come molte reti si sviluppassero con standard tecnologici totalmente diversi, non soloper quanto riguarda le tensioni, ma anche per quanto riguarda il periodo.Un dato più tardo lo abbiamo a proposito della produzione idroelettrica dellaSocietà Anonima Terme di Porretta. Con un decreto del 15 settembre 1931, in via disanatoria, veniva concessa alla società la possibilità di derivare dal Rio Maggioremoduli 0,70 di acqua con un salto di metri 9,57 al fine di produrre HP 7 per uso industriale.Alla Società veniva dato il permesso di derivare fino a moduli 1,35 e un saltodi 10,47 metri per una produzione massima di HP 19 66 . La bocca di presa era posta all’attualelaghetto delle terme e serviva ad azionare, oltre all’impianto diilluminazione nei locali della società stessa, anche alcuni macchinari degli stabilimentitermali.La Società Anonima Idroelettrica della Limentra (1930-1936)Dal momento in cui l’azienda Limentra mutò ragione sociale in Società Anonimadella Limentra, il primo passo fu quello di acquistare, a Porretta Terme in piazzaVittorio Emanuele, alcuni locali per attrezzarli ad ufficio. Assieme a questi, sempre aPorretta in via Guglielmo Marconi numero 2, la società aveva acquistato un locale daadibire a magazzino e garage. Nonostante la sede sociale risultasse a Bologna, in viaIndipendenza 19, gran parte delle attività della società si svolgevano a Porretta. Lasede sociale era infatti, per quasi tutte queste società elettriche, un semplice punto diriferimento contabile e amministrativo 67 . Se si tiene infatti conto della dislocazionedegli impianti e dei bacini d’utenza, si comprende come la sede operativa non potesseessere a Bologna, distante sia dagli uni che dagli altri. La carenza dei dati a nostradisposizione non ci permette di conoscere le caratteristiche degli impianti della societàprima della fine degli anni Venti. I dati che abbiamo per le centrali diproduzione si riferiscono ad un momento successivo a quello iniziale: a potenziamentoavvenuto 68 .centrale comune potenza corso salto tipo frequenza tensioned’acqua d’acquaTavianoRovinacci Castel di Casio 160 kW Limentra Occ. 18 m. alternata 42 Hz 3200 v.Ferriera- Venturina Granaglione 120 kW Reno 8,35 m. alternata 42 Hz 3200 v.Ferriera-Termica(Diesel) Granaglione 130 kW alternata 42 Hz 3200 v.Pioppe di Salvaro Grizzana 295 kW Reno 4 m. alternata 42 Hz 500 v.Quaderna Grizzana 70 kW Reno 4,70 m. alternata 42 Hz 120 v.Serrini Vergato 650 kW Reno 5,50 m. alternata 42 Hz 595 v.66Appendice statistica, in “L’Energia Elettrica”, X, 1932.67Bezza, Manager e Tecnici, p. 348.68Statistica degli impianti elettrici italiani, in “L’Elettrotecnica”, vol. II, 1929.105
Non tutte le centrali di produzione avevano, del resto, lo stesso ruolo. I due impiantiidroelettrici di Taviano e della Venturina avevano una funzione integrativarispetto alle altre, soprattutto nel periodo successivo alla costruzione dei bacini delleFerrovie. I dati che riguardano la centralina idroelettrica di Taviano si riferiscono giàall’impianto ridotto, a seguito della costruzione del bacino di Pavana; purtropponon conosciamo quale fosse la precedente potenza. Nella stessa ferriera della Venturina,in cui era installata la centralina idroelettrica, era presente anche il gruppotermico, il quale svolgeva una funzione di supplenza nel caso di insufficiente produzioneidroelettrica. <strong>Il</strong> <strong>motore</strong> di generazione termica, installato nel 1924, era di tipodiesel. Questo nuovo metodo permetteva infatti di generare energia elettrica ad unprezzo molto conveniente, vantaggio particolarmente evidente