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Etica della responsabilità - Grande Oriente d'Italia

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• 46 •Dante chiarisce inoltre che vi è una gerarchiadi questi sensi interpretativi e chenon si può passare al successivo se non si èchiarito il precedente. In praticaè necessario capire beneil senso letterale per poi passareall’interpretazione allegoricaseguita da quellamorale per terminare, infine,con quella anagogica.Seguendo questa indicazione,e ritenendo chequanto affermato sui livelliinterpretativi delle SacreScritture, possa e debbaestendersi all’interpretazionedi qualsiasi espressioneartistica ispirata, miaccingo ad analizzare in talmodo un’opera pittorica: ilquadro dell’Annunciazione,dipinto da Beato Angelico,attualmente ospitato alPrado di Madrid.Interpretazione letteraleGuido di Pietro, universalmente notocome Beato Angelico, nacque a Vicchio nelMugello, vicino a Firenze, tra il 1395 ed il1400. Giorgio Vasari, che fu il primo a scriveredi Beato Angelico cento anni dopo lasua morte, disse:Se avesse voluto, avrebbe potuto viverenel mondo in modo molto agiato ediventare ricco grazie alla sua arte, poichéfin da giovane era già un maestro. Invece,essendo devoto di natura, scelse dientrare nell’ordine domenicano.Secondo il Vasari è comunque certo cheBeato Angelico era stato educato a diventareartista e, prima di farsi frate, portò acompimento almeno unapala d’altare. A quel tempoFirenze era il centro <strong>della</strong>miniatura manoscritta,dominata dal monasterodi Santa Maria degli Angeli.Durante l’adolescenzatrascorsa a Firenze,Beato Angelico lavoròcome miniaturista in unadelle numerose sale discrittura dove venivanorealizzati questi manoscrittiricchi, colorati emeticolosi: sicuramenteconobbe lo scorrevole stilegotico di Lorenzo Monacoe probabilmente lavoròanche con lui. Non c’è poialcun dubbio sul fatto cheegli fosse devoto per natura, poiché nel1418 si unì alla confraternita religiosa <strong>della</strong>chiesa di Santa Maria del Carmine, dove andavaa pregare e ascoltare i sermoni, e probabilmentedecise di prendere i voti inseguito alle prediche del domenicano fraManfredi da Vercelli. Quando entrò nel monasterodi San Domenico a Fiesole, unacittà situata su una collina sopra Firenze,aveva circa vent’anni, relativamente molti,secondo le convinzioni dell’epoca, per entrarein convento (anche suo fratello, fraBenedetto, uno scrivano, entrò in monasterointorno a quegli anni). Dal 1423 inavanti fu conosciuto semplicemente comefra Giovanni, poiché solo dopo la sua mortevenne chiamato Beato Angelico.2/2010HIRAM

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