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Catalogone Topipittori 2012

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BABALIBRILA TENZONEUn libro vecchio che sembra sempre nuovo, un grande autore di libri per bambini,due uomini buffi che più buffi non si può. Una corsa fra le pagine, spericolatae divertente, per giocare con ciò che è eccessivo, ridicolo, divertente.CHI È IL PIÙ BUFFO?Testo e illustrazioni di André FrançoisTraduzione di Cristina BrambillaCartonato 40 pagine a coloriFormato 25 x 20 cmISBN 978 88 8362 247 2Euro 12,001Non si indica con il dito. È una regola del bon ton che a tuttii bambini viene ripetuta da madri attente e padri solerti.Se questa preoccupazione è viva in voi, siete capitati davantiad un libro altamente diseducativo. Due dita puntate «l’unacontro l’altra» come due pistole, sono la copertina di questolibro, Chi è il più buffo? 1 . Chi sia in effetti il più buffo èdifficile a dirsi. Si fronteggiano due personaggi, uno stranoometto con la faccia a luna e un altro con la testa tonda comeuna palla. Uno ha un cappello a cono, l’altro una bombetta,uno è ciccione, l’altro è bassetto, uno è tutto grigio e nero,l’altro è arancione e color fragola. Fin dall’inizio l’autore cichiama ad arbitrare una partita fra due soggetti che sicuramentenon si troveranno mai d’accordo (e a cui poco interessal’arbitraggio del lettore). L’uno si rivolge all’altro: il piùbuffo sei tu! No sei tu!La prima volta che questo libro compare nelle librerie è il1970; esce negli Stati Uniti, ma quasi contemporaneamentearriva anche in Italia, per i tipi della Emme Edizioni.Dell’eredità ricchissima e tuttora all’avanguardia di questastorica casa editrice, Babalibri sta ormai da diversi anni ripubblicandouna selezione di titoli (valga per tutti l’operazionefatta con il corpus delle opere di Iela Mari o i grandiclassici di Sendak e Lionni). Chi è il più buffo? compie quarantadueanni ma sembra conservare lo spirito di un ragazzinoa cui viene troppo da ridere. Forse lo stesso di cui moltiparlano ricordando la figura di André François, uno deipiù importanti artisti del secolo scorso; nato come AndreasFrakas a Timinsoara (all’epoca ancora ungherese) nel 1915,naturalizzato in Francia, François ha attraversato e vissutotutti i domini e le esperienze dell’arte, dalla pittura all’illustrazione,dalla pubblicità al libro per bambini, dalla graficaalla satira, dalle affiches alle copertine, mantenendo intattouno spirito curioso e attento a cogliere i dettagli significativi,capace di mantenere un equilibrio sempre perfetto fratenerezza e chirurgica sagacia, che procedono a braccettocome due facce opposte di una medaglia (come la luna e ilsole verrebbe da dire). Poco noto in Italia, se si eccettuanola prima edizione di questo libro e Il piccolo Marroncini diIsobel Harris, edito da Einaudi nella collana Tantibambininel 1972, François si caratterizza per una cifra stilisticagraffiante e fisica, che utilizza sia che parli agli adulti o aibambini, senza differenze. A questi ultimi dedica storie perfettenella loro costruzione di immagini e parole: libri comeLes larmes du crocodile, storia di un’espressione linguistica (lelacrime del coccodrillo, appunto) raccontata attraverso unlungo ed esotico viaggio dentro un cassone a forma di alligatoree un libro che aperto è lungo quanto questo rettile steso;o Les rhumes, manualetto farmaceutico in cui il raffreddoreviene identificato con una strana bestiola dal naso lungo inuna sequenza di gag buffe e surreali.Chi è il più buffo? è, a tutti gli effetti, una «singolar tenzone»fra due strampalati cavalieri, il signor Pulcinella e il signorPu. I due si presentano, a una certa distanza, come in unduello. La sfida si conduce a parole con l’obiettivo di dimostrarel’uno all’altro chi è il più buffo, in un crescendoperò dove le situazioni si confondono spesso e dove la ridarellasembra prendere il sopravvento sul civile confronto.E a «chi la fa più grossa» che giocano Pu e Pulcinella, somministrandoal lettore un crescendo di piccole follie e di dimostrazionie esibizioni 2 . Provate a lanciare la stessa sfidain una classe o in un gruppo di bambini: l’idea di quello chepotrebbe accadere ci fa quasi venire la pelle d’oca. Sì, perchéa voler vincere una gara di buffonaggine, si può fare di tutto.Si usa il proprio corpo oltre tutti i limiti possibili (in equilibriosulla pancia o sul naso), si esasperano i propri difetti, ci si contorcein smorfie impensabili, ci si colora, ci si spoglia, si canta,ci si agita o si sta immobili, si grida 3 . Il botta e risposta fraPu e Pulcinella (che poi dei buffoni è uno dei rappresentantiper antonomasia) non è scomposto né sguaiato, segue un ritmoda metronomo quasi british, che già dice che non avremoun vincitore. Solo un sequenza continua di io e tu – tu e io.I due personaggi hanno corpi sgraziati accentuati dal disegnodi François che sembra molto interessato alla bruttezza,12 1323Chi è il più buffo?

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