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Orizzonte Magazine n°2 Febbraio 2016

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aveva promulgato il Typos, documento<br />

in difesa del monotelismo<br />

(dottrina che affermava un’unica<br />

volontà, sia umana che divina, del<br />

Cristo) propugnata dalla Chiesa<br />

d’Oriente ma avversata dal Papa,<br />

il quale convocò il Concilio<br />

Lateranense che condannò come<br />

eretici tutti gli scritti monoteliti e<br />

scomunicò i monotelisti.<br />

Questo intervento suscitò la reazione<br />

dell’Imperatore, culminata<br />

con l’attentato. Ma il sicario non<br />

riuscì nella sua impresa. Al momento<br />

di ricevere la comunione<br />

dal Papa, estrasse il pugnale ma<br />

venne colto da improvvisa cecità<br />

e non riuscì a colpire il bersaglio.<br />

L’evento straordinario convinse<br />

Olimpio che Dio aveva protetto<br />

Martino e abbandonò il delittuoso<br />

progetto.<br />

Il secondo episodio accadde durante<br />

la messa di Natale del 1075,<br />

quando il prefetto Cencio fece<br />

irruzione nella Basilica e, giunto<br />

all’altare, ferì l’allora pontefice<br />

Gregorio VII e lo rapì, rinchiudendolo<br />

in una torre vicino al<br />

Pantheon. Inseguito dal popolo<br />

inferocito, Cencio fu costretto a<br />

chiedere perdono al Papa, che<br />

fece ritorno a Santa Maria Maggiore<br />

per riprendere la messa.<br />

La Porta Magica<br />

Poco distante da Piazza Santa<br />

Maria Maggiore, nel quartiere<br />

Esquilino, s’incontra un’altra porta<br />

particolarmente interessante: la<br />

Porta Magica di Piazza Vittorio. È<br />

quanto rimane di Villa Palombara,<br />

fatta costruire tra il 1655 e il 1680<br />

da Massimiliano Palombara, marchese<br />

di Pietraforte, e abbattuta<br />

nel 1873 per far spazio all’Esquilino,<br />

quando Roma divenne capitale<br />

d’Italia.<br />

La porta, ricomposta, fu sistemata<br />

dove si trova ora, in un’area<br />

recintata all’interno della Piazza.<br />

Ai due lati furono sistemate due<br />

statue, che sembra montino la<br />

guardia. Sull’architrave e sugli stipiti<br />

vi sono simboli e motti alchemici,<br />

mentre sul frontone c’è una<br />

circonferenza intorno alla quale è<br />

riprodotta una frase latina, che in<br />

italiano suona così: ”Tre son le cose<br />

mirabili; Dio e uomo, Madre e vergine,<br />

trino e uno”. All’interno vi è<br />

un Sigillo di Salomone, composto<br />

da due triangoli equilateri incrociati<br />

a formare una stella, al quale<br />

è sovrapposta una croce che sormonta<br />

un ulteriore cerchio con<br />

un punto centrale, che potrebbe<br />

rappresentare il simbolo alchemico<br />

del sole e quindi dell’oro. Intorno<br />

a questa cornice circolare<br />

c’è una iscrizione: ”Il centro nel trigono<br />

del centro”.<br />

L’architrave riporta una invocazione<br />

in lingua ebraica, Spirito<br />

Divino, e una in latino, Il drago<br />

esperio custodisce l’ingresso del<br />

magico giardino e, senza volontà<br />

di Ercole, Giasone non potrebbe<br />

gustare le delizie della Colchide.<br />

Si tratta di scritte presumibilmente<br />

a carattere alchemico,<br />

come quelle riportate sugli stipiti<br />

e come i simboli che le accompagnano.<br />

Certamente si tratta di<br />

iscrizioni e disegni di non facile<br />

interpretazione, che ancora oggi<br />

non sono stati definitivamente<br />

spiegati.<br />

Il marchese Palombara era uomo<br />

colto, poeta manierista e alchimista;<br />

come tale raccontò la sua<br />

esperienza nel manoscritto La<br />

Bugia. In origine la porta era l’ingresso<br />

di una dépendance della<br />

villa, dove egli aveva fatto allestire<br />

un laboratorio alchemico. La villa<br />

era frequentata da studiosi di<br />

astrologia, intellettuali e alchimisti<br />

dell’epoca; fra loro la regina Cri-<br />

<strong>Orizzonte</strong> <strong>Magazine</strong> • 15

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