su piccola scala 69 . <strong>Il</strong>carburante per alimentarlo veniva acquistato dall’Italo Americana, a Ponte dellaVenturina, in autobotti dalla capacità ciascuna di quintali 75,65 70 . Oltre al <strong>motore</strong> diesel,peraltro spesso insufficiente, per ovviare ad eventuali carenze energetiche laLimentra aveva una cabina di collegamento con la Società Bolognese di Elettricità aPioppe di Salvaro, tramite cui, in caso di bisogno, acquistava energia elettrica per unmassimo di KW 750 71 . La pratica di acquistare energia elettrica anziché produrla attraversoil gruppo termico diventerà molto frequente durante gli anni Trenta. Più che ilcosto del cavallo termico, ad ostacolare un continuo utilizzo del <strong>motore</strong> diesel eranoi frequenti guasti che ne interrompevano l’utilizzo 72 .Questa statistica, a proposito dei territori nei quali la Limentra distribuiva, nonci fornisce in realtà molte informazioni. Secondo questa fonte la Società avrebbe distribuitoenergia elettrica a: Bagni della Porretta, Cantagallo, Castel di Casio, GaggioMontano, Granaglione, Grizzana, Marzabotto, Pistoia, Sambuca Pistoiese e Vergato.Come si vede l’indicazione di distribuzione in riferimento ad un dato comune, risultamolto generica, soprattutto se si tiene conto dell’estensione territoriale del comunestesso. Bastava infatti che l’impresa servisse una sola utenza nel territorio di un comuneperché questo venisse iscritto fra l’elenco di quelli serviti! Quante utenzeserviva in una data area? Quanta potenza erogava? La statistica non dice nulla a riguardo.Né si deve pensare che l’indicazione del comune si riferisse alla fornitura dienergia direttamente ai capoluoghi, cosa che sappiamo non essere vera per Marzabotto,Castel di Casio e Granaglione 73 .L’impresa non serviva solamente privati e amministrazioni comunali, ma ancheindustrie, come testimonia il contratto di fornitura di energia elettrica allo stabilimento diPorretta Terme fra la Limentra e la Società Anonima Officine Meccaniche F.lli Daldi &Matteucci, che stabiliva una fornitura di energia compresa fra gli 80 e 100 kW, oltre la69R. Giannetti, Dinamica delle domande e delle tariffe, in Storia dell’industria elettrica in Italia. Espansione eoligopolio, pp. 298-315, a p. 306.70Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 444, 1936.71Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 388, 1936.72Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 300, 1936.73Statistica degli impianti elettrici italiani, in “L’Elettrotecnica”, vol. II, 1929.106
- Page 1 and 2:
Fabio PalmieriRenzo ZagnoniDieci se
- Page 3 and 4:
Questo lavoro è stato reso possibi
- Page 6 and 7:
PresentazioneRipercorrere la storia
- Page 8 and 9:
to analoghi territori del Pistoiese
- Page 10 and 11:
Renzo ZagnoniAlle origini della for
- Page 12 and 13:
1. Alle origini della molitura ad a
- Page 14 and 15:
Questa immagine è tratta da un man
- Page 16 and 17:
Granaglione, borgata Rio: la grande
- Page 18 and 19:
Dal volume A. Zambonini, Raccolta d
- Page 20 and 21:
Schema del mulino a ruota orizzonta
- Page 22 and 23:
Mappa del territorio e pianta del m
- Page 24 and 25:
Pontaccio, il mulino di Chiccone o
- Page 26 and 27:
Una mappa del 1792 che fa parte del
- Page 28 and 29:
trecine, un meccanismo che da quest
- Page 30 and 31:
Dal volume A. Zambonini, Raccolta d
- Page 32 and 33:
no della Sega vecchia è documentat
- Page 34 and 35:
nam. L’attività del ferrò pass
- Page 36 and 37:
chiamati fabri, magnani, laboratore
- Page 38 and 39:
corroborato dalla constatazione che
- Page 40 and 41:
