31.07.2015 Views

Catalogone Topipittori 2012

Catalogone Topipittori 2012

Catalogone Topipittori 2012

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BABALIBRINON VOGLIO ANDARE A SCUOLATesto e illustrazioni di Stephanie BlakeTraduzione di Federica RoccaCartonato 32 pagine a coloriFormato 22 x 27,5 cmISBN 978 88 8362 160 4Euro 12,50mone si stranisce e si presenta «Ma papà, perché mi chiamicosì, io sono Simone, lo sai». Ecco Simone, che dice unsacco di cose su tutto. Il linguaggio è un modo di affermareil proprio essere al mondo, ma arriva attraverso l’esperienzadel mondo che crea una rottura drastica fra prima della parolae dopo di essa.L’importanza del linguaggio viene amplificata sempre dallagrafica che Stephanie Blake utilizza nella redazione dei testie anche nell’uso, nel testo o direttamente sull’immagine condei balloon, del discorso diretto. La grafia delle parole nesottolinea il senso, senza espedienti grafici arditi, attraversosemplici accorgimenti, che il bambino stesso alle prese conla prima lettura può notare. L’aumentare della dimensionedel font per seguire il crescere del tono della discussione,l’uso di caratteri piccolissimi per un filo di voce. Le parolein stampatello (magari con degli «a capo») che scandisconomomenti di progressione (MAXI, MEGA GIGA MO-STRO), richiesta d’aiuto assolute («MAMMA!»); o i grassettimomenti di svolta («Improvvisamente»). A ciascunail suo giusto valore, formale e non.Tante prime volte…La vita di un coniglio piccolo è fatta di scoperte e provecontinue. Forse una delle cose che avvicina di più Simone aisuoi lettori è condividere una serie di prime volte; ci si sentemeno soli quando si sa che qualcuno come noi sta affrontandol’ignoto. La scuola ad esempio, il dentista, l’amore…Stephanie Blake mostra da subito che non si tratta di passaggida poco, ma di azioni che costano fatica e spesso faticapura da fare contro se stessi. Al primo giorno di scuola sipuò solo reagire con un «No, non voglio andare a scuola». Nontutti i bambini sono curiosi e non tutti amano stare in compagniao imparare l’alfabeto. Per alcuni, il fatto di diventaregrandi solo perché si varca il cancello della scuola non è unrisultato abbastanza motivante per varcarlo. Simone è unodi questi. Blake, che si fida del suo personaggio, chiarisceda subito la differenza che c’è fra un capriccio e una paura.Lo fa con una sequenza fumettistica in cui Simone si forzaad accettare la situazione; una lampada che si accende e sispegne al ritmo di «Ho paura», «Non ho paura», in un giocoche porta l’abat-jour a fulminarsi. Il povero Simone piombain una pura crisi di panico, che gli terrà compagnia finoalle prime ore di scuola. Qui si presta come cavia per tutti:prima piange poi disegna, poi inizia a distrarsi dal suo «no,non voglio», chiodo fisso, fino anche ad arrivare a divertirsisuonando il tamburo e scrivendo con fierezza il proprionome sulla lavagna. Territorio conquistato, paura passata…e allora ben venga un nuovo desiderio, quello di non volertornare a casa.I libri di Simone non vogliono essere manuali per superaredei traumi, ma esplosioni continue di vita, in un concentratoquasi pericoloso per cui vale la pena rischiare. Soprattuttose di mezzo c’è una ragazza. Pidocchi! è un’avventura sullascoperta dell’amore, che è condivisione – suggerisce l’autrice– in tutto e per tutto. Questa volta Simone è alle presecon un sentimento tutto nuovo, un gran palpitare di cuori(che si vedono bene tutt’attorno a lui). In questo volumela Blake è ancora più essenziale del solito: una pagina, unafigura, al massimo due. Qui tutto si gioca in un saliscendidi emozioni repentine: amore, delusione, gelosia, tenerezza,timidezza… Ci si indigna con un coniglio poco gentlemenche snobba la sua fidanzata solo perché piena di pidocchi, cisi immedesima con il proprio eroe che per amore è dispostoanche a scordarsi dell’esistenza dei parassiti che si ritroveràpuntualmente fra il pelo delle orecchie.È a suo modo una prima volta anche l’arrivo di un intrusoin casa. Un Pappamolla, un fratello che non serve a nulla eche magari ad un certo punto tornerà in ospedale da doveè venuto. I cambiamenti che un evento di tale portata implicanella vita di un bambino sono ben noti a quasi tutticoloro che di questo genere di «dono» hanno goduto. Perla prima volta si deve giocare in silenzio, ripartire il propriospazio con un secondo arrivato, dividere i propri genitoricon qualcun altro. Simone rappresenta bene le incertezzedi questo momento. Ci si sente senza terra sotto i piedi,senza dei motivi nominabili perfettamente, ma con paureche non hanno nome; sono dei lupi, dei lupi che si moltiplicanofino a diventare un numero incontrollabile per un conigliettosolo sotto le coperte. Dagli adulti non può arrivarenessuna consolazione. E inaspettatamente è Pappamolla afar luce sulle ombre di Simone: se i lupi ci sono ci sonoanche i bambini piccoli che non sanno difendersi da soli.Ecco a cosa servono i Pappamolla, a farsi proteggere, a dareai fratelli maggiori la sicurezza che si è lì per qualcosa. Perproteggere qualcuno. Più indifeso di noi e che quindi nonpotrà farci nessun male.I libri di Stephanie BlakePIDOCCHI!Testo e illustrazioni di Stephanie BlakeTraduzione di Federica RoccaCartonato 40 pagine a coloriFormato 22 x 27,5 cmISBN 978 88 8362 198 7Euro 12,50PAPPAMOLLATesto e illustrazioni di Stephanie BlakeTraduzione di Federica RoccaCartonato 40 pagine a coloriFormato 22 x 27,5 cmISBN 978 88 8362 174 1Euro 12,5084 85

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!