31.07.2015 Views

Catalogone Topipittori 2012

Catalogone Topipittori 2012

Catalogone Topipittori 2012

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BABALIBRIUN VECCHIETTOE CINQUE ANIMALICome può un raffreddore riscaldare il cuore delle persone? Un vecchietto, cinqueanimali, un autobus, uno zoo e un palloncino rosso sono i protagonisti di unastoria piccola e pacata sull’attenzione e sulle tante possibilità delle relazioni.IL RAFFREDDOREDI AMOS PERBACCOIllustrazioni di Erin E. Stead,Testo di Philip C. SteadTraduzione di Cristina BrambillaCartonato 40 pagine a coloriFormato 23,5 x 21,5 cmISBN 978 88 8362 248 9Euro 13,001Essere vecchi non è più di moda: gli ottantenni arrampicanopareti rocciose, le nonne sono più giovani delle proprie nipoti,si vestono come loro. È un ritratto della società contemporanea,che nasconde nella sua apparenza un significatoprofondo: la vecchiaia è considerata una malattia, ci sentiamoripetere tutti i giorni, da cui si può guarire. Prevenire è ilsegreto, a suon di fitness, ritocchi e camouflage. Mantenersiin forma è un diktat, che assieme alla sua universale veridicitàè accompagnato da un’ombra lunga, il non poter maiarrendersi alla realtà della nostra finitezza.Il raffreddore di Amos Perbacco di Philip C. Stead ed ErinE. Stead, vincitore del più ambito riconoscimento statunitensenell’editoria per bambini (la prestigiosa CaldecottMedal), parla di una malattia leggera, un semplice raffreddore.Quanto basta per mettere K.O. Amos Perbacco, cheappartiene a una categoria fragile e «antica». È un vecchietto:stempiato, curvo, un po’ rinsecchito dal tempo, rugosoe miope. È inequivocabilmente anziano, nella mise (un’uniformeverde striminzita con giacca, cravatta e panciotto) enel suo portamento, nella solita routine. Si sa dalla primapagina: stesso risveglio e stessa modalità di scendere dal letto,stesso abito, sempre appena stirato 1 , stessi gesti (bollitore,tre cucchiai di zucchero, uno per i fiocchi d’avena e due per ilthe), stessa strada, stesso autobus, il numero cinque. Semprepuntuale, sempre alla stessa ora. Mai cambiata una virgola.Amos lavora allo zoo della città. «Alla tenera età di sei annio giù di lì quasi tutti i bambini hanno per la testa i più improbabiliprogetti su quello che faranno da grandi […] Ioavrei avuto uno zoo mio. Allora non mi sembrava (né misembra ora) un’idea così insensata o scandalosa. […] Congrande sgomento di tutti, la mia determinazione ad avereuno zoo andò via via crescendo, e alla fine, dopo un numerodi spedizioni per procurare animali agli zoo altrui decisiche era arrivato il momento di metterne su uno tutto mio».Chiara l’intenzione di Gerald Durrell, avere un posto pienodi animali dove convivere con loro, dove guardarli, dove conoscerli;lo zoo rimanda, nell’immaginario infantile e nonsolo, a un luogo straordinario, esotico e fantastico, dove lameraviglia per gli animali assale il visitatore, spesso oscurandola sciattezza delle condizioni in cui questi ultimi vengonoreclusi. Non così appare lo zoo di Amos; a vederlo varcare ilcancello, si pensa quasi più ad un eccitante luna park che aun giardino zoologico; si vedono una giraffa in lontananzache gira libera e una scimmietta sull’albero accanto al portaledi entrata. Qui Amos svolge le sue mansioni; «Amosaveva sempre molto da fare allo zoo eppure trovava sempreil tempo per una visita ai suoi amici». In qualsiasi giornatalavorativa – quanti lavori si possono fare in uno zoo? Il veterinario?Il pulitore di gabbie? Il trova-cibo per gli animali?Il bigliettaio? Il dentista dei felini? – inesorabile e rigorosoAmos ricava uno spazio da dedicare a qualcuno che gli ècaro. Degli animali, ovviamente, con cui il guardiano «si tienein compagnia». Non si vedono gabbie, lo zoo sembra unluogo arioso e aperto. Amos gioca a scacchi con un elefante,fa una gara di corsa con una tartaruga, sta, semplicemente,vicino ad un pinguino, soffia il naso gocciolante di un rinocerontee legge storie ad un gufo 2 . Cinque pagine, cinquesituazioni, cinque storie minime di relazioni. Il segno e lecampiture di colore costituiscono ed enfatizzano i regiminarrativi di questa storia; l’invisibilità del gesto gratuito, lecose minuscole della quotidianità si esaltano con un tratto dimatita sottile e leggero, il disegno di una punta ben affilatache arriva a descrivere anche le cose piccolissime, con la stessaperizia con cui lo fa per quelle grandi. Le campiture di coloredanno il senso dei corpi, soprattutto degli animali, dellemasse, dell’alterità fisica dei vari personaggi 3 , oltre a costruirein alcuni punti la tessitura cromatica del reale con alcunenote (come le righe della casa di Amos o gli alberi dello zoo,il bus). La tecnica utilizzata da Erin E. Stead per colorare,una particolare incisione sul legno che crea sulla carta grandipattern monocromi, consente alla superficie stampata di conservarei segni del legno, le venature, la superficie screpolata.Così la campitura di colore non è piatta ma vibrante e calda.Il raffreddore di Amos Perbacco44 4523

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!