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Etica della responsabilità - Grande Oriente d'Italia

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• 40 •di questo cammino nei tre gradi simboliciad esso relativi. La trascendenza <strong>della</strong> gnosisi lega costantemente conl’immanenza nel compierei vari percorsi a salire neiquali la conoscenza stessasi muove. La dote ulica o<strong>della</strong> “materia per costruzione”ci conduce per associazioneomofonicaall’ulico Ulisse. È proprioda quella hyĺe o pietragrezza che simbolizza le“imperfezioni dello spirito”68 , che l’essere umanoinizia il suo percorso odisseonel cammino <strong>della</strong> conoscenza.Un cammino cheha per meta l’espressione piùelevata dello pneûma o dello spirito più eccelsodell’intelletto, la cui massima aspirazioneè quella del tendere e compenetrarsinell’eterno e nell’infinito. Avremo pertantoun eccelso che ci riconduce semanticamentealla glorificazione di quell’ente cosmicogeneratore del tutto infinito che siriflette in quel Gloria in excelsis deo che confluiscenel rispecchiarsi del grande architettoin quel τεχνίτης καὶ δημιουργὸς oartista, artefice e demiurgo “che è Diostesso”. 69Pertanto, fisica e metafisica che fin quiricombaciano fra di loro, dovranno ricombaciarenecessariamente anche dopo quell’eventouniversale che sancisce sia perl’umano che per l’universo rispettivamentela morte fisica e la morte termica. Una endiadiquesta che però si risolverà per entrambiin una trasformazione.Una trasformazione che,dopo aver superato la portacalliopea <strong>della</strong> morte, si risolveràin una resurrezioneper l’umano e nella genesi diinfiniti mondi per il nostrouniverso. Ben a ragione potremopertanto considerarel’inciso teologico di SanPaolo che rispecchia in sé eper sé la dinamica di rovesciamentoche, superando ilmezzo giro möbiano <strong>della</strong>morte, ci conduce senza soluzionedi continuità dalmondo fisico a quello metafisico.Leggeremo al proposito nella PrimaLettera ai Corinzi (15,51-54) di San Paolo:ἰδοὺ μυστήριον ὑμῖν λέγω˙ πάντες οὐκοιμηθησόμεθα πάντες δὲ ἀλλαγησόμεθα,ἐν ατόμῳ, ἐν ῥιπῇ ὀφθαλμοῦ, ἐν τῇεσχάτῃ σάλπιγγι˙ σαλπίσει γάρ, καὶ οίνεκροὶ ἐγερθήσονται ἄφθαρτοι καὶ ἡμεῖςἀλλαγησόμεθα. ∆εῖ γὰρ τὸ φθαρτòν τοῦτοἐνδύσασθαι ἀφθαρσίαν καὶ τὸ θνητòντοῦτο ἐνδύσασθαι ἀθανασίαν. ὅταν δὲ τòφθαρτòν καὶ τὸ θνητòν τοῦτο ἐνδύσηταιἀθανασίαν, τότε γενήσεται ὁ λόγος ὁγεγραμμένος“Ecco, vi annunzio un mistero: nontutti moriremo, ma tutti saremo trasformati:in un istante, in un batter d’occhio,all’ultima tromba; suonerà infatti, e i68 Boucher, 1975: 159, voce: La Pietra Grezza.69 Nuovo Testamento Interlineare, 2005: 1837.2/2010HIRAM

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