni di assimilazione: *i.e. -sm- > -mm-, *i.e. -sr- > -rr-,<br />
*i.e. -sl- > -ll-. Nel proto-indoeuropeo ricostruito si ipotizza che un fonema s venisse<br />
introdotto in un gruppo consonantico costituito da due dentali non apirate, il gruppo<br />
consonantico così formatosi, cioè –tst-, sarebbe stato reso in proto-celtico come<br />
–ts-, quindi si può ricostruire la seguente mutazione: *i.e. –tst- > *P.C. -ts-.<br />
Inoltre per il proto-celtico, sulla base degli studi di Greene e McCone, si può ricostruire<br />
anche un primo stadio di lenizione che avrebbe interessato esclusivamente le<br />
consonanti occlusive sonore labiali, dentali e velari che sarebbero state lenite nelle<br />
rispettive consonanti fricative sonore in posizione intervocalica e forse in finale di<br />
parola dopo vocale, con il seguente mutamento: *i.e. b d g m > *P.C. v ð γ vˉ.<br />
Le laringali ricostruite per il proto-indo-europeo sarebbero come sappiamo tre<br />
e cioè h 1 che non aveva alcun potere colorante su di una vocale /e/ contigua, h 2 che<br />
produceva l’effetto di mutare una vocale contigua di timbro /e/ in una vocale di timbro<br />
/a/, ed infine h 3 che produceva l’effetto di mutare una vocale contigua di timbro<br />
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