mata la costruzione e messo in esercizio il tronco di linea telefonica Vergato-Porretta su palificazionedi linea elettrica a 15.000 Volt e che quanto prima verrà aggiunta una stazionetelefonica in Porretta presso gli uffici della Società. Dopo questa estensione della rete telefonicala Società faceva un resoconto delle linee telefoniche già in esercizio. <strong>Il</strong>primo tronco, partendo da Porretta proseguiva per Ponte della Venturina-Taviano-Piteccio-Treppio, per un totale di 25 chilometri; le centraline telefoniche erano postea Ponte della Venturina, nella centrale della Società, a Taviano, sempre presso i localidella Limentra, a Piteccio, presso l’abitazione di un operaio della società, e a Treppio,sempre presso un’altra abitazione di un operaio. Un secondo tronco andava da Porrettaverso Vergato-Serrini-Pioppe di Salvaro, per una lunghezza totale di 28chilometri. Le stazioni telefoniche erano dislocate a Pioppe ed alla tenuta Serini, inentrambi i casi presso i locali della Società, mentre a Vergato il locale era di proprietàdi terzi. La nuova linea di cui si richiedeva la concessione riguardava il tracciato Porretta-Porchia-Pianaccio-Lizzanoin Belvedere 85 .Nel luglio dello stesso anno il signor Petroni, per conto della Società IdroelettricaAlto Silla, chiedeva alla Limentra la possibilità di acquistare una turbina De Prettodi proprietà della società stessa 86 . Questo naturalmente portava alla rottura degli obblighicontrattuali ritenendo nostro diritto che non si facciano, senza nostroacconsentimento, opere che modifichino lo stato dei nostri rapporti contrattuali. Questi obblighinon dovevano tuttavia essere tanto stringenti, se nel giro di qualche anno laSocietà Idroelettrica Alto Silla modificò non solo le proprie derivazioni, aumentandonela potenza, ma collegò ad esse anche un impianto per segare il legnocontravvenendo così ad un altro obbligo del contratto: quello di vendere tutta l’energiaprodotta alla società Limentra 87 . <strong>Il</strong> potenziamento degli impianti prevedeval’installazione di un alternatore nella centrale di Porchia da KVA 50 a KVA 65, mentreveniva installato un nuovo gruppo turbina Calzoni da HP 80 e un alternatoreBrown-Boveri da KVA 50 nella centrale detta Ferriera Vecchia, che si trovava ancora aPorchia nel luogo in cui nel 1825 era stata costruita una ferriera, che alla fine dell’Ottocentonon era più in funzione. Veniva inoltre allargato di circa 70 centimetri ilcanale di adduzione della prima centrale. La soluzione fra l’Alto Silla e la Limentravenne trovata il 6 dicembre 1936 e siglata da un nuovo contratto, che segnò la sostanzialevittoria della Limentra. Quest’ultima otteneva infatti la possibilità di acquistaredall’Alto Silla soltanto l’energia di cui aveva bisogno, calcolata in kWh 400.000 annui,mentre la produzione eccedente poteva essere ritirata a pura discrezionedell’azienda. L’articolo 1 recitava inoltre che l’energia ritirata per usi della SIAS ci verràpagata a L. 0,25 per kWh 88 . Ciò significava che nel caso la Società Idroelettrica dell’AltoSilla avesse avuto bisogno di energia elettrica per attivare qualsiasi <strong>motore</strong> o85Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 181, 1936.86Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 216, 1936.87Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 3, 1936.88Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 306, 1936111
anche per semplice illuminazione, era obbligata a riacquistarla dalla Limentra, nonostantela corrente fosse prodotta dalle sue centraline.Malgrado il territorio coperto dalla Limentra confinasse con molte società elettro-commerciali,la società aveva provveduto ad allacciarsi soltanto alla SocietàBolognese di Elettricità, tramite la cabina di Pioppe di Salvaro. La proposta di allacciarele reti della società a quelle delle altre due operanti ai confini, la Società ForzeIdrauliche dell’Appennino Centrale e la Società Emiliana di Esercizi Elettrici, fuavanzata dall’ingegnere in capo di quest’ultima 89 . Dalla sua richiesta risultava che ilpunto più vicino fra le linee della Limentra e quelle della Emiliana si trovava in comunedi Castel d’Aiano, ad una distanza di circa 3 chilometri fra i punti terminalidelle rispettive reti. La nostra rete colà è a 15.000 volts – 42 periodi; quella della emiliana èpure a 15.000 volts – 42 periodi.<strong>Il</strong> punto più vicino alle reti della SFIAC si trovava a Pavana, alla distanza solamentedi un centinaio di metri, anche se la cabina della Società Forze Idraulichedell’Appennino Centrale risultava essere, dopo la costruzione della diga di Pavana,fuori servizio. La necessità di connettere le reti fra di loro risultava essere di primariaimportanza, sia per lo scambio di energia, sia per realizzare una più estesa magliaturadelle reti. L’ostacolo maggiore per la loro connessione era rappresentato dallecaratteristiche tecniche degli impianti, che erano diverse sia per tensione sia per frequenza90 . Nel caso in cui si fosse tentato di connettere queste reti fra di loro, lepossibili strategie risultavano due: la prima prevedeva l’installazione di gruppi convertitori,per ovviare alle differenze di correnti delle rispettive reti; questo tipo diimpianti però causava ingenti perdite di energia. La seconda opzione prevedeva l’unificazionedelle centraline di produzione; era però una via assolutamenteimpraticabile per i costi eccessivi e per la lunghezza dei tempi di realizzazione. Per ilperiodo da noi preso in considerazione, che arriva fino al 1939, nessuna di questeconnessioni fu mai realizzata e la Limentra rimase connessa soltanto alla Bolognese.1.6 <strong>Il</strong> tramonto della Limentra (1936-1939)La scelta di riconoscere la fase economicamente più negativa della Società dellaLimentra a cominciare dalla metà del 1936, può apparire in contrasto col grafico deibilanci societari, che registra il massimo negativo del deficit già nel 1934. Questa interpretazioneè però giustificata dal fatto che la crisi di bilancio degli anni 1932-1934,sembra essere contingente e correlata ad investimenti non produttivi operati dallasocietà stessa, o a pagamenti non saldati da parte, ad esempio, dalla Società Terme diPorretta. Le difficoltà che iniziano a trasparire dal 1936 hanno invece un caratteremeno episodico. A causarle furono soprattutto le conseguenze che ebbe sulla portata89Archivio ENEL, Copialettere della Limentra, n. 229, 193690Giannetti, La conquista della forza, p. 91.112
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