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Babel 023 - Parliamo di Videogiochi

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w i iFRAGILE: FAREWELL RUINS OF THE MOONIl mondo è andato a escortpiattaforma wii sviluppatore tri-crescendo produttore namco versione pal provenienza giapponeacura<strong>di</strong>Simone TagliaferriI pochi personaggi delgioco sembrano scesi <strong>di</strong>rettamentedalla LunaSeto è un adolescente <strong>di</strong>quin<strong>di</strong>ci anni che vivein un mondo in rovinanel quale la razzaumana è quasi estinta (finalmente,verrebbe da <strong>di</strong>re). tuttele opere dell’uomo sono ormairuderi e la natura selvaggia variappropriandosi del pianeta. Perscoprire cosa è successo a questologoro globo fatto <strong>di</strong> terra impastatacon l’acqua salatabisognerà andare avanti nell’avventura(non dura moltissimo).All’inizio le uniche cose che cisono date <strong>di</strong> sapere sono che ilvecchio che viveva con seto èmorto e che il fanciullino decide<strong>di</strong> partire alla ricerca <strong>di</strong> altri esseriviventi come lui, ma nonprima <strong>di</strong> essere stato irriso daun’enorme testa fluttuante. culovuole che appena uscito dallasua vecchia casa incontri una ragazzettamezza nuda, triste esola come lui, che scappa via appenalo vede (dargliela subitonon fa molto Giappone), ma solodopo aver cantato un po’. Purtroppola fortuna <strong>di</strong> seto finiscequi, visto che il pianeta è veramentein rovina come gli raccontavail vecchio e in giro ci sonosolo creature che sarebbero felicissime<strong>di</strong> piantargli le zanne nelcollo o <strong>di</strong> farlo partecipare a unreality show. Riuscirà il giovane asopravvivere e a mettere or<strong>di</strong>nein questo mondo <strong>di</strong> lunatici?Fragile Dreams: Farewell of theMoon inizia come un survivalhorror per poi <strong>di</strong>ventare una specie<strong>di</strong> gioco <strong>di</strong> ruolo d’azione dalsistema <strong>di</strong> combattimento estremamentesemplificato: sostanzialmentesi tratta <strong>di</strong> impugnareun’arma e <strong>di</strong> premere il tasto attaccoal momento giusto per evitareche sia il nemico a colpire;raccontato così sembra facile, maseto non è proprio il più resistentedegli eroi e va al tappetodopo mezza alitata <strong>di</strong> un mostroqualsiasi. Detta fuori dai denti,l’unico motivo interessante dellescene d’azione è la necessità <strong>di</strong>illuminare i nemici con una torciaelettrica per svelarne la presenza.niente <strong>di</strong> originalissimo,ma almeno giustifica la pubblicazionedel gioco su Wii invece chesull’ itostpan.Fortunatamente non si vive <strong>di</strong>solo combattimento e l’ultimaopera <strong>di</strong> tri crescendo, gli stessi<strong>di</strong> Baten Kaitos ed eternal sonata,si gioca tutto il potenzialelu<strong>di</strong>co sul livello meno amato epiù commentato dai videogiocatori,ovvero quello della rappresentazione,<strong>di</strong> cui fa parte anchela narrazione. L’apprezzare omeno Fragile Dreams ruota intornoa quanto ci si lasci trasportaredallo scenario e daipersonaggi. si tratta, per riassumere,<strong>di</strong> un concentrato <strong>di</strong> culturagiapponese particolarmenteispirato che fa suoi <strong>di</strong>versi temiclassici delle produzioni nipponiche,come l’amicizia e la solitu<strong>di</strong>ne.Fortunatamente è “robabuona” e giocando ci si rendeconto che il materiale, potenzialmenteretorico e banale,viene maneggiato con una certaraffinatezza e non viene mai abbandonatosé stesso, pur permanendola sensazione <strong>di</strong> fondoche alcune scelte potevano essereben più ra<strong>di</strong>cali per dare unpeso maggiore alla narrazione.nonostante questo leggero sentire,rimane l’idea che è meglioavere pochi personaggi bentratteggiati che molti in pessimostato <strong>di</strong> salute.Peccato che a oggi FragileDreams abbia venduto pochino,continuando la tra<strong>di</strong>zione chevuole i titoli hardcore per Wiisnobbati dai più. Peccato ancheche in molti lo abbiano criticatolamentando alcune carenze tecnicheche sono attribuibili piùalle caratteristiche del Wii chenon alla cattiva programmazione.Per quanto tempo ancoradovremo continuare a sopportarequelli che “la grafica non ètutto” e che poi pontificano sulletexture <strong>di</strong> ogni gioco del Wiiconfrontandole con quelle dellaPs3 e della 360? trovando l’argomentoappassionante comeuna partita al calcio balilla incui si gioca con le mie palle,auspico soltanto che i mieiquattro lettori siano abbastanzamaturi da aver compreso<strong>di</strong> dover andare oltre lescalettature e gli effetti specialiper apprezzare veramente unvideogioco. oggi mi sento fortementeretorico (sarà il mal <strong>di</strong>testa).8009

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