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Il caso - Ordinemedicilecce.it

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Pesce Pagliaccio (Nemo)la parola ai colleghisi trasforma nel bianco candido della schiuma quandosi rifrangono sulla barriera stessa. Fa un po’ paura.Scorgiamo intanto un accampamento di tendebianche battute dal vento ab<strong>it</strong>ato da sub e, nei pressi,un diving center in cui ci si attrezza e da cui si parteper le immersioni. Sarei passato oltre timidamente seil giovane gestore del centro, un egiziano di nomeZaccaria, in una lingua misto arabo, inglese, spagnoloe dialetti <strong>it</strong>aliani non ci avesse bloccato e, con grandee cordiale insistenza, non ci avesse convinti ad aff<strong>it</strong>tare(per pochi euro) l’attrezzatura e a salire su un gommoneper raggiungere la barriera corallina.Imbarcatici, ero convinto che saremmo rimasti aldi qua della barriera, nel mare calmo, ma mi sonodovuto sub<strong>it</strong>o ricredere quando ho visto che il gommonepuntava dr<strong>it</strong>to al largo e superava la barrieraattraverso un varco naturale. Ci siamo trovati, così,oltre il muro di coralli, in balia di quelle onde alte, eora il blu profondissimo era sotto di noi.“Prego, adesso tu, jump, saltare, saltare aquì, nelmare”, si spiega bene il nostro nocchiero. Dovevamotuffarci, non avevamo scelta, anche perchè il gommoneproseguiva ancora più lontano per andare a recuperaredei sub; sarebbe poi tornato più tardi a riprenderci.Messa maschera e pinne, ho visto mia moglie e poii bambini, prima uno e poi l’altro, sparire in quel blu,allora ho avuto paura veramente e mi sono tuffatoappresso a loro e… non ho mai visto nulla di più belloe delicato: in un attimo mi sono r<strong>it</strong>rovato in un immensogiardino popolato da migliaia di pesci variopinti, nelsilenzio. E come un Avatar sul pianeta Pandora, misono sent<strong>it</strong>o lontano anni luce da certificazioni on linee decreti ministeriali, da note Aifa e piani terapeutici,da delibere di assessori e circolari di direttori generali,cose che rendono la mia esistenza professionalesicuramente più arida e brulla del deserto roccioso diHussein. Intanto, r<strong>it</strong>rovo i miei che già chiamano pernome pesci pagliaccio e amici: “ciao Nemo, ciaoDory!”; vediamo anche un piccolo squalo.Senza bisogno del gommone, sospinti dalla corrente,ci r<strong>it</strong>roviamo di nuovo nelle acque celesti ebasse, con i piedi che toccano la sabbia finissima emorbida di questo paradiso. Tra i bagliori scorgo quellodel sorriso di Zaccaria che ci sta aspettando contentosulla riva. L’abbraccio è quello tra due che si conosconoda sempre, lo ringrazio per il regalo che ci ha fatto ein quel momento, con la mente finalmente purificata,penso all’affetto, alla stima dei miei assist<strong>it</strong>i, all’amiciziadei miei colleghi, alla simpatia dei miei amici. Stima,amicizia, affetto, lavoro: veri coralli della mia v<strong>it</strong>a. Oraho una gran voglia di tornare a casa, nel mio studio,all’Ordine, al sindacato, pronto ad attraversare, senzapaura, il mio deserto.*Presidente del Collegio dei revisori dei contidell’Ordine dei medici di LeccePesce Leone (velenoso)24

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