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Linee guida per l'introduzione delle tecnologie wireless nella ...

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LINEE GUIDA PER L’INTRODUZIONE DELLE TECNOLOGIE WIRELESS NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE30metà degli anni ‘90 in una forma oggi nota come “802.11 legacy” ed ormai obsoleta, utilizzavai collegamenti all’infrarosso e le radiotrasmissioni alle frequenze di 2,4 GHz. Solointorno al 2000, con l’avvento della nuova versione dello standard denominata IEEE802.11b, il Wi-Fi ha cominciato ad affermarsi ovunque molto rapidamente. Questo standardo<strong>per</strong>a <strong>nella</strong> banda in tutto il mondo non soggetta a vincoli di licenza, detta ISM(Instrument Scientific Medical), da 2,4 GHz a 2,483 GHz (banda lorda di 83 MHz). Lavelocità di trasmissione, con valori di ritmo binario lordi fino a 11 Mbit/s cui corrispondeun valore netto globalmente a disposizione degli utenti serviti di circa 6 Mbit/s, harappresentato un balzo in avanti <strong>delle</strong> <strong>tecnologie</strong> <strong>wireless</strong> di ben due ordini di grandezzarispetto alle contemporanee <strong>tecnologie</strong> mobili, attestandosi su prestazioni quasi comparabilicon quelle che potevano essere conseguite con le <strong>tecnologie</strong> cablate.Anche a seguito di questo successo, accolto entusiasticamente dal pubblico, già nei primianni 2000 si è manifestata l’esigenza di utilizzare questa tecnologia <strong>per</strong> fornire all’utenzabusiness servizi di accesso a larga banda nei cosiddetti “hot-spot” pubblici che hannocominciato ad essere allestiti in aeroporti, alberghi, caffè e così via. Questa esigenza applicativaha destato interesse nelle aziende manifatturiere del settore e ha indotto, di conseguenza,i gruppi di lavoro IEEE a migliorare alcuni aspetti dello standard IEEE 802.11b che,dati gli obiettivi iniziali di estensione indoor della rete Ethernet e di co<strong>per</strong>tura in ambitiesclusivamente privati, aveva privilegiato il basso costo e la semplicità di installazione trascurandodi assicurare i requisiti di sicurezza e di qualità di servizio necessari <strong>per</strong> un sistemada adibire ad accesso nei luoghi pubblici. Sono quindi stati avviati gli standard 802.11i e802.11e dedicati a coprire rispettivamente gli aspetti di sicurezza e di qualità di servizio.Nel frattempo veniva sottolineata l’esigenza di aumentare la velocità della connessione<strong>per</strong> consentire una migliore es<strong>per</strong>ienza <strong>nella</strong> navigazione web e, principalmente, il piùrapido download di documenti di grandi dimensioni, come messo in luce dagli scenari diservizio considerati trainanti (primo fra tutti quello del businessman che scarica la propriaposta nell’attesa tra un aereo e quello successivo). Queste considerazioni hanno suggeritol’introduzione di versioni dello standard a ritmo binario cinque volte su<strong>per</strong>iore (54 Mbit/slordi), ben presto approntate attraverso lo standard IEEE 802.11g, che utilizza la stessabanda di 802.11b (ossia 2,4 GHz), e lo standard IEEE 802.11a che <strong>per</strong>ò ha riscosso limitaticonsensi <strong>per</strong> varie ragioni riconducibili alla scelta della banda di frequenza (5 GHz).Gli standard 802.11 b/g e 802.11a, sebbene diversi <strong>per</strong> banda utilizzata e <strong>per</strong> potenzatrasmessa, sono tuttavia simili <strong>per</strong> tipo di applicazioni [28], [29], [30]. Ambedue oggi sonoutilizzati <strong>per</strong> consentire l’accesso <strong>wireless</strong> a utenti dotati di Personal Computer con interfaccia<strong>wireless</strong> (esterna o interna) e anche <strong>per</strong> la realizzazione di dorsali di trasporto<strong>wireless</strong> sia di tipo punto-punto che di tipo punto-multipunto.Il successo dello standard IEEE 802.11b/g ha <strong>per</strong>ciò sospinto l’industria, che si coordinafin dal 1999 attraverso l’organizzazione senza scopo di lucro “Wi-Fi Alliance”, a definireuna vera e propria famiglia di standard (Tabella 2.4) che si occupa di una serie di aspettitecnici, dalle funzionalità legate al roaming tra reti e all’handover tra hot-spot, a quelledella gestione <strong>delle</strong> risorse, dalle nuove architetture riconfigurabili, ai problemi dellamobilità, e a molti altri aspetti ancora.N. 36 I QUADERNI - Centro Nazionale <strong>per</strong> l’Informatica <strong>nella</strong> Pubblica Amministrazione - MARZO 2008

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