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Il motore idraulico - Centro CISA

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abbandonare le altre attività a favore dell’attività di filatura e tessitura della canapa edel lino. Proprio in questi anni uno dei due figli, Salvatore, diede inizio all’impresaelettro-commerciale Limentra, con sede a Bologna in via Garibaldi 2 60 .Nei primi anni di attività (1919-1922) l’impresa si preoccupò di installare alcunegeneratrici idroelettriche e di collegarle fra loro attraverso linee ad alto voltaggio. Lecentraline di produzione erano cinque: una a Taviano, sul Limentra Occidentale o diSambuca, una seconda a ponte della Venturina, sul fiume Reno nella vecchia ramieradi proprietà dei Turri, una terza a Vergato sempre sul Reno presso la tenuta Serrini,una quarta a Pianaccio sul Silla e infine una quinta a Pioppe di Salvaro sempre sulReno. La forza prodotta da queste centraline era in totale di 800 kW.L’elettrificazione iniziò da Porretta Terme, che nel 1919 fu allacciata a Taviano eVenturina, da cui traeva l’energia, con una linea a 3600 volts 61 . La Limentra acquistòfin da subito la linea di proprietà dei Buini, lasciando ai vecchi proprietari soltantol’impianto di produzione. Nel 1922 procedette alla costruzione di una linea a 5000volts da Taviano fino a Piteccio, dove iniziava l’area di distribuzione della SocietàForze Idrauliche Appennino Centrale. L’area di distribuzione della Limentra si inserivaidealmente fra il bacino di distribuzione della Società Bolognese di Elettricità,che lungo la valle del Reno arrivava fino a Marzabotto, e della Società Forze IdraulicheAppennino Centrale verso Pistoia. Nel 1923 la Limentra proseguival’elettrificazione del versante bolognese, con l’attivazione di una linea a 15000 voltsfino a Pioppe di Salvaro, dove era posta una delle generatrici idroelettriche dell’impresa.Dopo aver completato questa prima dorsale ad alta tensione, nello stessoanno la Limentra si dedicò ad ampliare le reti a bassa tensione per il servizio all’utenza.In un resoconto al Genio civile, la Società dichiarava che nel 1923 erano serviti:Treppio, Ponte della Venturina, Fabbiana, Val di Brana, Piteccio, Piazza, Lizzanello,Piastre, Corbezzi, Fabbrica, Uzzo, Villa, San Felice, Grazie, Collina, Spedaletto, Valdi Bura, Ca’ di Gori, Badi, Capanne, Sammommè, Taviano, Fossato, Poggio, Sambuca,Bellavalle, Pavana, Campillio, Carpineta 62 .Questa prima espansione, in prevalenza verso il versante Toscano, era tesa a coprireimmediatamente zone in cui non esistevano ancora, durante gli anniDieci-Venti, piccole imprese elettro-commerciali. Dopo questo primo moto di elettrificazionea bassa tensione, realizzato soprattutto a scopo distributivo, ripresero gliampliamenti della trasmissione ad alta tensione. Una cabina di trasformazione venneinstallata a Pian di Casale, per portare 15.000 Volts verso Porretta la cui linea,ancora a 3600 Volts, sarebbe stata portata allo standard di 15 KV in poche settimane.Nel 1927 l’ultima linea ad alta tensione fu realizzata da Vergato a Grizzana.Negli stessi anni in cui la Limentra aveva iniziato ad operare nel territorio fra59ASB, Genio civile, n. 803.60Vannini, Maselli, Pioppe di Salvaro, p. 20.61ASB, Genio civile, n. 803.62ASB, Genio civile, n. 806.102

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