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Il caso - Ordinemedicilecce.it

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la parola ai colleghiNella storia naturale del cancrocolorettale, la localizzazionemetastatica a carico del fegatorappresenta un elemento indicatoredi malattia avanzata, essendo,nella maggior parte dei casi,correlato a localizzazioni multiplea carico dello stesso organoe/o di organi e tessuti diversiL’altro imperativo che deve guidare il chirurgo èquello di lasciare un parenchima ben vascolarizzatoe di volume sufficiente a mantenere la funzioned’organo, che dipende da tre fattori:1) quant<strong>it</strong>à di volume epatico residuo;2) qual<strong>it</strong>à del parenchima prima dell’intervento;3) qual<strong>it</strong>à del parenchima dopo l’intervento.Ben nota è la capac<strong>it</strong>à rigenerativa epatica, che èin relazione alla quant<strong>it</strong>à e qual<strong>it</strong>à del parenchimaresiduo.Per programmare una chirurgia oncologicamentecorretta (R0) è necessario valutare attentamente ifattori prognostici per la potenziale insorgenza direcidiva e la sopravvivenza a distanza. Sono all’uopostate proposte diverse stadiazioni. Assai utile la valutazioneinterdisciplinare in questa fase in quanto ilricorso alla chemioterapia neoadiuvante di induzioneè in grado di ottenere una sottostadiazione della massatumorale che renderà resecabili un certo numero dicasi che inizialmente non lo erano.Ricordiamo comunque che l’esplorazione intraoperatoriarappresenta ancora prima che un atto terapeuticol’ultimo momento diagnostico, divenuto assaiimportante da quando si fa ricorso alla ultrasonografiaintraoperatoria, che è in grado di evidenziare ulteriorilesioni non altrimenti diagnosticate e quindi di modificareil giudizio di operabil<strong>it</strong>à (11).La chirurgia epatica fa riferimento agli studi anatomicidi Couinaud, che hanno portato ad eseguire resezioneepatiche seguendo i piani scissurali vascolari, realizzandoresezioni tipiche (epatectomie maggiori, segmentectomieuniche o multiple); successivamente sisono introdotte anche le resezioni epatiche atipiche,“a la demande”, nelle quali non vengono rispettate lenormali delim<strong>it</strong>azioni anatomiche (12).Si è ben documentato come la tecnica operatorianon abbia importanza dal punto di vista della prognosi,che appare invece condizionata dal margine libero diresezione, che è r<strong>it</strong>enuto ottimale ad un cm (13), purse resezioni anche fino a 2 mm sono comunqueassociate ad un outcome favorevole e non dovrebberocomportare la esclusione di questi pazienti (14) Fig.1.Figura 1: Trancia di sezione dopo epatectomia destra, trattata conelettrobisturi ad argon (casistica personale)La resecabil<strong>it</strong>à tecnica di un secondarismo epaticosi basa dunque su di un cr<strong>it</strong>erio anatomico, rappresentatodal coinvolgimento e dall’eventuale sacrificiodi strutture vascolari, necessario per l’asportazione(R0) della metastasi.Le tecniche di ricostruzione vasale hanno permessola asportazione di masse a stretto contatto od infiltrantila vena cava. Fig. 2 Fig.314

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