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Catalogone Topipittori 2012

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BABALIBRICATALOGO AD ARTEGiochiamo al museo? è l’invito di Solotareff e Le Saux. 304 pagine per immergersiin un tour nei veri «angoli nascosti» della storia dell’arte, a caccia di dettagli,personaggi, frutti, oggetti, storie, nomi… Tentando di guardare l’arte dritta negliocchi.PICCOLO MUSEOImmagini scelte da Alain Le Sauxe Grégoire SolotareffTraduzione di Maria Marconie Federica RoccaCartonato 304 pagine a coloriFormato 15,5 x16 cmISBN 978 88 8362 025 6Euro 23,501Quali sono le immagini che formano l’universo visivo di unbambino? Il tentativo di risposta (pensando che siano tantequelle possibili) a questa domanda potrebbe aprire le portea racconti innovativi, punti di vista rivoluzionari, storiedi caratura siderale. Si pensa che la fame di immagini di unbambino debba saziarsi solo delle impressionanti immaginidella televisione. Una nave da crociera a picco incollal’occhio di un «lettore», così come un’onda di sette metri.Ma è tutto lì? Le immagini che «bucano» sono caratterizzatedal loro sedimentare, insinuarsi più di altre, arrivare dove solamentele figure passano. Possono derivare dalle esperienzepiù diverse e dai medium più disparati, fotografie, figure dilibri, poster che si hanno appesi in salotto e che ogni giornosi presentano ai nostri occhi, cartelloni pubblicitari, voltivisti per strada. Il segreto è nella loro persistenza, nel loroessere, continuamente o in sordina, compagne di un viaggio.Si tratta di dettagli, soggetti, colori oppure texture, forme,segni, impressioni. Questo è ciò che accade con Piccolo museo.Piccolo museo è un alfabetiere «sui generis», una successionedi parole che cominciano con una lettera, dalla A alla Z(Anello, Bambino, Corvo, Elmo, Forbici, Gambe, Lama…).Accanto ad ogni parola, scritta al centro della pagina di sinistra,c’è una figura, collocata invece sulla pagina di destra,bordata da una cornice bianca 1 . Entrambe, immagini e parolesono state selezionate e combinate da due grandissimiautori e disegnatori francesi, Alain Le Saux e Grégoire Solotareff.In questa occasione hanno dismesso china e pennellilasciando ad altri il compito di illustrare il libro. Gli illustratorisono i grandi pittori della storia dell’arte. Van Gogh,Picasso, Ghirlandaio, Ingres, De La Tour, Mantegna, Lotto,Bruegel, Delacroix, Hopper, Millet, Cimabue… 102 artistiper 149 quadri per 304 pagine. Attraverso altre mani i dueautori delineano la loro personale storia dell’arte, come i curatoridi una galleria; un museo, piccolo, ma pur sempre tale(anche con le didascalie e le biografie degli artisti). Ad essereriprodotti non i quadri per intero ma frammenti di grandicapolavori; la scelta potrebbe sembrare barbara ai cultoridell’arte, ma centra un obbiettivo irrinunciabile. Catturare emettersi in dialogo con l’occhio di un lettore, avvicinarlo conuna figura precisa, trasformando la complessità di un quadroin una situazione di tutti i giorni, l’azione di guardarlo in ungesto quotidiano 2 . Isolare un dettaglio è un esercizio che inquesto caso invita il bambino alla concentrazione e all’interpretazione.Toglie la possibile complicazione dell’insiemema aggiunge la variabile dell’associare, del mettere in relazionile figure: una sequenza di figure in quanto tale, spingea ragionare sulle connessioni nel succedersi delle pagine.Lo storico dell’arte Henry Focillon afferma nel suo Elogiodella mano: «E l’arte si fa con le mani. Esse sono lo strumentodella creazione ma prima di tutto l’organo della conoscenza.Per qualsiasi uomo e per l’artista ancora di piùe attraverso percorsi particolari. La ragione è che l’artistariprende e ripercorre tutte le esperienze primitive. […]Noi ci accontentiamo di un’esperienza millenaria, di unaconoscenza automatica e forse logora, sepolta nel nostroessere. Lui la fa risalire in superficie, all’aria libera, la rinnova– riparte dal principio. Non è lo stesso per il bambino?Più o meno. L’uomo fatto interrompe tale esperienza ed essendoappunto fatto, cessa di farsi. L’artista invece prolungaquel privilegio che è, nell’infanzia, la curiosità estendendoloben oltre i limiti di tale età della vita». L’idea di continuitàfra le mani e la conoscenza, l’immagine creata e il bambinosembrano calzare perfettamente con l’operazione iconograficafatta da Solotareff e Le Saux. Piccolo museo è prima di tuttoun contenitore di cose, una collezione di oggetti, animali epiante (piatti, torre, sedia, rami, mele, leoni, cavalli, fichi…).Ma ognuna di queste porta con sé uno stile, un segno, unasensibilità precisa del colore, del gioco della luce e dell’ombra;la mano di un artista, quindi, diventa il tramite attraversocui si conosce un oggetto 3 . Da questo lo spettatore puòleggere il mondo a partire da una sola figura, ricostruendotutto ciò che sta attorno al frammento che sta guardando.Si potrebbe lavorare su che cos’è un museo, in classe.Piccolo museo68 6923

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