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il destino non la aiuta. Il fato innegabilmente<br />
ha ben altri progetti<br />
per la vita di Beatrice: un’esistenza<br />
che sembra non volerle in alcun<br />
modo concedere un momento di<br />
tranquillità. Una di queste lettere<br />
arriva infatti nelle mani di Francesco,<br />
che immediatamente parte<br />
alla volta del castello e, una volta<br />
giunto, decide di sfogare tutta la<br />
sua rabbia sulla figlia e sulla seconda<br />
moglie.<br />
Beatrice viene frustata e percossa<br />
con foga incontenibile dal padre,<br />
che la lascia poi rinchiusa per tre<br />
giorni in una cella da sola. Come<br />
se ciò non bastasse, Francesco<br />
decide anche di stabilirsi permanentemente<br />
al castello, lontano<br />
da Roma, in modo da sottrarsi ai<br />
debiti che, ormai, lo stavano soffocando<br />
e, allo stesso tempo, per<br />
controllare più da vicino la figlia<br />
indomita e ribelle.<br />
Inizia così la vera rovina per la giovane.<br />
Esasperata da una condizione<br />
di vita intrisa di violenza e minacce,<br />
Beatrice decide ci uccidere<br />
il padre e per questo chiede aiuto<br />
al fratello e alla matrigna. Inizialmente<br />
l’idea è di avvelenarlo con<br />
il cibo, ma il progetto viene ben<br />
presto accantonato, perché Francesco,<br />
che non si fida dei propri<br />
parenti, obbliga proprio la figlia<br />
ad assaggiare ogni pietanza ed<br />
ogni bevanda, prima di mangiare.<br />
Non rimane altra scelta che eliminarlo<br />
mentre dorme. In una<br />
notte di fine estate due sicari<br />
s’introducono nella sua stanza e<br />
gli fracassano il cranio, quindi lo<br />
gettano dal balcone nel giardino<br />
sottostante, in modo da simulare<br />
una disgrazia.<br />
Per non creare eccessivi sospetti<br />
e per non sollevare dubbi tra la<br />
popolazione, il funerale viene fatto<br />
in gran fretta e l’uomo seppellito<br />
immediatamente.<br />
Sembra che tutto sia andato per<br />
il meglio e che finalmente Beatrice<br />
sia salva, ma si sa che il lieto<br />
fine appartiene solo alle favole,<br />
e la vita di questa donna di favoloso<br />
ha avuto ben poco. Infatti,<br />
poco dopo la morte dell’uomo,<br />
vengono aperte due inchieste sul<br />
presunto incidente: una voluta dal<br />
Viceré di Napoli e l’altra richiesta<br />
da Marzio Colonna, proprietario<br />
del castello che per anni ha costituito<br />
la prigione delle due donne.<br />
A destare sospetti sono il brutto<br />
carattere di Francesco e le ben<br />
note violenze che ha perpetrato,<br />
che di certo non gli hanno procurato<br />
simpatie da parte dei suoi<br />
familiari, la velocità con cui è stato<br />
sepolto il corpo e, soprattutto, la<br />
celerità con la quale la famiglia è<br />
tornata a Roma.<br />
Una volta riesumata la salma, non<br />
è difficile comprendere che la<br />
morte accidentale è una messa in<br />
scena e che, in realtà, Francesco<br />
è stato ucciso. Subito scattano gli<br />
arresti per i membri della famiglia<br />
Cenci, ma anche per Olimpio,<br />
che ha preso parte all’omicidio insieme<br />
a un altro complice, morto<br />
nel frattempo.<br />
Dopo una prima fase, durante la<br />
quale tutti gli imputati si rifiutano<br />
di parlare, le torture hanno ragione<br />
della loro resistenza: giungono<br />
le confessioni e, insieme a<br />
queste, la condanna a morte per<br />
l’intera famiglia. A nulla valgono le<br />
prove prodotte a difesa da due<br />
dei più illustri avvocati dell’epoca,<br />
Planca Coronato de’ Coronati e<br />
Prospero Farinacci, che cercano<br />
in ogni modo di salvare la vita ai<br />
loro clienti. Giacomo, Lucrezia e<br />
Beatrice sono condannati alla decapitazione<br />
e i loro beni vengono<br />
sottoposti a confisca.<br />
L’11 settembre 1599, di fronte a<br />
ponte Sant’Angelo, dopo aver<br />
percorso sul carro dei prigionie-<br />
<strong>Orizzonte</strong> <strong>Magazine</strong> • 9