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Il motore idraulico - Centro CISA

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dirigente delle ferriere statali toscane, mentre il Francia fu coinvolto soprattutto perchéil primo aveva bisogno di un socio pontificio per far sì che il progetto che avevain animo di realizzare potesse essere accettato dal governo papale. Nello stesso periodola famiglia pistoiese Vivarelli Colonna provvide a costruire la ferriera dellaVenturina 55 . A questi due gruppi toscani si sarebbe presto aggiunto il bolognese Bontempelliche avrebbe costruito un’altra ferriera a Panigale di Sotto.La costruzione della ferriera di Porchia fu avviata il 30 luglio 1825, sulla spondadestra del Silla in Comune dei Bagni della Porretta, e ben presto sorse anche quelladi Panigale di Sopra sulla sponda opposta del torrente, perciò in Comune di LizzanoMatto; entrambe cominciarono a produrre barre, chiodi ed attrezzi agricoli su scalaindustriale. La società Succi-Francia ben presto chiese alla Legazione bolognese laconcessione della privativa, cioè dell’esclusiva della produzione del ferro; Si trattò diuna richiesta che dapprima ottenne l’approvazione del governatore della Porretta,con le seguenti motivazioni che ben descrivono la situazione iniziale: Certo quindi ead ognuno palese si mostra l’impiego fatto di cospicue somme nella compra lungo il fiumeSella di alquanti Edifici ad usi diversi già eretti, poscia da fondamenti atterrati e da ultimo intale imponente e nuova forma riedificati da servire agevolmente in pochi giorni allo scopo cuisono destinati. (...) Tante premure e tanti vantaggi verrebbero male corrisposti da una indiscretarivalità ove si mirasse in queste vicinanze ad introdurre eguale fabbricazione: ilrisultamento sarebbe senza dubbio di elidersi fra di loro e di soverchiamente impoverire questiboschi. La privativa non venne però concessa, anche perché ad essa si opposero conforza i Vivarelli Colonna, che nello stesso periodo stavano proprio eguale fabbricazione,con l’apertura della loro ferriera della Venturina.Le prospettive commerciali della produzione delle ferriere della società Succi-Francia furono particolarmente ambiziose, tanto che venne aperto un ampiomagazzino a Bologna nelle scuderie Barbazzi.Due dei problemi che il sorgere delle ferriere pose al potere politico bolognesefurono in primis quello della conservazione dei boschi, non facile da affrontare e darisolvere in presenza di tre, poi dal 1840 quattro, ferriere che assorbivano grandissimequantità di carbone di legna; in secundis quello del contrabbando, facilissimo arealizzarsi per impianti posti a pochissima distanza dal confine pontificio-granducale.Ad entrambi si provvide con una rigida applicazione della normativa vigente, cherisultava piuttosto restrittiva, anche se ovviamente non vennero risolti in radice perla particolare situazione del territorio: pur in presenza di rigide regole, nel corso delsecolo assisteremo infatti alla progressiva distruzione dei boschi ed a continui episodidi contrabbando, soprattutto per la ferriera della Venturina, che era posta propriosul confine, rappresentato qui dal solo fiume Reno!Una lettera dell’agente della ditta Succi e compagni del 12 febbraio 1829 descriveminutamente l’attività appena avviata fra Panigale e Porchia, sottolineando che il55Su Egidio Succi ed i Vivarelli-Colonna cfr. G. Mori, L’industria del ferro in Toscana dalla Restaurazionealla fine del Granducato (1815-1859), Torino 1966, con indice analitico dei nomi.44

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