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ABISSINIA<br />
Sportello n° 107<br />
Grazie alla sua amicizia con il capitano Vincenzo<br />
Ferrari, Gaetano Chierici potè ottenere materiali<br />
etnografici di provenienza africana per il suo museo.<br />
Ferrari nasce a Reggio nel 1831. Come i suoi sei<br />
fratelli, partecipò alle guerre di Indipendenza.<br />
Egli prese parte a tre spedizioni in Africa:<br />
la prima, nel 1878-79, aggregato come touriste<br />
alla spedizione commerciale guidata da Pellegrino<br />
Matteucci, promossa dalla Società Milanese<br />
di Esplorazioni Commerciali in Africa, aveva lo<br />
scopo di verificare la possibilità di avviare scambi<br />
con questo paese ed era diretta alla corte del<br />
Negus Giovanni IV;<br />
la seconda, nel 1884-85, con finalità soprattutto<br />
diplomatiche, compiuta in compagnia del medico<br />
Cesare Nerazzini, in missione diplomatica su<br />
incarico del Ministero degli affari esteri, presso<br />
l’Imperatore Giovanni IV all’indomani dell’occupazione<br />
italiana di Massaua;<br />
e l’ultima, effettuata nel paese dei Bogos fra il<br />
1888 e l’89 con i soci della “Cav. V. Ferrari e C.<br />
Società Reggiana per l’Africa”, nel tentativo, poi<br />
fallito, di impiantare una colonia agricola nei<br />
pressi di Cheren. Questa spedizione, tutta reggiana,<br />
aveva come fine la fondazione di una colonia<br />
agricola in Eritrea, composta da mille famiglie<br />
contadine, intitolata Nuova Reggio. Vi prese<br />
parte anche Giovanni Bandieri, conservatore del<br />
Museo, il quale morì nel 1890 a Bab Ghengheren.<br />
Il progetto, non trovando l’appoggio del governo<br />
italiano, fallì e Ferrari tornò a Reggio, ritirandosi<br />
nella sua proprietà a Villa Cella con la famiglia.<br />
Morì nel 1910.<br />
1 Madonna col bambino,<br />
dipinto su tela, a colori e a<br />
tempera, Abissinia. Seconda<br />
metà XIX sec.<br />
2 Corona sormontata dalla<br />
raffigurazione del leone di<br />
Giuda. Seconda metà XIX<br />
sec.<br />
3 Cappa di pelo di leone<br />
appartenente ad un<br />
dignitario abissino.<br />
Sulla provenienza della<br />
cappa, recenti esami<br />
hanno messo in dubbio si<br />
tratti dell’oggetto donato<br />
da Ferrari il quale invece,<br />
richiesto dal commissario<br />
della Mostra triennale delle<br />
terre italiane d’oltremare<br />
e inviato a Napoli, non fu<br />
mai restituito. Pare invece<br />
trattarsi della cappa con<br />
copricapo della Donazione<br />
Canzio Calderini (1937),<br />
trasferita nel 1968 dal<br />
Museo del Risorgimento<br />
4 Pezza di stoffa viola.<br />
Seconda metà XIX sec.<br />
4<br />
2<br />
1<br />
3<br />
per saperne di più<br />
Giovanni Fontanesi, Un reggiano alla corte del Negus. I viaggi africani del capitano Vincenzo<br />
Ferrari (1831 – 1910), Correggio 2013