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ETÀ DEL FERRO III° PERIODO OD ETÀ ROMANA<br />
Sportello n° 49<br />
Nei due palchetti superiori sono esposti materiali<br />
provenienti dal presunto vicus di Luceria, la cui<br />
organizzazione all’interno del museo è strettamente<br />
correlata all’attività della Deputazione di<br />
Storia Patria. Il sito, segnalato dal geografo Claudio<br />
Tolomeo nel II sec. d.C., fu messo in luce già<br />
alla fine del Settecento nei pressi di Ciano d’Enza<br />
per iniziativa del governo del ducato di Parma e<br />
Piacenza. Sin dalla prima adunanza della sottosezione<br />
reggiana della DSP, nel maggio 1861,<br />
Don Gaetano Chierici mostrò il proprio interesse<br />
nei confronti di quel luogo e, dopo aver preso<br />
parte attiva all’esplorazione di alcune tombe<br />
romane venute fortuitamente alla luce durante<br />
lavori agricoli nel settembre dello stesso anno,<br />
si adoperò personalmente affinché gli scavi continuassero<br />
e per evitare che i futuri rinvenimenti<br />
andassero venduti al museo di Parma. Infatti gli<br />
oggetti scoperti nelle sepolture di Ciano saranno<br />
tra i pochi a figurare, nel maggio 1862, nell’ordinamento<br />
del provvisorio Gabinetto di Antichità<br />
Patrie, come deposito del possessore Giuseppe<br />
Grisanti. Ben presto tuttavia, per intercessione di<br />
Don Gaetano, questo nucleo di reperti passerà di<br />
proprietà al comune di Reggio, rappresentandone<br />
il primo acquisto programmato per la formazione<br />
di un futuro Museo patrio archeologico.<br />
Nei palchetti inferiori inizia la presentazione di<br />
corredi funerari relativi alle necropoli attorno a<br />
Brixellum, che prosegue nella vetrina successiva.<br />
1 Cinerari in bronzo (situle)<br />
delle tombe 3 e 2 di Luceria,<br />
deposti all’interno di<br />
cassette laterizie. I sec. a.C.<br />
2 Bottiglia in vetro soffiato<br />
giallo ambrato con filamento<br />
di pasta vitrea bianca<br />
avvolta a spirale rinvenuta<br />
nella tomba A di Luceria. Età<br />
imperiale romana<br />
3 Gioielli del corredo della<br />
tomba 3 di Luceria, tra cui:<br />
fibula in argento decorata<br />
con motivi solari; bracciale<br />
in argento con fili ritorti<br />
desinenti in occhielli,<br />
secondo bracciale in argento<br />
con filo meandriforme. Il<br />
complesso dei materiali,<br />
permeato della cultura dei<br />
Liguri orientali, apparteneva<br />
ad una donna di rango. I sec.<br />
a.C.<br />
4 Focaccia carbonizzata<br />
dalla tomba 4 di Luceria<br />
5 Frammenti in osso di<br />
letto funerario di età sillana<br />
proveniente dalla necropoli<br />
della Ravisa di Brescello (I<br />
sec. a.C. / I sec. d.C.)<br />
6 Lucerna in argilla<br />
depurata a forma di fallo,<br />
la cui simbologia si lega<br />
al concetto di fecondità.<br />
L’area di provenienza è<br />
la medesima dell’oggetto<br />
precedente<br />
1 1<br />
2<br />
3<br />
3<br />
5<br />
4<br />
6<br />
per saperne di più<br />
E. CERCHI, Luceria e il popolamento romano nella bassa valle dell’Enza, in L’Emilia in età<br />
romana, pag. 69-83, vol. 97, Nuova serie della biblioteca della Deputazione di Storia patria<br />
per le Antiche provincie Modenesi, 1987; L. PATRONCINI, Luceria d’Enza: insediamento<br />
ligure-romano nel territorio di Canossa, Associazione industriali, Suppl. al Notiziario n. 6 del<br />
28 febbraio 1995, Reggio Emilia 1994