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I PROBLEMI DELL'UMANITÀ - Alice Bailey

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sumano le loro responsabilità, smettano di pretendere che i Gentili risolvano il problema dasoli, e collaborino con comprensione spirituale, aiutando chi vuole sinceramente soccorrerli.Mai come ora i Gentili sono stati pronti a fare ciò che è giusto per gli Ebrei, ansiosi di risolverneil problema e fare ammenda per ciò che questi hanno sofferto. Occorre dunque cambiareatteggiamento da ambo le parti, ma oggi specie da parte ebraica: ci sono sintomi che questimutamenti si producono, anche se per la soluzione occorrerà molto tempo.2. Il problema dei Negri106107108Questo problema è totalmente diverso dal precedente. Nel primo caso, un popolo straordinariamenteantico è stato presente per centinaia d’anni nell’arena della storia mondiale sviluppandocultura e civiltà che gli hanno garantito la parità con i popoli “civili”. Nel caso deiNegri, si tratta di un popolo che ha cominciato solo negli ultimi duecento anni a salire la scaladell’attività umana, con progressi stupefacenti, malgrado le gravi difficoltà e le opposizioni.Due secoli fa i Negri erano tutti in Africa, dove sono ancora a milioni: gli Europei e gli Americanili consideravano “selvaggi”; divisi in innumerevoli tribù, vivevano allo stato di natura;bellicosi, erano privi d’educazione modernamente intesa, governati da capitribù, sotto la guidadi Dei tribali e dominati da tabù. Sono molto diversi fra loro: i Pigmei e i guerrieri del Bechuananon sembrano aver alcun punto di somiglianza, all’infuori del colore, e inoltre sonocontinuamente in lotta fra loro.Per secoli furono sfruttati e trascinati in schiavitù: prima dagli Arabi, più tardi dai trafficantidi schiavi, e trasportati coattivamente negli Stati Uniti o nelle Indie Occidentali. Infine,anche le nazioni europee si impadronirono di vasti territori africani, e si arricchirono coi prodottidi quelle contrade e col lavoro dei loro abitanti — i Francesi nel Sudan, i Belgi nel Congo,Olandesi e Inglesi nell’Africa del Sud e sulla costa occidentale, Tedeschi e Italianinell’Africa orientale. È una triste storia di crudeltà, furto e sfruttamento da parte della razzabianca, quantunque ne sia derivato anche del bene per quella negra. La storia non è finita; e sein futuro non sarà condotta con rettitudine e giustizia, può terminare in tragedia. C’è però ungrande progresso nella vita interna di questi territori, che dà adito all’ottimismo.Il problema dei Negri è duplice: uno riguarda i Negri africani, l’altro quelli di essi che vivononell’emisfero occidentale.L’Africa è energia potenziale e il destino dei suoi milioni di abitanti è ancora embrionale.I rapporti fra indigeni e razze forestiere che cercano di dominarli sono ancora nel campo dellemanovre politiche e dell’avidità commerciale. Si deve però ammettere che, nonostante i moltimali perpetrati dal bianco, l’incontro delle due razze sul “continente nero” ha determinato ungrande sviluppo evolutivo e molti benefici: istruzione, assistenza medica, fine delle interminabiliguerre tribali, igiene e sistemi religiosi certo più illuminati dei culti barbarici. Esploratori,missionari e trafficanti hanno recato molto danno, ma anche molto bene, specialmente isecondi. Il Negro è di natura religiosa e tende al misticismo; i precetti della fede cristiana e-sercitano su lui un grande effetto, perché, emotivo com’è, gradisce l’insegnamento che insistesull’amore, la bontà e la vita futura. Dai molti culti religiosi separativi di quella terra, emergeun fondo di misticismo puro, che va dal culto della natura e dall’animismo primitivo sino aprofonde conoscenze esoteriche; un giorno l’Africa sarà forse la sede della forma più genuinad’insegnamento esoterico, ma fra molti secoli.Nel considerare il problema dei Negri africani, è bene attenersi a vedute ampie, data lacontinua ascesa di milioni di uomini che finora hanno mosso solo i primi passi verso la civiltàe la cultura moderne, ma con rapidità terrificante. Già si notano gli svantaggi della civiltà, mai benefici li superano di gran lunga, e il Negro, nonostante un comprensibile e naturale antagonismo,dovrebbe riconoscerli come un debito nei confronti delle nazioni bianche, pur aggressivee avide. Il contatto con queste ne ha stimolato la percezione intellettuale, elevandoloin uno stadio più moderno. L’educazione e le modalità moderne di pensare e progettare, preparanorapidamente i Negri a prendere il loro posto nel mondo. Scienza e trasporti — offertidalle razze bianche — li inseriscono nello sviluppo della storia moderna: il mondo nuovo, coisuoi aspetti migliori, è tanto del Negro che del Bianco.40

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