Solamente nella seconda metà del S
- Page 42 and 43:
valli del Reno e del Silla va ricer
- Page 44 and 45:
Mappa dell’alta montagna bolognes
- Page 46 and 47:
problema maggiore per quegli opific
- Page 48 and 49:
quella di ragione Bontempelli, manc
- Page 50 and 51:
La zona in cui fu costruita la ferr
- Page 52 and 53:
Il bottaccio della ferriera Calvi-
- Page 54 and 55:
Ma se a noi mancano le Macchine all
- Page 56 and 57: delle tasse doganali anche verso l
- Page 58 and 59: Angiolino Menoni nella ferriera di
- Page 60 and 61: Ivo Lenzi al maglio nella ferriera
- Page 62 and 63: Una carta intestata della ferriera
- Page 64 and 65: Un’immagine di Silla degli anni V
- Page 66 and 67: Dal volume A. Zambonini, Raccolta d
- Page 68 and 69: Fabio PalmieriLa piccola industria
- Page 70 and 71: trale, l’energia acquistata e ced
- Page 72 and 73: Misure di potenzaW HP CVW 1 0,00135
- Page 74 and 75: Oltre al dato economico - che presu
- Page 76 and 77: ed il ruolo propulsivo giocato dall
- Page 78 and 79: Manifesti pubblicitari di vari albe
- Page 80 and 81: Quanto alla amministrazione non pos
- Page 82 and 83: Un’altra fonte ci informa che nel
- Page 84 and 85: Fonte: C. Bardini, P. Hertner, Deco
- Page 86 and 87: Una seconda contesa, ma di caratter
- Page 88 and 89: Spaccato della sottostazione di tra
- Page 90 and 91: gra. La pratica di affiancare all
- Page 92 and 93: Primo tratto della linea elettrica
- Page 94 and 95: Canale di adduzzione utilizzato dal
- Page 96 and 97: Mappa di parte della linea elettric
- Page 98 and 99: Alla domanda era anche allegata una
- Page 100 and 101: collegamento delle reti, che, in ca
- Page 102 and 103: Totale Domande 34Realizzate 8Rifiut
- Page 104 and 105: Bologna e Pistoia, iniziavano i lav
- Page 108 and 109: quale potenza occorrerà il prevent
- Page 110 and 111: Questa riduzione di capitale, docum
- Page 112 and 113: mata la costruzione e messo in eser
- Page 114 and 115: dei fiumi la costruzione dei bacini
- Page 116 and 117: 115
- Page 118 and 119: 117
- Page 120 and 121: Anche Grizzana, attraverso il suo s
- Page 122 and 123: La prima e unica realizzazione che
- Page 124 and 125: Per i casi da noi analizzati, tutte
- Page 126 and 127: In questo caso, tuttavia, la discre
- Page 128 and 129: Società Bolognese di elettricità,
- Page 130 and 131: Suviana e Pavana 1934Una storia d
- Page 132 and 133: Presentazione di Maurizio Pozzi,all
- Page 134 and 135: Ugo Pelagatti50 anni fa la diga di
- Page 136 and 137: 135
- Page 138 and 139: PreliminariNelle relazioni che segu
- Page 140 and 141: 139
- Page 142 and 143: hanno corrisposto bene alle previsi
- Page 144 and 145: Calcestruzzo per la digaLe colate d
- Page 146 and 147: Altre località sommerse dalle acqu
- Page 148 and 149: Molti degli operai, naturalmente, v
- Page 150 and 151: La guerra(Primo Tovoli)Al centro de
- Page 152 and 153: Documenti fotograficiAlcuni ingegne
- Page 154 and 155: Due vedute, da valle e da monte, de
- Page 156 and 157:
Lo sfioratore del bacino di Pavana
- Page 158 and 159:
9 febbraio 1926: nel gruppo si rico
- Page 160 and 161:
Nella roccia si scavano i gradoni d
- Page 162 and 163:
La diga in costruzione vista dall
- Page 164 and 165:
L’orditura in legno del tetto del
- Page 166 and 167:
Il caos del cantiere a valle della
- Page 168 and 169:
16 giugno 1932: si armano le strutt
- Page 170 and 171:
L’edificio in costruzione, da cui
- Page 172 and 173:
Parti delle condotte forzate in off
- Page 174 and 175:
La diga è oramai ultimata.173
- Page 176 and 177:
Una suggestiva immagine ripresa dur
- Page 178:
Questo volume nasce nell’ambito d