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I PROBLEMI DELL'UMANITÀ - Alice Bailey

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“uomini nuovi”.Le Chiese future semineranno queste verità esistenti, rigenerando l’umanità e riportandola risurrezione e la vita di Dio sulla terra per mezzo di un’umanità consapevole del Cristo.Quando tutto ciò avrà assunto grandi proporzioni, saranno restaurati i Misteri, per cui sisaprà che il Regno di Dio è in terra, che l’uomo è realmente fatto a immagine di Dio e destinatoa manifestarlo — con la disciplina della vita — così come fece il Cristo.4. La fratellanza umana148Molto si è scritto, predicato e insegnato circa la fratellanza, ma essa è così poco praticatache la parola stessa è alquanto screditata. Tuttavia con essa si afferma un’origine, una meta eun principio che sono alla base stessa dell’umanità.La fratellanza è un grande fatto naturale: tutti gli uomini sono fratelli; sotto le differenzedi colore, credo, cultura e civiltà l’umanità è una sola, senza distinzione o diversità di essenza,origine, obiettivi spirituali e mentali, capacità, qualità e modi di evolvere. In questi attributidivini (poiché tali sono) tutti gli uomini sono uguali: è solo in relazione al tempo e al processodi rivelazione dell’innata divinità che appaiono differenze temporanee. Queste, e i peccati perignoranza e inesperienza, hanno attirato l’attenzione delle Chiese, offuscando la visione deldivino in ogni uomo. È appunto la verità della fratellanza che le Chiese devono insegnare —non partendo da Dio trascendente, esterno ed inconoscibile — ma dalla vita divina, eternamentepresente in ogni essere umano, che continuamente tenta di esprimersi negli individui,nelle nazioni e nelle razze.La vera fratellanza sarà realizzata inevitabilmente mediante i giusti rapporti e coltivandola buona volontà. Il clero ha dimenticato quel cantico, degli angeli: “Gloria a Dio in cielo, pacein terra, buona volontà verso gli uomini”. Non ha capito, e perciò non ha insegnato, che solocon la buona volontà nella vita quotidiana si stabiliscono rette relazioni umane e pace interra e si rende gloria a Dio. Le Chiese hanno dimenticato che tutti gli uomini sono divini: alcunine sono già coscienti e l’esprimono, altri no; esse hanno trascurato che, grazie alla loroevoluzione, taluni conoscono il Cristo, perché in loro Egli è attivo, mentre altri ancora si impegnanoper manifestarLo e altri sono del tutto inconsapevoli dell’Essere divino che si celanel profondo dei loro cuori. La differenza sta solo nella qualità di coscienza: non di natura.149 5. Gli avventi divini150A tutte queste verità, essenziali per lo sviluppo umano, se ne deve aggiungere un’altra,percepita solo confusamente, perché è la maggiore di tutte. È tale perché si riferisce al Tutto enon soltanto all’uomo e alla sua salvezza personale. È l’estensione dell’approccio individualealla verità. Essa riguarda gli Avventi Ciclici del divino all’umano, di cui tutti i Salvatori e I-struttori sono simbolo e garanzia. In certi grandi momenti della storia, Dio si accostò al Suopopolo —e nello stesso tempo questo fece del suo meglio — sebbene spesso in modo inconscio— per avvicinarsi a Lui. Si può dire che Dio trascendente riconosce allora Dio immanente,mentre il Dio nell’uomo tende al Tutto divino e a ciò che è maggiore di esso. Da parte diDio, operante tramite il Capo della Gerarchia spirituale e dei Suoi Membri, l’approccio fu intenzionale,cosciente e deliberato; da parte dell’uomo fu in gran parte inconscio, imposto dallatragedia delle circostanze, dal bisogno disperato e dallo stimolo impresso dal Cristo immanente.Questi grandi Avventi si possono rintracciare lungo i secoli: ogni volta migliorò la comprensionedello scopo e si ebbe la rivelazione di una qualità divina, l’istituzione di una nuovafede mondiale e la comparsa di una civiltà e una cultura, cioè un nuovo modo di intendere lerelazioni fra l’uomo, il suo prossimo e Dio.Nel remoto passato un primo grande Avvento si produsse quando Dio portò l’attenzionesull’uomo, e allora — per Sua azione e volontà — l’individuo primitivo “divenne un’animavivente”. Quando l’anelito verso un bene indefinito e irrealizzato si fece sentire nell’uomo ancoranon pensante, Dio si avvicinò a lui, e lo impregnò di quella vita ed energia che, col pas-54

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