4. LE AREE PROTETTE DEL REGISTRO DEL PIANO DI GESTIONEDI DISTRETTO IDROGRAFICOD’Antoni S., Arcangeli A., Benassi G., Bianco P.M., Biscardi S., Giacanelli V., Gori M.,Pani F., Perinelli E., Pettiti L. e Vindigni V.E<strong>le</strong>mento fondamenta<strong>le</strong> dell’integrazione <strong>fra</strong> <strong>le</strong> diverse <strong>Direttive</strong> UE è il registro (o i registri)che i PGDI devono includere considerando tutte <strong>le</strong> aree sottoposte a partico<strong>la</strong>re tute<strong>la</strong>, <strong>fra</strong>cui <strong>le</strong> aree istituite per <strong>la</strong> conservazione di specie ed habitat per <strong>le</strong> quali il mantenimento o ilmiglioramento dello stato del<strong>le</strong> acque è importante per <strong>la</strong> loro protezione. Fra queste aree sonocompresi i Siti Natura 2000 (art. 6 Dir. 2000/60/CE, All. IV 1,v - § All. Ia).4.1 L’individuazione del<strong>le</strong> aree protette per i registri dei distretti idrograficiFra i documenti prodotti dal<strong>la</strong> Common Imp<strong>le</strong>mentation Strategy, organismo creato in ambitoeuropeo per fornire agli stati membri indirizzi e linee guida per una corretta applicazionedel<strong>la</strong> WFD, vi è <strong>la</strong> Wet<strong>la</strong>nd Horizontal Guidance (HWG - 2003). Questo documento offre unoschema logico, fondato su criteri ecologici, per l’individuazione del<strong>le</strong> aree protette da inserirenel registro di ciascun distretto idrografico in base al<strong>la</strong> presenza di specie ed habitat di interessecomunitario direttamente col<strong>le</strong>gate all’ambiente acquatico. I criteri indicati in ta<strong>le</strong> documento,riassunti in Tab. 11, sono stati proposti per <strong>la</strong> se<strong>le</strong>zione del<strong>le</strong> specie e degli habitat da considerareper l’individuazione del<strong>le</strong> Aree protette/Siti Natura 2000/Zone Ramsar da inserire nei registridei PGDI.Gli habitat e <strong>le</strong> specie riportati nel<strong>le</strong> tabel<strong>le</strong> sono stati inoltre se<strong>le</strong>zionati considerando <strong>la</strong> lorodistribuzione a livello naziona<strong>le</strong>, nei corpi idrici inclusi nel territorio di un bacino idrografico.La WFD definisce un bacino idrografico come “…il territorio nel qua<strong>le</strong> scorrono tutte <strong>le</strong> acquesuperficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi e eventualmente <strong>la</strong>ghi per sfociare in mare inun’unica foce, a estuario o delta;” (art. 2 dir. 2000/60/CE, p. 13).Nello specifico, i corpi idrici superficiali considerati sono <strong>le</strong> acque interne, <strong>fra</strong> cui i fiumi ei <strong>la</strong>ghi, <strong>le</strong> acque di transizione e <strong>le</strong> acque costiere. Queste ultime sono identificate come “.. <strong>le</strong>acque superficiali situate all’interno rispetto ad una retta immaginaria distante, in ogni suopunto, un miglio nautico sul <strong>la</strong>to esterno dal punto più vicino del<strong>la</strong> linea di base che serve dariferimento per definire il limite del<strong>le</strong> acque territoriali e che si estendono eventualmente finoal limite esterno del<strong>le</strong> acque di transizione” (art. 2, p. 7 dir. 2000/60/CE).Le acque di transizione, come specificato nel<strong>la</strong> WFD, sono “..i corpi idrici superficiali inprossimità del<strong>la</strong> foce di un fiume, che sono parzialmente di natura salina a causa del<strong>la</strong> loro vicinanzaal<strong>le</strong> acque costiere, ma sostanzialmente influenzati dai flussi di acqua dolce” (art. 2,p. 6 dir. 2000/60/CE).35
