6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEDal<strong>le</strong> analisi effettuate nel corso dello studio si ritene fondamenta<strong>le</strong> attuare tutte <strong>le</strong> sinergiepossibili <strong>fra</strong> <strong>le</strong> <strong>Direttive</strong> che possono aver un effetto positivo sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degli ecosistemi acquatici,considerati a priorità di conservazione a livello globa<strong>le</strong>.La WFD offre l’opportunità al<strong>le</strong> Aree protette/Siti Natura 2000/Zone Ramsar fluviali e marino-costieredi poter coordinare <strong>le</strong> proprie azioni a sca<strong>la</strong> di distretto idrografico, rendendo piùefficaci <strong>le</strong> misure di gestione previste dai propri piani e programmi finalizzate a contrastare ildegrado degli ecosistemi acquatici.Re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> Pianificazione, <strong>le</strong> sinergie riguardano essenzialmente il quadro conoscitivoche rappresenta <strong>la</strong> “banca dati” fondamenta<strong>le</strong> per <strong>la</strong> conoscenza del territorio. Ogni strumento,in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> propria sca<strong>la</strong> di rappresentazione, fornisce informazioni fondamentali:i piani di gestione di SIC/ZSC e ZPS consentono una conoscenza dettagliata del<strong>le</strong> caratteristichefisiche, biologiche, socioeconomiche e dei beni ambientali dei siti, informazioni che, a loro volta,confluiscono nei piani sovraordinati che, organizzando<strong>le</strong>, offrono quel<strong>la</strong> “visione d’insieme” fondamenta<strong>le</strong>per <strong>la</strong> corretta gestione del territorio. In un auspicabi<strong>le</strong> processo di feed-back ciascunostrumento di pianificazione rappresenterà il riferimento per i piani sovra e sottordinati.A queste considerazioni va inoltre aggiunta <strong>la</strong> ri<strong>le</strong>vanza degli altri livelli di pianificazioneche riguardano <strong>le</strong> Aree Protette, con diversa va<strong>le</strong>nza dal punto di vista del<strong>la</strong> gerarchia, come iPiani dei Parchi, i Piani di gestione di Siti Natura 2000, <strong>la</strong> pianificazione Paesistica Provincia<strong>le</strong>e regiona<strong>le</strong>, <strong>la</strong> Pianificazione di settore; <strong>la</strong> base comune e imprescindibi<strong>le</strong> è rappresentata dal<strong>la</strong>conoscenza di base del territorio e dei processi fisici e antropici in atto e previsti. Indipendentementedal<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di restituzione grafica, quanto più accurata sarà ta<strong>le</strong> conoscenza tanto maggioresarà <strong>la</strong> possibilità di “costruire” un buon piano.La check list (Tab. 23) può cosituituire un uti<strong>le</strong> base per <strong>la</strong> definizione di eventuali misure supp<strong>le</strong>mentarida inserire nei PGDI, come previsto dall’All. VI del<strong>la</strong> WFD o per <strong>la</strong> definizione del<strong>le</strong>integrazioni e/o modifiche che potranno essere apportate nel<strong>le</strong> successive revisioni dei PGDI 43 .In partico<strong>la</strong>re si ritiene fondamenta<strong>le</strong> che i PGDI presentino un registro del<strong>le</strong> aree protettein cui siano inclusi almeno tutti i Siti Natura 2000 che tute<strong>la</strong>no habitat e/o specie dipendentidall’ambiente acquatico, prendendo in considerazione gli obiettivi e <strong>le</strong> misure di conservazioneprevisti dai singoli piani di gestione e dai decreti nazionali e regionali di attuazione del<strong>le</strong> <strong>Direttive</strong>Habitat e Uccelli.L’identificazione di Aree protette/Siti Natura 2000/Zone Ramsar come “Corpi idrici” è une<strong>le</strong>mento fondamenta<strong>le</strong> per <strong>la</strong> definizione di obiettivi di conservazione integrati <strong>fra</strong> quelli previstidal<strong>le</strong> tre <strong>Direttive</strong> UE considerate. A tal proporsito si ribadisce che, sia per <strong>le</strong> Areeprotette/Siti Natura 2000/Zone Ramsar considerate come “Corpi idrici”, sia per quelli che nonlo sono, è necessario effettuare <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> possibilità di raggiungimento degli obiettiviambientali previsti dal<strong>le</strong> <strong>Direttive</strong> Habitat e Uccelli (stato di conservazione soddisfacentedi specie ed habitat) 44 e dal<strong>la</strong> WFD (stato ecologico del<strong>le</strong> acque).43L’art. 13 “Piani di gestione dei bacini idrografici”, c. 7 recita “I piani di gestione dei bacini idrografici sono riesaminatie aggiornati entro 15 anni dall’entrata in vigore del<strong>la</strong> presente direttiva e, successivamente, ogni 6 anni”.Ne discende che <strong>le</strong> revisioni future andranno effettuate nel 2015 e, successivamente, nel 2021, 2027, ecc.44Lo stato di conservazione soddisfacente del<strong>le</strong> specie e degli habitat di interesse comunitario deve essere raggiunto alivello dell’intero range di distribuzione, nel<strong>la</strong> porzione naziona<strong>le</strong> del<strong>la</strong> regione biogeografia di appartenenza.63
