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Catalogone Topipittori 2012

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TOPIPITTORIUN SEME,PIÙ UN SEME, PIÙUN SEME, PIÙ UN SEME…In un giardino, in un orto, in un prato, su un fazzoletto di verde, dentro vasi einnaffiatoi, in un punto esatto dell’orizzonte, in un momento dato dell’anno, doveil terreno è irrorato, l’aria è fresca, l’ombra è giusta, il sole c’è.1Proviamo ad ascoltare, ad ascoltarci, mentre diciamo “amore”.Con che frequenza pronunciamo questa parola? In qualioccasioni? Rivolgendoci a chi? Con che tono di voce? Peresprimere cosa? A quale scopo? Amore mio, mio amore,amore della mamma, amore del papà, amore della mia vita,amore santo. Eccetera. Vuol dire qualcosa? Cosa vuol dire?C’è chi fa un uso sconsiderato di questo termine, chi opportuno,chi vano, chi immotivato, chi nullo, chi ricorre a esso“per emergenza”, chi al momento giusto con gli interlocutorigiusti, chi al momento giusto con gli interlocutori sbagliati.La casistica è varia e le variabili influenzate dai casi.Su questo tema i bambini potrebbero giocare a smascherare gliadulti ponendo loro la domanda “che cos’è per te l’amore?” 1 .Potrebbe nascerne una piccola inchiesta con cui impararein classe un po’ di statistica e, al tempo stesso, registrareinformazioni particolarmente interessanti. Come gli adultipossano reagire a certe domande dei bambini è prevedibile,ma anche no: per questo è un terreno verso il quale tentaredi spingersi, sapendo che agli adulti potrebbe non piacereaffatto essere “studiati” con attenzione e serietà vere.Zoboli e Ventura, in controtendenza rispetto ai canoni socialicorrenti, non lasciano spazio alcuno alla possibilità chea occuparsi d’amore siano personaggi stolti: tutti, con le loroacutezze o difficoltà, appaiono dotati di anima, di pensiero,di capacità di ridere e di piangere, di provare dolore e piacere,di sentire e di ascoltare, di cambiare. L’amore di cui trattaNove storie sull’amore non si infiocchetta, non si svende, nonsa di zucchero, non è rosa. L’atmosfera è avvolta dalla chiarità,dal fresco delle acque sorgive, dal fare piano ciò che si fae dal prendersi cura. Scrittura e immagini, emancipate per ledue autrici da qualsivoglia ideologia o morale, muovono dallaquotidianità per approdare in orti e giardini della mitezza.Fiducia? Spiritualità? Cosa regna e veglia sulla conservazionee sulla trasmissibilità di ciò che più conta dentro le vite,ovvero il loro bene, ovvero la loro umanità?Accanto a chi dice “amore” in modo meccanico, ci sono personeche pensano o dicono o scrivono “amore” per ragionisensate; oppure persone che per paura o pudore o disinteresseo altro, “amore” non lo dicono mai. Amore affiora in questicasi attraverso altri canali, con vocaboli parlanti secondola lingua della mimica, della gestualità, dello sguardo, dellafisicità, della postura, del silenzio, del sottovoce. Esplorarequesto mondo, forse, significa amare. C’è da provare. Nonsi amano dunque solo gli innamorati? No. Si amano, certo,gli innamorati, ma si può amare anche senza esserlo, senzaessere fidanzati o sposi. Amare un fiore, amare un giorno,amare un sasso, amare un suono, amare una stagione, amareun’onda, amare un luogo, amare un animale, amare una parola,amare se stessi, amare molte persone: perché no 2 ?Nove storie sull’amore non riguarda gli amori a prima vista négli amori di superficie, a meno che dalla prima vista e dallasuperficie non possa accadere di scendere e salire, di gradinoin gradino, un po’ più giù, un po’ più su, un po’ più in qua,un po’ più in là. Il cosiddetto colpo di fulmine si verifica inogni capitolo, ma non è la scintilla che interessa raccontare.Prima delle parole e delle definizioni, “amore” è un fenomenoche accompagna, chi ne fa esperienza, al centro di sé, alcentro dell’altro, al centro della vita, al centro dell’universo 3 .Forse per questo l’amore è un campo in cui non cresce nullase non ci affacciamo sul resto del mondo e, tra le sue infinitefrange, esseri tra esseri, pazientemente, impariamo acomunicare. Centrare prima un nucleo, poi tanti, centrarsi,dunque, ispirati dall’intelligenza perfetta della natura, dallasua imperturbabilità e vulnerabilità insieme, dalla ciclicitàe dalla circolarità di certi percorsi, dall’accettazione seraficache nella violenza del seme che penetra o buca la terra c’èdell’altro: misteri, delizie, divinità.Ana Ventura dice “amore” usando dei punti di colore rossoo aprendo varchi chiari a forma di casa, in corrispondenzadella pancia, del sesso o del cuore delle figure che disegna.Giovanna Zoboli fa altrettanto, eleggendo a protagonisti,insieme a frammenti scelti di umanità – bambini, ragazze,donne, uomini, signori, persone anziane – fili di esistenzeNove storie sull'amore60 6123

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