<strong>Il</strong> trattamento chirurgico delle metastasida carcinoma colorettaleCONSIDERAZIONI SULLA LETTERATURA ALLA LUCE DELL’ESPERIENZA PERSONALEdi C. Mastria*, M. Percudani**la parola ai colleghi<strong>Il</strong> carcinoma del colon-retto è il terzo tumore malignopiù comune in ordine di frequenza e la sua incidenzaha tendenza all’incremento. In Italia vi è una incidenzadi oltre 40mila casi all’anno, con più di 16mila decessi,secondo i dati del Centro Nazionale EpidemiologiaSorveglianza Promozione Salute dell’Ist<strong>it</strong>uto Superioredi San<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> fegato rappresenta la sede più frequentedi metastatizzazione (circa il 50% dei casi) 1 . Dal 15 al25% delle metastasi sono sincrone, il 20-30% metacrone.I non numerosi lavori, che hanno studiato la storianaturale della malattia, dimostrano una assai bassasopravvivenza a tre anni e nessuna a cinque anni, conuna mediana che varia da due a 22 mesi (2,3).Per contro, dopo resezione chirurgica (R0) lasopravvivenza a cinque anni varia, a seconda dellecasistiche, dal 25 al 60%, con una mediana di sopravvivenzafra 15 e 40 mesi. Appare del tutto evidentecome l’intervento chirurgico modifichi la prognosidella malattia e ne sia il miglior trattamento,perché, potenzialmente, è il solo curativo (4). Potenzialmenteperché se la resezione epatica non è R0la mediana di sopravvivenza scende a 13 mesi ed acinque anni si ha una sopravvivenza dello 0%. Se laterapia più efficace in assoluto è la terapia chirurgica(5,6) l’approccio al trattamento delle metastasi deve<strong>Il</strong> carcinoma del colon-retto è il terzotumore maligno più comune in ordinedi frequenza e la sua incidenzaha tendenza all’incremento. In Italiavi è una incidenza di oltre 40mila casiall’anno, con più di 16mila decessiessere multimodale e vi è spazio per la chemioterapia,sistemica o loco-regionale specie in neoadiuvante,mentre i trattamenti percutanei con radiofrequenzaod alcolizzazione hanno un ruolo assai marginale,trovando indicazione in casi selezionati per pazientiche non possono essere sottoposti ad interventichirurgici con intenti di radical<strong>it</strong>à.Appare consequenziale che il trattamento chirurgicodeve essere preso in considerazione in ogni<strong>caso</strong> di metastasi epatica da carcinoma colorettale,seguendo quelli che sono i cr<strong>it</strong>eri che ne devonoguidare l’impiego:– correttezza oncologica (accurata stadiazione conapproccio multidisciplinare)– realizzabil<strong>it</strong>à tecnica (intervento R0, con parenchimaresiduo sufficiente dal punto di vista funzionalee ben vascolarizzato).12
Materiale e metodoPoiché la ripresa di malattia è testimoniata da unaumento dei livelli sierici dei marker oncologici, unapprofondimento diagnostico ci consentirà di farediagnosi in tempo utile per potere eseguire una terapiachirurgica. La valutazione della resecabil<strong>it</strong>à delle metastasiepatiche, che non è superiore al 20%, richiedeuno studio pre-operatorio ricorrendo a varie metodiche.Questo perché, nella storia naturale del cancro colorettale,la localizzazione metastatica a carico del fegatorappresenta un elemento indicatore di malattia avanzata,essendo, nella maggior parte dei casi, correlatoa localizzazioni multiple a carico dello stesso organoe/o di organi e tessuti diversi, viciniori o a distanza.L’ecografia è indagine di prima istanza, non invasiva,con eccellente specific<strong>it</strong>à (85-95%) nella diagnosi dimetastasi; la sensibil<strong>it</strong>à invece, specie per lesioni dipiccole dimensioni è scarsa (7). L’impiego del colordoppler, con studio dei flussi intralesionali ha miglioratola specific<strong>it</strong>à dell’indagine (8). Un ulteriore vantaggioè stato ottenuto con la contrastografia associataall’ecografia che ha permesso di arrivare ad unasensibil<strong>it</strong>à del 92% (9).La TC spirale cmdc consente ottima caratterizzazionedelle lesioni epatiche, evidenziandone i rapportiL’intervento chirurgico modificala prognosi della malattiae ne è il miglior trattamento, perché,potenzialmente, è il solo curativocon le strutture vicine; la sensibil<strong>it</strong>à è elevata (85%)come il valore pred<strong>it</strong>tivo (94%).La RM si sta rivelando indagine diagnostica discelta nello studio del fegato metastatico; l’impiegodi mdc ad elevata affin<strong>it</strong>à reticolo-endoteliale ed epatoc<strong>it</strong>aria,permette di porre diagnosi differenziale frapiccole aree di steatosi e ripetizioni neoplastiche.La PET con 18 fluorodesossiglucosio trova indicazionespecifica nello restaging extraepatico, per lostudio di recidive locali, linfoadenopatie, carcinosiper<strong>it</strong>oneale o metastasi polmonari.Valutazione preoperatoria di resecabil<strong>it</strong>àSi deve tenere conto di :– resecabil<strong>it</strong>à tecnica delle metastasi1) deve cioè apparire possibile la asportazione d<strong>it</strong>utta la massa tumorale, senza residui di malattia (R0)2) il parenchima residuo deve essere di buonaqual<strong>it</strong>à dal punto di vista funzionale, garantendo unafunzione epatocellulare sufficiente, ed i sistemi didrenaggio biliari e venosi devono essere anatomicamenteconservati– correttezza oncologica– rischio operatorioPer quanto attiene il bilancio di resecabil<strong>it</strong>à tecnicaoccorre una accurata valutazione multidisciplinare cheporti ad un bilancio completo della malattia tumorale,tenendo conto che attualmente anche la malattiaextraepatica si presenta resecabile nel 20-30% deicasi e non rappresenta una controindicazioneall’intervento resettivo epatico, purché il risultato finaleporti ad un intervento R0 (10).13