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Il motore idraulico - Centro CISA

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di origine friulana, gli Assaloni, ancor oggi importanti imprenditori della montagnabolognese: Giovanni Assaloni sposò Rosa l’unica figlia di Angelo Chelotti e di GiuseppinaCarpani; quest’ultima dopo la morte del marito aveva sposato in secondenozze il cognato Francesco Chelotti di cui abbiamo già in precedenza parlato. L’Assalonicominciò a lavorare nella ferriera in cui aveva lavorato il suocero oramaimorto. I discendenti di Giovanni nel secondo dopoguerra acquistarono la ferrieradagli eredi di Francesco e Mario Chelotti ed oggi sono i titolari dell’importante omonimaindustria lizzanese, che produce macchine sgombraneve e per lamanutenzione stradale. Anche questa ferriera è giunta fortunatamente fino ad oggi,come quella di Panigale di Sotto dei Lenzi.L’ultima famiglia ad essere coinvolta nell’industria del ferro e nella proprietàdelle ferriere furono i Lenzi di Corvella. <strong>Il</strong> primo esponente a divenire maestro di ferrierafu Agostino, che fin dagli anni Ottanta dell’Ottocento divenne affittuario delleferriere di Panigale come sappiamo dal memoriale del parroco di Lizzano don GiulioPacchi. Questa acquisizione si mostra come un’ulteriore testimonianza dellaprofonda trasformazione delle ferriere da imprese industriali vere e proprie in attivitàdi tipo artigianale; il parroco così si esprime: Dismessa la lavorazione grandiosa diprima e limitata a poche ed interrotte ordinazioni sotto l’affittuario Agostino Lenzi, si cominciòdai signori sopradetti a trascurare altresì l’oratorio che essi stessi avevano costruito.Negli ultimi anni del secolo lo stesso Agostino coi suoi fratelli decise di costruire ancheuna nuova ferriera, l’ultima nata di quelle della montagna bolognese, posta a Ca’d’Alessio presso Silla, una località che prendeva il nome da suo padre e che fu dettaanche di Santa Croce, dal titolo dell’oratorio di Corvella che apparteneva ai Lenzi.Quest’ultimo impianto fu costruito poco a valle della ferriera ex Calvi. Anche quest’ultimaè giunta fino ad oggi integra nella sua struttura e dotata di tre magliidraulici, cosicché si può sperare che, superate le difficoltà relative all’attribuzionedella proprietà dell’immobile, possa divenire il secondo punto museale delle ferrieredel Comune di Porretta Terme.8. L’ultimo opificio <strong>idraulico</strong> nella montagna: la filanda di SillaAlla fine dell’Ottocento sorse l’ultimo degli opifici idraulici della montagna: diorigine pratese, nell’ultimo decennio del secolo Oreste Papi aveva costruito a Faenzauna piccola filanda con poco più di un centinaio di fusi; le cose non gli erano peròandate bene, poiché l’impianto aveva subito un rovinoso incendio 69 . Per questo avevadeciso di trasferire la sua attività in montagna e scelse Silla, sia perché i Guccini,69Sulle vicende storiche della filanda cfr. R. Zagnoni, Un filo lungo cent’anni. Vicende storiche della filandaPapi, Silla 1990 (“I libri di Nuèter”, 7).62

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