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Il motore idraulico - Centro CISA

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CONDIZIONI D’ABBONAMENTO1° La luce elettrica viene fornita anche a periodi più brevi ma in tal caso il prezzo è portatoa centesimi tre per ogni candela richiesta.2° All’abbonato spetta la sostituzione delle lampade consunte. Le nuove lampade verrannofornite dalla Ditta al prezzo di L. 1. Qualora l’abbonato preferisca di farne acquisto daaltre persone, dovrà presentare le lampade all’incaricato della Ditta, il quale esaminerà se sianodal voltaggio richiesto. Le lampade messe in esercizio senza l’approvazione della Ditta,verranno sequestrate e sostituite con altre a spese dell’abbonato.3° La Tassa che è stata applicata dal Governo sta a carico dell’abbonato.Come si può notare, le condizioni di fornitura erano particolarmente oneroseper l’utenza. Da un lato, esse esemplificano bene le storture di un mercato in cui ladomanda superava di molto l’offerta, dall’altro è da considerare che l’intermittenzanell’erogazione del servizio non era dovuta soltanto a possibili guasti ma, specie neimesi estivi, alla scarsità di acqua derivabile. Questa caratteristica dei corsi d’acquaappenninici costringerà, nel giro di pochi anni, all’installazione di un <strong>motore</strong> termoelettricoalimentato con i residui di una segheria e di un secondo alimentato acarbone. Grazie a questa integrazione anche nei mesi estivi poteva essere assicuratoil servizio di distribuzione elettrica. Tuttavia, l’utilizzo di motori a generazione termicaportava ad un sovrapprezzo dell’energia e solamente negli anni Venti questoproblema poté essere risolto, con lo sviluppo e la diffusione dei motori Diesel. Finoad allora le integrazioni attraverso motori termici garantivano continuità nell’erogazionedurante i mesi estivi, ma scoraggiavano, sempre negli stessi mesi, la domandadi energia elettrica 17 .Dalla statistica industriale del 1899 risulta che la struttura di produzione deiBuini consisteva d’un <strong>motore</strong> <strong>idraulico</strong> della forza di 20 cavalli, il quale alimentava 375lampade tutte ad incandescenza delle quali 47 per illuminazione pubblica, 18 in opifici industrialie 310 in negozi ed appartamenti privati 18 . Questa fonte non ci fornisceinformazioni utili per calcolare il numero totale delle utenze, poiché non conoscendola distribuzione delle lampade per case e/o opificio, qualsiasi stima risulterebbe arbitraria.La stessa categoria “negozi ed appartamenti” rimanendo indivisa non puòche portare a considerazioni sommarie. Quanti erano in percentuale i negozi? Quantele abitazioni? È un dato che non conosciamo.17L. Righetti, La nascita dell’industria idroelettrica nella valle del Brasimone, Bologna 2001, che pp. 77-81parla di questi documenti e ne riporta ampi stralci; a p. 77 cita la lettera dell’11 ottobre 1899 come “lett.prot. 1648” ed a p. 83, nota 4 (anche se la nota manca nel testo) cita un altro imprecisato documento come“Lettera del 1° ottobre 1899, prot. 1547”: tali imprecise citazioni non hanno permesso di reperire l’originaledell’interessantissima fonte, che quindi sono costretto a citare di seconda mano dal testo del Righetti,che ne riporta ampi stralci.18Le condizioni industriali della provincia di Bologna, 1887 e 1889, ristampa, Bologna 1982, p. 44.80

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