L’identificazione dei valori degli e<strong>le</strong>menti qualitativi per <strong>la</strong> valutazione dello stato ecologicodei corpi idrici (e<strong>le</strong>menti biologici, e<strong>le</strong>menti idromorfologici a sostegno degli e<strong>le</strong>menti biologici,e<strong>le</strong>menti chimici e fisico-chimici a sostegno degli e<strong>le</strong>menti biologici) 45 che corrispondonoad uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e del<strong>le</strong> specie dipendenti dall’ambienteacquatico, costituirà <strong>la</strong> base su cui effettuare <strong>la</strong> verifica dell’efficacia del<strong>le</strong> misure gestionali previstedai diversi strumenti di pianificazione, dal<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di distretto a quel<strong>la</strong> di Area protetta/SitoNatura 2000/Zona Ramsar in cui tali specie ed habitat sono presenti. In ta<strong>le</strong> ottica ISPRA hapromosso un progetto pilota nel<strong>la</strong> Riserva Natura<strong>le</strong> Nazzano, Tevere – Farfa (RM), finalizzatoin partico<strong>la</strong>re a definire una corretta integrazione del<strong>le</strong> attività di monitoraggio e degli obiettividi tute<strong>la</strong> previsti dal<strong>le</strong> tre <strong>Direttive</strong> UE considerate.L’inventario on-line secondo <strong>la</strong> metodologia messa a punto da Med/Wet (il Pan MediterraneanWet<strong>la</strong>nd Inventory - PMWI) che sta realizzando ISPRA in col<strong>la</strong>borazione con il Ministerodell’Ambiente e del<strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> del Territorio e del Mare e l’ARPA Toscana con <strong>la</strong> partecipazionedi circa 60 enti (costituiti da Regioni, Province, ARPA/APPA, Corpo Foresta<strong>le</strong> dello Stato, Autoritàdi Bacino, Enti gestori di aree protette, ONG, Università, Enti di Ricerca, Agenzia Regiona<strong>le</strong>Parchi Lazio), costituisce una banca dati <strong>sul<strong>le</strong></strong> zone umide potenzialmente uti<strong>le</strong> all’imp<strong>le</strong>mentazionedel Registro Naziona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> aree protette e al<strong>la</strong> definizione di buone pratiche digestione e di monitoraggio integrato degli ecosistemi acquatici presenti in tali ambienti.In conclusione, per il raggiungimento di un buon livello di integrazione del<strong>le</strong> <strong>Direttive</strong> WFD,Habitat e Uccelli e, più in genera<strong>le</strong>, degli scopi del<strong>la</strong> WFD per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degli ecosistemi acquatici,si ritiene necessario il coinvolgimento di tutti gli enti deputati al<strong>la</strong> pianificazione, al monitoraggioed al<strong>la</strong> gestione del territorio, dal<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di bacino al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> loca<strong>le</strong>. Per questo scopo,è indispensabi<strong>le</strong> definire <strong>le</strong> modalità affinché gli enti coinvolti possano operare in sinergia, attivandoun flusso di dati e di conoscenze per un utilizzo comune e condiviso del<strong>le</strong> risorse naturali.45Dgls. 156/2006 - Al<strong>le</strong>gato 1 - Monitoraggio e c<strong>la</strong>ssificazione del<strong>le</strong> acque in funzione degli obiettivi di qualitàambienta<strong>le</strong>.64
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Sinergie fra la Direttiva Quadrosul
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Informazioni legaliL’istituto Sup
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INDICE1. INTRODUZIONE .............
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PREMESSAVandana Shiva nel suo libro
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Specie minacciateCarex appropinquat
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Preslion cervinae Br.-Bl. ex Moor 1
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DistribuzioneLe più estese erano l
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DistribuzioneLombardia: prealpi del
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DistribuzioneCalabria: Laguna di Gi
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Regione biogeograficaContinentalePi
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Specie minacciateCarex mairei Coss.
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Chaerophylletum aurei Oberd. 1957Eu
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Rumicion alpini Rübel ex Klika et
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Regione biogeograficaContinentale,
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ISBN 978-88-448-0428-2RAPPORTI107 /