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Linee guida per l'introduzione delle tecnologie wireless nella ...

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LINEE GUIDA PER L’INTRODUZIONE DELLE TECNOLOGIE WIRELESS NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE3.2.3. ARCHITETTURE “AD HOC”64Come si è visto, una rete Wireless Mesh, pur essendo flessibile e autoconfigurabile, prevedecomunque che i terminali di utente accedano alle reti di telecomunicazioni soltantoattraverso alcuni nodi della rete che sono fissi e predeterminati. Tuttavia, in alcuni scenario<strong>per</strong>ativi è utile disporre di una rete di terminali, gerarchicamente uguali, che possaallestirsi spontaneamente sulla base <strong>delle</strong> esigenze specifiche della situazione. Tale rete,che può <strong>per</strong>fino essere autonoma da quella dell’o<strong>per</strong>atore di telecomunicazioni cheserve il territorio, deve in generale configurarsi come “rete ad hoc”. In alcuni ambienti osituazioni o<strong>per</strong>ative, poi, non è neppure presente un’infrastruttura di telecomunicazionia cui appoggiarsi: in queste situazioni è conveniente che ogni nodo della rete possadecidere in autonomia di instaurare il collegamento direttamente con il terminale, o iterminali, di interesse nel momento in cui ne ha bisogno e <strong>per</strong> la durata strettamentenecessaria.Le potenzialità di tali reti sono molto attraenti <strong>per</strong> un ampio numero di applicazioni siacommerciali che militari. Infatti, i vantaggi di una rete priva di infrastruttura sono iseguenti:• rapido dispiegamento nello scenario o<strong>per</strong>ativo senza necessità di pianificazione;• riconfigurazione autonoma da parte dei nodi, senza necessità di un nodo centraleche gestisca l’organizzazione della rete;• tolleranza ai guasti, in quanto il malfunzionamento di qualunque nodo non danneggiail resto della rete.Le azioni critiche necessarie alla formazione e al mantenimento di tale rete sono: la rivelazionedei nodi e dei loro servizi (ad esempio stampanti e proiettori in un ambiente diufficio, oppure sensori di tem<strong>per</strong>atura, pressione, umidità in un ambiente remoto); l’instradamentodei messaggi <strong>per</strong> mezzo di opportuni algoritmi robusti rispetto alle variazionidi configurazione. In una rete ad hoc, di regola i nodi non hanno alcuna conoscenzaa priori della struttura della rete in cui si trovano, che devono scoprire almeno parzialmentecomunicando direttamente con i nodi adiacenti (nodi che si trovano, <strong>per</strong> definizione,entro l’area di co<strong>per</strong>tura del nodo in questione).Le reti ad hoc si classificano in due categorie, che condividono i principi fondamentalima che presentano specificità dovute ai problemi tecnici <strong>delle</strong> rispettive aree applicative:• Reti fisse di sensori, o WSN (<strong>wireless</strong> sensor network);• Reti mobili, o MANET (mobile ad hoc network).Se i nodi presenti <strong>nella</strong> rete ad hoc sono dotati di sensori in grado di rivelare e trasmettereinformazioni legate a oggetti fisici o a parametri fisico-chimici di una certa area, siparla di rete di sensori. Si tratta, in questi casi, di reti in cui i nodi possono anche trovarsiin posizione remota o arbitraria, ma comunque generalmente fissa. Queste reti sonopreviste <strong>per</strong> trasmettere dati a bassa velocità e sono sovente progettate sulla base deirequisiti della sopravvivenza e del basso consumo di energia.N. 36 I QUADERNI - Centro Nazionale <strong>per</strong> l’Informatica <strong>nella</strong> Pubblica Amministrazione - MARZO 2008

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