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I PROBLEMI DELL'UMANITÀ - Alice Bailey

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69mondo. Donde la loro occasione e la responsabilità di guidare il genere umano. Gli altri popolinon hanno questa capacità inerente. Non sono colonizzatori, ma più nazionalisti e sfruttatoriquando si accostano alle “razze soggette”. Per le tre grandi Potenze, la fusione, in un tutto u-nico, dei vari elementi che le compongono è stato un impulso condizionante. L’intento fondamentaledegli Stati Uniti è il benessere di tutti coloro che sono sottoposti alla loro giurisdizione,e l’esprimono nella frase: “perseguire la felicità”; il principio che governa l’Inghilterraè la giustizia; il movente dell’U.R.S.S. è istituire giuste condizioni di vita, con opportunità pertutti e livellamento delle classi in un solo gruppo di esseri umani. Questi obiettivi sono buonie la loro applicazione garantirà un mondo più felice e pacifico.In ogni paese, senza eccezione, esistono elementi buoni e cattivi, progressisti e reazionari.In Russia, uomini crudeli e ambiziosi sarebbero felici di sfruttare il mondo a vantaggio del loropaese, e vorrebbero imporre la volontà del proletariato su tutte le classi del mondo civile,ma ci sono anche uomini di pensiero e di larghe vedute, che vi si oppongono Nell’Impero Britannico,uomini reazionari e classisti che temono il potere crescente delle masse e si afferranodisperatamente al prestigio e alla posizione che hanno ereditato: vorrebbero ostacolare il progressopopolare, restaurare il vecchio sistema gerarchico, paternalistico e feudale; ma la granparte della popolazione, composta di lavoratori, è contraria. Negli Stati Uniti esistono la tendenzaall’isolazionismo e a perseguitare le minoranze negre, nonché un nazionalismo ignorantee arrogante, espresso per odio razziale, con atteggiamenti e metodi politici scorretti.Però queste tre grandi Potenze sono la speranza del mondo, e formano il triangolo spiritualeche è alla base dei piani e degli eventi che inaugureranno il mondo nuovo. Altre nazioni,pur potenti, anche se non lo sanno non sono in una posizione così forte; non hanno lo stessoidealismo né le stesse grandi risorse: certe preoccupazioni ne limitano la visione; sono condizionateda ideologie più ristrette, dalla lotta per l’esistenza, per i confini, per i guadagni materiali,e non riescono a collaborare con l’umanità nel suo insieme. Le nazioni minori non hannolo stesso atteggiamento, i loro regimi politici sono più puliti e costituiscono il nucleo di quelmondo federato che prende inevitabilmente forma attorno alle tre grandi Potenze. Queste federazionibaseranno su ideali culturali e saranno formate per garantire le rette relazioni; nonper politica, non per scopi egoistici. I confini, i controlli regionali e le diffidenze internazionalinon saranno per esse fattori preminenti.70 Per realizzare queste condizioni più felici, occorrono adattamenti e cambiamenti fondamentali.Altrimenti non ci sarà speranza di pace. La relazione fra capitale e lavoro, e fra entrambie l’umanità, deve trovare soluzione. È un problema familiare a tutti, che suscita pregiudizie partigianerie violente, e nel clamore di quanto si afferma e nella violenza della battaglia,sarà utile studiare questo soggetto in senso generale, badando ai valori spirituali cheemergono.Prima di tutto bisogna riconoscere che la causa di tutto il turbamento mondiale, delleguerre che hanno devastato l’umanità e della miseria cosi diffusa si può attribuire in gran partea un gruppo di uomini egoisti che per secoli hanno sfruttato le masse e utilizzato il lavoroumano ai loro fini materialistici. Dai baroni feudali del Medioevo, ai potenti gruppi finanziaridell’era vittoriana, fino al pugno di capitalisti — nazionali e internazionali — che oggi controllanole risorse planetarie, il sistema capitalista si è affermato e ha gettato il mondo in rovina.Questo gruppo si è impadronito delle risorse e dei generi di consumo necessari alla vitacivile; lo ha potuto fare in quanto possedeva e controllava le ricchezze, che teneva saldamentenelle mani. Ha dato vita alle enormi sperequazioni fra ricchi e poveri, ama il denaro e il suo71potere, ha sostenuto governi e uomini politici, si è imposto all’elettorato, ha reso possibili lemeschine politiche nazionalistiche, ha finanziato imprese mondiali e controllato il petrolio, ilcarbone, l’energia elettrica, i trasporti; dirige, palesemente o in segreto, le attività bancarie.La responsabilità della miseria, diffusa oggi ovunque, grava su certi grandi gruppi di affaristi,banchieri, monopolisti, amministratori d’immense società, che operano in rapporto fraloro e solo per guadagni personali o delle loro società. Non hanno interesse a beneficiare ilpubblico, se non in quanto la richiesta di migliori condizioni di vita li mette in grado — per lalegge della domanda e dell’offerta — di fornire merci, trasporti, luce ed energia, con loromaggiori proventi finanziari. Lo sfruttamento del lavoro umano, la manipolazione delle prin-28

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