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Catalogone Topipittori 2012

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TOPIPITTORIINCASTRI MAGICIAnimali: sono loro i protagonisti di C’è posto per tutti. Vanno verso il diluviouniversale, in processione laica, con un grado di discrezione e self control a cuitutti dovremmo imparare a ispirarci nei momenti più difficili.C’È POSTO PER TUTTIdi Massimo CacciaCollana: AlbiAnno di pubblicazione: 2011Pagine 32 in formato 21 x 32ISBN: 978 88 89210 73 4euro 16,00Gli affezionati di Ninna nanna per una pecorella speravanodi rincontrare presto gli occhi tondi degli animali di Caccia.Fortunatamente è successo con un libro che di bestie ne hatante, C’è posto per tutti. Racconta, senza parole, una storiaantica, nota agli adulti e all’infanzia anche solo per sentitodire: quella dell’arca di Noè. L’autore quando “scrive” si affidaal solo potere delle immagini, una decisione connaturataall’abilità di Caccia di staccarsi dalle traversie del linguaggioscritto e fare a meno delle parole. Non è da tutti depositaresegni e colori in luogo di sostantivi, aggettivi, verbi e punteggiatura,affidare la propria voce a personaggi e paesaggidisegnati e dipinti e riuscire con ciò a comunicare. Raccontaresecondo questa modalità – via magistralmente battutada numerosi autori del presente e del passato, da Saul Steinberga Komagata, da Iela e Enzo Mari a Rotraut SusanneBerner, da Mitsumasa Anno a Joëlle Jolivet, da Jörg Müller aIstvan Banyai, e si potrebbe continuare – è la dimostrazioneche, a saperle usare, possiamo comportarci con le immaginicome con le parole, pronunciare discorsi senza l’uso di particelleverbali, omettere lettere se le figure riescono a descrivere,contestualizzare, commentare, tratteggiare atmosfere ecaratteri, e perfino inveire, per conto loro.La forza persuasiva delle immagini di questo libro è il risultatodi alcune scelte autoriali nette, che i bambini, piccoli epiccolissimi, percepiscono e apprezzano prima che venganodate loro istruzioni su questo e quello (cosa che li irrita terribilmente,se stanno cercando, proprio in quel momento,di leggere da soli). Fornire qualche spiegazione agli adulti,invece, evita di abbandonarsi passivamente all’idea cheun libro senza parole sia un libro “a metà”. Pensiamo all’usodi colori privi di sfumature 1 e all’ampia gamma cromatica;all’abitudine di contornare le figure, come faceva Attilio,come fa Altan, con uno deciso segno nero, entro cui ciascunanimale è perfettamente compiuto, vive nel proprio ambiente,nome, famiglia; alle curve con cui terminano i profili dizampe, gusci, musi, orecchie, spezzate, solo quando serve,da spigoli appuntiti 2 ; alla tripartizione della doppia pagina:il cielo, in alto; la terra, al centro; una fascia bianca in basso,per prendere appunti; alla possibilità di leggere l’immaginein verticale oppure in orizzontale; alle variazioni espressive,giocate con pupille ora perfettamente al centro del globooculare, ora ruotate a sinistra, a destra, in basso, in alto; albianco continuo (mentre colori e forme sono dinamici) inseritoper accogliere scritture e coloriture dei lettori o rimanerevuoto, a piacere; l’opzione di far cominciare o terminarealcuni animali in corrispondenza della fine della pagina percontinuare in quella successiva (o precedente, a seconda dicome si sfoglia il libro). Troppi elementi significanti, troppapropensione locutoria (seppur per sottrazione), troppe emozionie humour per poter far coincidere l’assenza della parolascritta con l’assenza di storie.Animali: sono loro i protagonisti di C’è posto per tutti. Si sonolasciati alle spalle chissà quanti chilometri e giorni, regionipolari, savane, foreste temperate e tropicali, ghiacciai, montagneinnevate, deserti, albe, crepuscoli, nottate, per arrivarefin qui, alla bocca dell’arca, per tentare adesso di salvarsi.Vanno verso la catastrofe annunciata, cioè il diluvio universale,in processione laica, non a coppie 3 , come vorrebbe latradizione, ma a singoli. Hanno l’aria che hanno: un po’ preoccupata,un po’ assonnata, molto concentrata, di nessunosi può dire che sia rassegnato all’apocalisse. La sventura cheincombe sui loro passi – se fossero umani del <strong>2012</strong>, verrebbeda immaginarli trafelati, suscettibili di smorfie deformantie imprecazioni disarticolate al minimo alito di vento – è dissimulatacon un grado di discrezione e self control a cui tuttidovremmo imparare a ispirarci nei momenti di disperazione.Tanta è la comprensione per la precarietà del loro stato,quanta è la stupefazione e la tenerezza di fronte all’eleganzae alla compostezza con cui ciascun animale contrasta l’angosciae attende il proprio turno. Ciascuno è fermo e al tempostesso in moto perpetuo. Prevale un certo senso pratico sullafretta di prendere posto come capita (perfino dentro l’arcaregna un caos ordinato). Per questo, prima si fa spazio ai8 9123C'è posto per tutti

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