Totale Domande 34Realizzate 8Rifiutate 26Rifiutate per pro forma 15Rifiutate per domande anteriori/miglior utilizzo 191.4 L’ Azienda Idroelettrica della Limentra (1919-1930)Traiamo le informazioni per questo paragrafo dalla corrispondenza della Societàdella Limentra. Fabio Silari che nel 1991 schedò questi documenti ritenne che lastessa Società fosse un’affiliata alla Società Bolognese di Elettricità; in realtà essa sorseautonomamente e confluì nella seconda solamente nel 1939: questo è il motivo peril quale le sue carte si trovano oggi nel fondo della Bolognese 58 .L’Azienda Idroelettrica della Limentra (da ora in poi Limentra) compare per laprima volta il 5 agosto 1919 59 , quando figura come richiedente ad esercitare una lineaa 3000 volts attraverso i Bagni della Porretta. I dati che abbiamo sull’impresa sono diuna decina d’anni posteriori rispetto alle sue origini. Riguardo ai primissimi anni diattività sappiamo soltanto che il titolare era Salvatore Turri (1892-1964), che appartenevaad una famiglia originaria di Pejo in Trentino, che si era trasferita verso la finedegli anni Cinquanta del XIX secolo a Pioppe di Salvaro, dove aveva avviato diverseattività economiche: lavorazione della canapa, del lino, delle pelli e trattamento delrame. Negli anni del primo conflitto mondiale Cristoforo Turri (1844-1929) decise di58Archivio ENEL, F. Silari, “Attività svolta nel periodo gennaio-marzo 1991”. <strong>Il</strong> fondo della Bolognesein Archivio ENEL, che contiene anche i documenti della Società della Limentra, non è ancorariordinato. Dopo una prima catalogazione fatta dal dottor Silari infatti, oggi è in corso una catalogazioneinformatica dell’archivio che, al momento della pubblicazione del presente studio, non è ancora statacompletata. Per questo, dei documenti schedati dal Silari (copialettere 1919-1939), sono riuscito a reperire,fortunosamente, solamente la corrispondenza degli anni 1934-1937.101
abbandonare le altre attività a favore dell’attività di filatura e tessitura della canapa edel lino. Proprio in questi anni uno dei due figli, Salvatore, diede inizio all’impresaelettro-commerciale Limentra, con sede a Bologna in via Garibaldi 2 60 .Nei primi anni di attività (1919-1922) l’impresa si preoccupò di installare alcunegeneratrici idroelettriche e di collegarle fra loro attraverso linee ad alto voltaggio. Lecentraline di produzione erano cinque: una a Taviano, sul Limentra Occidentale o diSambuca, una seconda a ponte della Venturina, sul fiume Reno nella vecchia ramieradi proprietà dei Turri, una terza a Vergato sempre sul Reno presso la tenuta Serrini,una quarta a Pianaccio sul Silla e infine una quinta a Pioppe di Salvaro sempre sulReno. La forza prodotta da queste centraline era in totale di 800 kW.L’elettrificazione iniziò da Porretta Terme, che nel 1919 fu allacciata a Taviano eVenturina, da cui traeva l’energia, con una linea a 3600 volts 61 . La Limentra acquistòfin da subito la linea di proprietà dei Buini, lasciando ai vecchi proprietari soltantol’impianto di produzione. Nel 1922 procedette alla costruzione di una linea a 5000volts da Taviano fino a Piteccio, dove iniziava l’area di distribuzione della SocietàForze Idrauliche Appennino Centrale. L’area di distribuzione della Limentra si inserivaidealmente fra il bacino di distribuzione della Società Bolognese di Elettricità,che lungo la valle del Reno arrivava fino a Marzabotto, e della Società Forze IdraulicheAppennino Centrale verso Pistoia. Nel 1923 la Limentra proseguival’elettrificazione del versante bolognese, con l’attivazione di una linea a 15000 voltsfino a Pioppe di Salvaro, dove era posta una delle generatrici idroelettriche dell’impresa.Dopo aver completato questa prima dorsale ad alta tensione, nello stessoanno la Limentra si dedicò ad ampliare le reti a bassa tensione per il servizio all’utenza.In un resoconto al Genio civile, la Società dichiarava che nel 1923 erano serviti:Treppio, Ponte della Venturina, Fabbiana, Val di Brana, Piteccio, Piazza, Lizzanello,Piastre, Corbezzi, Fabbrica, Uzzo, Villa, San Felice, Grazie, Collina, Spedaletto, Valdi Bura, Ca’ di Gori, Badi, Capanne, Sammommè, Taviano, Fossato, Poggio, Sambuca,Bellavalle, Pavana, Campillio, Carpineta 62 .Questa prima espansione, in prevalenza verso il versante Toscano, era tesa a coprireimmediatamente zone in cui non esistevano ancora, durante gli anniDieci-Venti, piccole imprese elettro-commerciali. Dopo questo primo moto di elettrificazionea bassa tensione, realizzato soprattutto a scopo distributivo, ripresero gliampliamenti della trasmissione ad alta tensione. Una cabina di trasformazione venneinstallata a Pian di Casale, per portare 15.000 Volts verso Porretta la cui linea,ancora a 3600 Volts, sarebbe stata portata allo standard di 15 KV in poche settimane.Nel 1927 l’ultima linea ad alta tensione fu realizzata da Vergato a Grizzana.Negli stessi anni in cui la Limentra aveva iniziato ad operare nel territorio fra59ASB, Genio civile, n. 803.60Vannini, Maselli, Pioppe di Salvaro, p. 20.61ASB, Genio civile, n. 803.62ASB, Genio civile, n. 806.102
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