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PROVINCIA DI CHIETI<br />
Sportello n° 60, 61<br />
Insegnante di lettere in Sicilia, a Reggio Calabria,<br />
a Terni, a Chieti e a Viterbo, Rocco Nobili, membro<br />
di una delle famiglie più in vista della città che<br />
aveva dato un notevole contributo alla realizzazione<br />
dell’unità nazionale, è ricordato per liriche<br />
trasudanti amor di patria oltre che per una notevole<br />
raccolta di manufatti paleolitici dai terrazzi<br />
del fiume Alento, inviata a Chierici da Chieti.<br />
Originario di Vetto, paese dove tornava durante<br />
la pausa estiva, segnalò al Chierici diversi siti del<br />
vettese e consegnò vari reperti ivi rinvenuti, che<br />
finirono però all’interno della sezione reggiana.<br />
Qui invece, in questi due sportelli, don Gaetano<br />
volle celebrare la collaborazione dell’amico<br />
esponendo al completo il frutto delle ricerche da<br />
lui svolte nel chietino.<br />
Qui sono conservati numerosi manufatti in pietra,<br />
dal Chierici definiti “selci megalitiche”, rinvenuti<br />
dal Nobili all’interno di uno strato di ghiaie<br />
alluvionali spesso un metro che stavano al tetto<br />
di un dosso argilloso, detto di età pliocenica, posto<br />
a est di Chieti, a cinquanta metri di altezza su<br />
fiume Alento.<br />
Si tratta di schegge e schegge laminari di selce<br />
locale rossastra, piuttosto arcaiche e grossolane,<br />
con rari ritocchi e più spesso con pseudoritocchi<br />
dovuti al trasporto fra le ghiaie. Si tratta<br />
quindi prevalentemente di manufatti “fluitati” di<br />
età paleolitica in giacitura secondaria e pertanto<br />
con spigoli arrotondati, ma ci sono anche selci<br />
più recenti e più piccole a spigoli vivi e pertanto<br />
provenienti da siti in giacitura primaria.<br />
1 Grossa ascia in pietra<br />
locale<br />
2 Bel nucleo piramidale<br />
1<br />
2