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I PROBLEMI DELL'UMANITÀ - Alice Bailey

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100101cialmente nelle città maggiori. Per millenni gli Ebrei, per misura protettiva e per il benesserecomune, ebbero la tendenza ad aggregarsi e a ricercarsi fra loro, e i Gentili, fra i quali vivevano,la favorirono: così si formarono abitudini sociali che ancora prevalgono. Oltre a ciò, perl’azione separativa dei Gentili, in molti paesi apparvero aree e città nelle quali non era permessoagli Ebrei né risiedere né comprare proprietà. A motivo della loro tendenza a restareseparati, in mezzo a un altro popolo, pur beneficiando delle sue leggi, cultura e civiltà, senzadunque prendere parte attiva alla vita nazionale, essi sono sempre stati soggetti a persecuzioni:come razza non sono amati, e si ha diffidenza nei loro confronti.Questa esposizione non vale per i singoli. Ovunque esistono Ebrei profondamente amatida chi li conosce, circondati di rispetto, benvoluti e stimati. Essi appartengono alla grande aristocraziaspirituale dell’umanità, e, sebbene abbiano corpi e nomi ebraici, si uniscono con gliuomini di tutti i popoli che amano l’umanità proprio perché hanno superato le caratteristichenazionali e di razza. Questi sono, come gruppo, la speranza, la garanzia del mondo nuovo emigliore che aspettiamo: il loro numero cresce ogni giorno. Quando si esprimono idee generichesu una razza, il singolo necessariamente ne soffre; ma quelle affermazioni non di menosono corrette e verificabili.Forse il fattore principale che ha reso separativo l’Ebreo e ha coltivato in lui quel suocomplesso di superiorità (celato in un senso d’inferiorità esteriore) è la fede religiosa, una dellepiù antiche del mondo: di secoli precedente il Buddismo e molte fedi Indù e assai più anticadel Cristianesimo. Certi suoi aspetti hanno fatto dell’Ebreo quello che è. Dobbiamo constatareche è una religione di tabù, costruita per proteggere l’Ebreo pellegrino da una comunitàall’altra; di base alquanto materiale, che esalta “la terra dell’abbondanza”: simbolica, ma taleda giustificare le continue peregrinazioni. In quella fede si distinguono elementi separativi:Dio è il Dio degli Ebrei, gli Ebrei sono il popolo eletto da Dio; devono conservare la purezzafisica, e il loro benessere è ciò che più importa a Jehovah; hanno un destino messianico, e Jehovahè geloso dei loro contatti con ogni altro popolo, o Dio. A questi requisiti divini essi,come popolo, hanno aderito, donde la loro condizione nel mondo moderno.La parola “amore” per quel che riguarda i rapporti con i Gentili, è assente nella loro religione,e anche l’amore per Jehovah è insegnato in modo coattivo; il concetto di una vita futurache dipenda dal comportamento verso gli altri e dal retto agire, esula dal Vecchio Testamento;poco si insiste sull’immortalità; la salvezza dipende solo dall’osservare numerosi precetti eregole oggettive, che curano la pulizia fisica; gli Ebrei arrivano al punto di creare luoghi e negoziove queste regole sono rigidamente osservate — in un mondo che intende la purezza solodei cibi in maniera scientifica.Questi fattori mostrano la complessità del problema ebraico, irritano i Gentili e generanoattriti. Ma gli Ebrei non se ne accorgono. Oggi i Gentili ricordano i metodi ebraici negli affari,e che l’Ebreo, se ortodosso, considera impuro il cibo dei Gentili e la sua cittadinanza secondariarispetto ai doveri di razza. I Gentili considerano l’Ebreo come il seguace di una religioneantiquata; hanno antipatia per Jehovah, crudele e geloso, e vedono nel Vecchio Testamento lastoria di un popolo spietato e aggressivo — ad eccezione dei Salmi, che tutti amano.Queste sono cose cui l’Ebreo dovrebbe fare attenzione, perché nel loro insieme lo hannoappartato nel mondo in cui desidera vivere ed essere felice, e dove è vittima di un’eredità chepotrebbe con profitto essere mutata e aggiornata. In nessun popolo si sente la necessità di unanuova religione, come fra l’ebraico.Comunque, Dio ha fatto gli uomini eguali, l’Ebreo è un uomo e un fratello, e tutti i dirittidi cui gode il Gentile sono anche suoi: in modo inalienabile e intrinseco. I Gentili lo hannodimenticato, e grandi sono le loro responsabilità per il danno arrecato e le azioni crudeli perpetrate.Per secoli, l’Ebreo non è stato accettato dal Gentile, ma scacciato da luogo a luogo,costretto a spostarsi attraverso il deserto, dall’Egitto alla Terra Promessa, di qui (secoli piùtardi) in Mesopotamia, e poi, con una serie continua di migrazioni, verso il Nord, il Sud el’Ovest, e con flusso minore, verso l’Est. Espulsi da città e paesi durante il Medioevo, dopoun periodo di calma relativa, gli Ebrei errano ancora nell’Europa, senza casa, qua e là (peròassieme a migliaia di altri, non ebrei); inermi nelle mani di un fato crudele, oppure organizzatiin gruppi politici egoistici. Anche nei paesi in cui il sentimento antisemitico era assopito da38

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