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Catalogone Topipittori 2012

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BABALIBRIFRA LA SABBIADEL DESERTOUna sedia in un deserto e due cani. Sedersi è fuori questione perché una sedia èqualcosa di magico. Si può trasformare in una slitta, in un camion dei pompieri,in un’ambulanza, in un’automobile da corsa… Se la si sa guardare dalla giustaprospettiva.12«Ceci n’est pas une pipe», «Questa non è una pipa», dichiaravaalla fine degli anni Venti l’artista René Magritte dipingendosu una tela la perfetta copia di una pipa. Il pittore usaun gioco fra parola e immagine per svelare la differenza – sostanziale– che esiste fra una cosa reale e la sua riproduzione.Il libro di Claude Boujon invece afferma che l’oggetto chesi intravede lontano sulla pagina, e poi in primo piano, èproprio una sedia. Quella sedia, La sedia blu. Il suo coloreè importante, come lo è un nome. La sedia blu è come ilbambino Marco. L’autore lo chiarisce immediatamente ambientandoil racconto in un deserto: dai risguardi, sulla sterminatacampitura beige della sabbia, che copre quasi tuttala superficie disegnabile, Boujon abbozza un piccolo segnoche ha lo stesso colore del cielo, che spicca, cattura la nostraattenzione. Un tuareg viandante? Uno specchio d’acqua diun’oasi? Un miraggio? 1I protagonisti del libro sono due cani diversi nell’aspetto enel carattere, lo spilungone nero, Bruscolo e il tarchiatellocolor miele, Botolo, appunto. Tuttavia essi sono intimamenteaffini nella loro visione del mondo; entrano in scena comedue filosofi peripatetici, a testa all’insù e vengono colpiti daun dettaglio: «“Oh guarda laggiù c’è qualcosa di nuovo”, annunciòBruscolo indicando la macchia blu in lontananza.Quando Bruscolo e Botolo si avvicinarono, scoprirono unasedia» 2 . L’oggetto, stranezza che spezza la monotonia di uncampo visivo, diventa il nuovo centro della pagina e il centrodell’interesse e delle azioni dei due cani.Sedersi è fuori questione: Botolo e Bruscolo non sono stanchipellegrini, ma infaticabili scopritori. La realtà oggettualedi una sedia (la sua funzione, farsi sedere) viene immediatamentesmentita dai due: la sedia assurge immediatamenteal rango dei «cosi», gli oggetti che non hanno una definizioneprecisa proprio perchè possono essere tante altrecose; nascondiglio, negozio, slitta, vettura, gioco del circo «“èmolto semplice” dichiarò Bruscolo, “una sedia è qualcosa dimagico. Si può trasformare in una slitta, in un camion deipompieri, in un’ambulanza, in un’automobile da corsa, in unelicottero, in un aereo, in qualsiasi cosa si muova o voli… eanche in qualsiasi cosa galleggi”». Da oggetto inerte e staticoscatena attorno a sé un continuo cambiamento di stato, dispazio, di posizione dei personaggi.Tutte le varianti sono possibili, vere e attuabili al tempo stesso.Se la sedia è sempre la stessa, cambia di doppia pagina indoppia pagina lo sguardo che i due protagonisti restituiscono,l’interpretazione che ci danno di lei. Proprio d’interpretazioneteatrale si tratta: la sedia è un attore a cui Botolo eBruscolo prestano la mimica, il corpo, lo sguardo. Rendendocredibile e reale qualsiasi parte la sedia stia ricoprendo.Nell’inventare nuove vite alla sedia, Bruscolo e Botolo nonfanno solo un lavoro di fantasia, ma esplorano un oggettoin tutta la sua oggettualità e fisicità: la seduta con le gambeorigina la sagoma di un rifugio con il tetto, l’altezza delloschienale crea un punto d’osservazione panoramico, il vuotofra il dorsale e la seduta diventa uno sportello con cui da unnegozio ci si relaziona ai propri clienti 3 .Giocare non è un’attività; è una modalità di conoscenza delmondo, quello grande e sconfinato ma anche quello infinitamentepiccolo o quello banalmente quotidiano, a cui nonprestiamo alcuna attenzione. Boujon ci invita a risponderea una domanda: cosa occorre per giocare? La sua risposta èchiarissima: niente. A giocare leggeri si guadagna in spazio elibertà; scorrendo le pagine del libro, le letture creative dellasedia si tramutano in un micro – musical, in cui Bruscolo eBotolo, come fanno Gene Kelly e Donald O’Connor con undivano in Singing in the rain, danzano attorno ad un oggettoinanimato spostandosi nello spazio, impossessandosi diquest’ultimo e trasformando con la propria presenza l’anonimodeserto di sabbia, dandogli una personalità 4 . Anche iltesto, letto tutto di fila, assomiglia ad una canzoncina cheaccompagna un numero teatrale.La kermesse inventiva di Bruscolo e Botolo subisce una bruscasvolta all’arrivo di un terzo personaggio, il dromedario.52 5334La sedia blu

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