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Etica della responsabilità - Grande Oriente d'Italia

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• 5 •<strong>Etica</strong> <strong>della</strong> libertà - <strong>Etica</strong> <strong>della</strong> responsabilità, G. Raffistemmia o per un’offesa a loro indirizzata:gli dei si adirano quando si compionoazioni che provocano lacerazioninella coesione sociale,indebolendo loStato, la Legge, la Giustizia.Non esistono religionivere e religioni false(e chi potrebbe stabilirein materia di fede ciò cheè vero e ciò che è falso?).Esistono religioni utili ereligioni dannose. E l’efficaciadi una religione sipuò misurare solo suglieffetti positivi o negativiche essa produce nella società”.Contano le opere.Non merita ricompensa “chi abbia sanatouno zoppo”, ma “chi ha liberata la patria eriformato un animo perturbato”.Eppure, l’amara constatazione – cheperò sorge spontanea – è che questa etica,questa tensione a vivere eticamente, sembraessere estranea a questa nostra società:a questa nostra Italia. I valori che la esprimonosembrano essere lontani dalla sensibilitàcomune. Ed un mondo fatto dicorrotti, faccendieri, millantatori, imbroglioni,ladruncoli e furbetti sembra prendereil sopravvento su quei galantuomini acui Mazzini voleva affidare il destino <strong>della</strong>Sua Patria: <strong>della</strong> nostra Patria. Una Patriache sembra distante se non estranea aglionesti, ai volonterosi, ai puri di cuore: aiveri cittadini. Per questo, la mancanza dieticità è una vera e propria patologia sociale.Non è da prendere sottogamba. Nonè da trascurare. Perché la mancanza di eticitàcausa il venir meno <strong>della</strong> giustizia. Ma“senza giustizia che cosa è lo Stato se nonuna banda di malfattori”:sono le parole accoratee profetiche di Sant’Agostino:uno deiPadri Fondatori <strong>della</strong> civiltàoccidentale e dellospirito cristiano. Semanca la fiducia nelloStato e nella giustizia sipuò dire – secolarizzandouna celebre frasedi Fedor MichajlovičDostoevskij – che “tuttoè permesso”. E il “permesso”generalizzato èl’anticamera del caos,<strong>della</strong> guerra per bande, di quella situazionesociale degenerata e degenerativa in cui –come scriveva Thomas Hobbes – “ogniuomo diventa un lupo per l’altro uomo”.Cosa questa che si può, drammaticamente,constatare. Occorre recuperare invece la responsabilitàdel pensiero nei confronti delpresente e ritrovare il valore <strong>della</strong> personaumana: del soggetto umano, al di là dietnie, fedi, ideologie e società. È l’unicomodo per rispondere al nuovo nichilismoche, da tempo, proclama il superamentodel soggetto, l’annientamento di ogni valoreetico e, con essi, <strong>della</strong> stessa giustizia.Sappiamo, però, purtroppo, che responsabilitàdel pensiero e persona umanatroppo spesso sono dimenticati. Ma quelloche succede altrove non può trovare cittadinanzada noi Liberi Muratori. Anzi deveessere respinto con tutte le nostre forze.Noi rivendichiamo la centralità dell’etica,2/2010HIRAM

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