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Catalogone Topipittori 2012

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TOPIPITTORIALL’ALBA DELL’ALBASpetterebbe a oggetti come Cielo bambino tenere a battesimo i lettori nel loroprimo incontro con la parola scritta e la parola dipinta. Un libro di poesie, maanche un libro concerto, un libro teatro, un libro cinema, un libro gioco.12«Alba bell’alba che sali piano, il mare e il cielo si danno lamano». Cielo bambino comincia con questi versi ed elegge ilsorgere del sole a momento creativo per eccellenza anche peril sorgere delle parole e delle figure. A quell’ora, il mondoinizia il viaggio di luce e tempo che accompagna l’umanitàda mane a sera. È così da quando la storia dell’uomo era unabambina appena nata e adesso, che l’universo ha dietro di sémilioni di anni, nulla è cambiato. Di fronte a tanto splendoresolitamente la parola viene meno, se invece ti chiamiAlessandro Riccioni e Alicia Baladan, può accadere di mettersia scrivere oppure a disegnare, può accadere di concepireun libro 1 . Spetterebbe a oggetti come Cielo bambino tenerea battesimo i lettori nel loro primo incontro con la parolascritta e la parola dipinta. L’adesione che Cielo bambinoraccoglie tra i lettori piccolissimi, la si è potuta registrarea pochi giorni dall’uscita del libro, in piazza Torre a Modena,dove Alessandro Riccioni ha letto ad alta voce i suoiversi. Come scrive, Alessandro (ovvero “l’omino tondo chefa impazzire il mondo”, secondo la sua stessa definizione)si comporta: travolge di allegria, gioca con le associazionimentali, si diverte e fa divertire il pubblico che nella praticaquotidiana ha imparato a osservare da molto vicino. Da unavita, infatti, oltre a scrivere, fa il bibliotecario e si reca nellescuole d’infanzia a leggere storie. Come si comporta, scrive:«Prendo una penna, | meglio una biro, | sul foglio biancofaccio un bel giro 2 .| Prendo un colore, | scelgo del giallo, |dentro il mio giro | comincio un ballo. | Sempre più in fretta| vortico intorno | e sbuca un sole | che illumina il giorno!»Il linguaggio che Riccioni e Baladan praticano, cioè la poesia,è lo spauracchio di molti adulti che considerano unlibro di poesie l’esperienza di lettura più elitaria e difficile.Nel libro di cui stiamo parlando, l’infanzia è nelle condizionidi scoprire cos’è la poesia al riparo da pregiudizi e strutturelogiche e grammaticali farraginose e oscure, queste ultimesì ideali per nascondere e confondere il volto della poesia.Il lessico di Riccioni è ripulito da trucchi, ambivalenze, ermetismo.Su queste pagine il nero è nero, il fumo è fumo, ilgessetto è gessetto, lo sporco è sporco, i buchi sono buchi, lapaura è paura, la banana è banana, il sopra è sopra, il sotto èsotto, e via dicendo.«Nero di fumo | senza l’arrosto | nero di seppia | senza aragosta| nero lavagna | senza gessetto | nero di sporco | dentroil cassetto | nero di oggi | senza domani | nero di pianto| senza allegria | nero di tutto | vattene via!»Cielo bambino non è solo poesia: è teatro, quando recitiamoin rima baciata l’ineffabile di un tramonto arancione o di untemporale; è concerto, quando intoniamo sinfonie per pesci oassoli per atmosfera (pioggia a catinelle, ghiacciate, scoppi);è visione, quando valichiamo le voragini del sogno a bordodi leggerissimi involucri volanti 3 o galleggiamo nell’eternitàdi un pensiero espresso a occhi chiusi. Alicia Baladan creamondi paralleli, forte di un passato di scenografa e regista difilm di animazione, discipline in cui costruire scene dal nullae dare il senso di movimento è fondamentale.«Sole che scaldi, che bruci, che scotti, | sole dorato colordei biscotti, | sole che asciughi, che cuoci, che friggi, | nelgirarrosto dei pomeriggi. | Brilla, riluci, sfavilla e risplendi,| se corro all’ombra, tu non mi prendi. | Tu che col buio faisempre a botte, | no, non mi prendi: io ho anche la notte!»La percezione, insieme all’ascolto, si confà alla lettura diquesto libro. «Ciò che percepisco», ha scritto Fabio Pusterla«mi conduce in nuove zone sconosciute, come se l’effettodella percezione non fosse il riconoscimento, ma lo smarrimento:senza smarrimento, del resto, come sperare di trovarequalcosa?» Le illustrazioni di Alicia Baladan sorvolanoprecisamente queste zone interiori, le stesse che hanno suscitatol’avvento di paesaggi sempre al limite tra realismo esurrealismo. «Credo di aver lavorato sulla sensazione,» affermaBaladan in una recente intervista, «ho fatto dei disegnirapidi, come appunti, riferiti alla sensazione che ogni poesiami dava 4 . Tali disegni, presi singolarmente, appaiono persinofuori tema. Di base però, ogni doppia pagina ha quell’appunto,con l’aggiunta di elementi più specificamente legati16 1734Cielo Bambino

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