Tabel<strong>la</strong> 11 - Criteri ecologici proposti per l’identificazione degli habitat e del<strong>le</strong> specie che sono direttamentedipendenti dallo stato del<strong>le</strong> acque (Wet<strong>la</strong>nd Horizontal Guidance, 2003; UKTAG,2003)Specie Natura 2000 Habitat Natura 20001.a - Specie acquatiche che vivono in acquesuperficiali (es. Austrapotamobius pallipes,molluschi d’acqua dolce)1.b - Specie che dipendono dal<strong>le</strong> acquesuperficiali per almeno una fase del lorociclo vita<strong>le</strong> (per riproduzione, incubazione,sviluppo giovani<strong>le</strong>, alimentazione)1.c - Specie che dipendono da habitat nonacquatici ma dipendenti dall’acqua (2.b e2.c) (es. Vertigo moulisiana)2.a – Habitat che sono costituiti da acquesuperficiali o sono comp<strong>le</strong>tamentecoincidenti con <strong>le</strong> acque superficiali (es.Callitricho-Batrachion)2.b – Habitat che dipendono da inondazionifrequenti del<strong>le</strong> acque superficiali o dallivello del<strong>le</strong> acque sotterranee (es. boschialluvionali di ontano, paludi salmastre)2.c – Habitat non acquatici che dipendonodall’influenza del<strong>le</strong> acque superficiali (es.dipendenti da spray o umidità - briofite)4.2 Specie ed Habitat Natura 2000 per l’individuazione o <strong>la</strong> verifica del<strong>le</strong>aree protette dei registri dei distretti idrograficiL’applicazione del metodo proposto dal<strong>la</strong> “Wet<strong>la</strong>nd Horizontal Guidance” (2003) ha permessol’individuazione del<strong>le</strong> specie e degli habitat dipendenti dall’ambiente acquatico qua<strong>le</strong> supportouti<strong>le</strong> all’individuazione o al<strong>la</strong> verifica del<strong>le</strong> aree da includere nel registro del<strong>le</strong> aree protette perciascun distretto idrografico.La presenza di una o più specie e/o habitat (di seguito e<strong>le</strong>ncati) in una data Area protetta/SitoNatura 2000/Zona Ramsar dovrebbe comportare l’inserimento del<strong>la</strong> stessa nel registro del<strong>le</strong> areeprotette del Piano di Gestione di Distretto Idrografico in cui ta<strong>le</strong> area ricade, come previsto dall’art.6 del<strong>la</strong> WFD (§ All. Ia).L’al<strong>le</strong>gato IV del<strong>la</strong> WFD al punto v) specifica che nei registri devono essere incluse <strong>le</strong>aree designate per <strong>la</strong> protezione di habitat e di specie per <strong>le</strong> quali il mantenimento o il miglioramentodello stato del<strong>le</strong> acque è importante per <strong>la</strong> loro protezione, compresi i Siti Natura2000 istituiti a norma del<strong>le</strong> <strong>Direttive</strong> Habitat e Uccelli. In partico<strong>la</strong>re l’art. 2 dello stessoal<strong>le</strong>gato specifica che nel registro va inserita <strong>la</strong> descrizione del<strong>la</strong> normativa comunitaria, naziona<strong>le</strong>o loca<strong>le</strong> che <strong>le</strong> ha istituite. Questo punto supporta <strong>la</strong> considerazione, sostenuta ancheda Picchi e Pineschi (2007), che <strong>le</strong> aree da includere nei registri del PGDI possano esseredi diversa tipologia, ovvero aree istituite da normative di livello regiona<strong>le</strong>, naziona<strong>le</strong> o sopranaziona<strong>le</strong>,purché siano presenti nel loro territorio habitat e specie dipendenti dall’ambienteacquatico.Nei paragrafi seguenti sono definite <strong>le</strong> liste di specie dipendenti dall’ambiente acquaticoestratte dagli al<strong>le</strong>gati del<strong>la</strong> <strong>Direttiva</strong> Uccelli (all.I) e del<strong>la</strong> <strong>Direttive</strong> Habitat (all. II) in baseal<strong>le</strong> quali è prevista l’istituzione di aree tute<strong>la</strong>te (rispettivamente Zone a Protezione Specia<strong>le</strong>e Siti di Interesse Comunitaria/Zone Speciali di Conservazione), secondo i criteri riportatiin Tab. 11. Inoltre nel<strong>le</strong> liste di specie sono state inserite <strong>le</strong> specie animali tute<strong>la</strong>tedall’all. IV del<strong>la</strong> <strong>Direttiva</strong> Habitat, in quanto per queste l’Italia ha l’obbligo di attuare mi-36
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Salicion albae Soò (ex Oberd. 1953
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Specie minacciateCarex mairei Coss.
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Rumicion alpini Rübel ex Klika et
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