12.07.2015 Views

Babel 023 - Parliamo di Videogiochi

Babel 023 - Parliamo di Videogiochi

Babel 023 - Parliamo di Videogiochi

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

NERO LUDICOLa seconda regola del Fight ClubLa palestra sotterranea era illuminata da neon vecchi e giallognoliche trasformavano tutte le foto dei combattimenti inun incubo allo zabaione. Il pavimento, <strong>di</strong> cemento grezzo, eraricoperto da un sottile strato <strong>di</strong> scatoloni <strong>di</strong> cartone appiattitiuno sull’altro e da tre gran<strong>di</strong> materassini azzurri dello spessore<strong>di</strong> circa un centimetro. Di quelli, per intenderci, che se ci cadevisopra ti facevi lo stesso un male della madonna.Il Fight Club <strong>di</strong> Albano Laziale, un paese non <strong>di</strong>stante da Ariccia,era un’associazione segreta. Il suo leader carismatico, Alan Bucci, sifaceva chiamare Durden dai suoi sottoposti in omaggio al celebrelibro <strong>di</strong> Chuck Palahniuk. L’unico, peraltro, che Alan avesse letto.Era stato lui a fondare il Fight Club in quello scantinato <strong>di</strong>menticatoda Dio, e sempre lui ne aveva mo<strong>di</strong>ficato le regole. Se la primaera sempre “non parlare mai del Fight Club”, la seconda era che acombattere per davvero erano solo i nuovi arrivati.Gli altri, i “veterani”, si menavano solo al doppio cabinato <strong>di</strong>Street Fighter IV che Durden si era procurato <strong>di</strong>rettamente dal Giapponetramite alcuni contatti poco raccomandabili. Unendo due dellesue piu’ gran<strong>di</strong> passioni, i videogiochi e fare male agli altri, Durdenaveva creato un club esclusivo per combattenti senza pietà. Lo scopoufficiale del Fight Club <strong>di</strong> Albano Laziale era quello <strong>di</strong> addestrarelegionari per il “Progetto Caciara”, un’azione <strong>di</strong> stampo terroristicoche avrebbe dovuto colpire la Capitale, e piu’ nello specifico il Parlamento,in un imprecisato punto del futuro. Per il momento si limitavanoa darsi delle gran sberle in faccia, ma presto, cosi’ ripetevaspesso Bucci, il mondo intero avrebbe avuto paura <strong>di</strong> loro.Il Troio, il cui soprannome derivava dalla sua passione per leragazzine incontrate fuori dalle scuole me<strong>di</strong>e, riteneva che l’intentofosse nobile e si era lasciato trascinare nel club da Gianni dettoSaponetta (per via della mani sempre sudate).Saponetta aveva ovviamente infranto la regola numero uno, motivo percui Durden riteneva opportuno che adesso Gianni e il Troio si menassero.“Miei <strong>di</strong>scepoli”, <strong>di</strong>sse Durden rivolto ai presenti, “oggi due <strong>di</strong> noidovranno <strong>di</strong>mostrare la loro fedeltà al Fight Club combattendo comeverrà deciso dall’Oracolo!”.Ci fu un breve applauso, uno dal pubblico urlo’ “Daje!”, poi Durdenfece segno <strong>di</strong> abbassare la voce. “Troio, Saponetta, le regole le sapete,atten<strong>di</strong>amo insieme la decisione del destino”.Il Troio guardo’ Gianni, che gli aveva già anticipato come funzionavala seconda regola del Club, e a denti stretti gli sussurro’ un mortaccitua.Alla doppia postazione <strong>di</strong> Street Fighter IV si avvicinarono dueveterani, nome in co<strong>di</strong>ce Geisha e Zio Fester, per sfidarsi in un matchall’ultimo sangue. “Troio, tu sarai il campione <strong>di</strong> Geisha, Saponetta,tu invece sarai il campione dello Zio”, sentenziò Durden. Saponettaabbasso’ la testa e impreco’. Lo sapevano tutti che Zio Fester era unasega a qualsiasi gioco.I due sul palco selezionarono i lottatori. Geisha scelse Ken, ZioFester ripiego’ su Blanka.Lo scontro comincio’, mentre il pubblico osservava incantato la proiezionedegli eventi su un telo bianco appeso al soffitto. Geisha silancio’ in avanti: fu una tempesta <strong>di</strong> Kara Throw, Focus Attack eShoryuken. Zio Fester era chiuso in un angolo a fare la scossa. Provo’la Super, ma manco’ clamorosamente il bersaglio. Erano passati 15 secon<strong>di</strong>e Saponetta gli leggeva già la sconfitta in faccia. Geisha risea voce alta prima <strong>di</strong> infilare un Ultra Dragon Punch nello stomacodell’avversario. Zio Fester spalanco’ la bocca per un attimo, poi inizio’a battere i pugni sul cabinato e a bestemmiare. Saponetta bestemmio’e basta.Pochi attimi dopo si accesero le luci. Durden riprese a parlare,rivolto ai due campioni in pie<strong>di</strong> sui materassini. “Geisha ha vinto,quin<strong>di</strong>...Troio, sarai tu a picchiare Saponetta proprio come nel matchche abbiamo appena visto. Lui dovrà limitarsi ad incassare, o al massimoad accucciarsi imitando la pessima performance dello Zio. Tuttochiaro?”.Il Troio guardo’ Gianni, che era buio in faccia come se gli sifossero aperti due buchi del culo al posto degli occhi. “Mi ci haiportato tu qui, Gianni”, <strong>di</strong>sse infine <strong>di</strong>vertito, sgranchendosi le <strong>di</strong>tadelle mani come un novello Ken Shiro.Tommaso De Benetti030

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!