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Catalogone Topipittori 2012

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BABALIBRILA SEDIA BLUTesto e illustrazioni di Claude BoujonTraduzione di Federica RoccaCartonato 40 pagine a coloriFormato 20 x 25 cmISBN 978 88 8362 239 7Euro 11,50In un apparente ripristino delle regole «giuste e condivise»,il dromedario si siede 5 . Ferma il balletto dei due personaggima anche quello del lettore, per riproporre la storia dellasedia da un altro punto di vista che difficilmente il lettorepotrà a questo punto condividere: «“Ma si può sapere cosastate combinando? Dove credete di essere, al circo?” Bum!Patatrac! Fine del gioco. “Una sedia” disse ancora, “è fattaper sedersi”. E si sedette sulla sedia, deciso a non alzarsipiù». Quella del cammello non è una lettura sbagliata dellasedia, anzi è quella primaria. Viene però da chiedersi se, inmezzo al deserto, quell’unica preziosissima variante blu possalimitarsi a fare solo da sosta.A cosa serve sedersi se attorno si contempla solo e sempre lastessa cosa? Serve proprio una pausa, quando tutto attorno èmonotono e identico a se stesso? Il dromedario ci rammentala descrizione dei grandi che traccia Il Piccolo Principe di Antoinede Saint Exupéry. Egli distingue i grandi dai bambiniin base alla qualità delle domande che sanno porsi:«Quando voi gli parlate di un nuovo amico mai si interessanodelle cose essenziali. Non si domandano mai “Qual èil tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti?Fa collezione di farfalle?” Ma vi domandano “Che età ha?Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?”.Allora soltanto credono di conoscerlo».Ecco il perfetto ritratto del camelide, arido come lo è ildeserto: egli ha perso (o non ha mai avuto?) la capacità divedere il mondo, crede di cogliere il fulcro del discorso trascurandol’essenziale.Quest’ultima parola racchiude perfettamente l’universo diBoujon: la sua narrazione e il suo segno, che sono l’uno speculareall’altro, si concentrano su ciò di cui non si può assolutamentefare a meno. Se si contano gli elementi che compongonol’immagine e la storia ci bastano forse le dita di unamano: tre figure, una sedia, il deserto, una linea d’orizzonteche separa alto da basso, terra da cielo, l’aria. Sono tutte coseche anche un bambino molto piccolo riesce a nominare econtenere all’interno di un discorso. Non occorre altro percostruire una narrazione; basta l’espressività degli occhi deipersonaggi per identificare un sentimento, un desiderio, unacapacità visionaria e inventiva come quella di Botolo e Bruscoloper cui una sedia è una leva di Archimede, ci si puòsollevare il mondo 6 . Così come è sufficiente la linea dellesopracciglia per intuire subito dallo sguardo interdetto e perentoriodel cammello che quest’ultimo non entrerà mai nelcircolo che Bruscolo e Botolo hanno creato assieme.Torna di nuovo l’elemento del deserto 7 . A guardarlo bene infondo alla storia, concorre più di tutti a strutturare la narrazione.Non si tratta infatti di una landa desolata di sofferenzae calura (anzi, le componenti cromatiche dell’immaginerestituiscono quasi una sensazione di fresco, forse per l’azzurroterso del cielo), ma di un «concentratore» di attenzione,un luogo che sottrae una parte della sua fisionomiaper lasciare spazio a ciò che succede. La riflessione sui luoghiche Boujon mette in atto è estremamente interessante.Chi abita plasma un luogo, lo conforma a sé. Non occorrononinnoli, decorazioni, camerette componibili su misurao armadi polifunzionali. Il deserto di Bruscolo e Botolo èmolto più abitabile di quello del dromedario. Nonostantequest’ultimo infatti, che sottrae definitivamente la sedia allenostre riflessioni e attività, Botolo e Bruscolo si voltano, senzafallire di nuovo il loro compito di esploratori. Si riparte,il deserto è vasto. Ci sarà uno scatolone o un macininoabbandonato per ricominciare da capo. «“Andiamocene”,disse Bruscolo all’amico “questo cammello non ha nessunaimmaginazione.” “Oltretutto non è neanche un cammello,è un dromedario. Ha una gobba sola!” aggiunse Botolo cheamava la precisione» [I.T.]5 6UN LIBRO PER:• dire quante cose può essere unasedia, e poi un tavolo, una finestra, unprato…• inventare una storia a partireda un oggetto• giocare al teatro degli oggetti:interpretare ognuno, il ruolo di unasedia, un tavolo, una armadio…• guardare un animale e dargli un nome• scoprire quante cose possono esserciin un deserto• descrivere un oggetto guardandoloda punti di vista differenti54 557La sedia blu

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