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la toscana maggio

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Vittorio Sgarbi in visita al<strong>la</strong><br />

mostra dedicata ad Antonio Berti<br />

di Stefano Bandinelli<br />

Vittorio Sgarbi ha visitato,<br />

a sorpresa, <strong>la</strong> mostra<br />

“Antonio Berti (1904-<br />

1990)” in corso di svolgimento<br />

sino al prossimo 31 <strong>maggio</strong> a<br />

Sesto Fiorentino. La rassegna antologica<br />

è ospitata presso il Centro “Antonio<br />

Berti” di via Bernini, dove sono<br />

esposte le sculture del<strong>la</strong> produzione<br />

dagli anni Trenta agli anni Ottanta, e<br />

a La Soffitta Spazio delle Arti, dove<br />

sono raccolti schizzi, disegni, bozzetti<br />

e dipinti arricchiti da documenti fotografici<br />

e corrispondenze con illustri<br />

personaggi del secolo scorso.<br />

Al termine del suo spettacolo su Caravaggio,<br />

tenutosi nel<strong>la</strong> sera di lunedì<br />

2 <strong>maggio</strong> all’Obihall di Firenze e che<br />

si è confermato un assoluto successo,<br />

Sgarbi si è recato, insieme al suo staff<br />

e ad alcuni amici, al centro espositivo<br />

di via Bernini per vedere le più belle<br />

sculture di Berti e visitare l'adiacente<br />

studio dell'artista.<br />

Ad accoglierlo ha trovato Giovanni<br />

Berti, figlio del grande scultore,<br />

e Francesco Mariani, presidente<br />

dell’Associazione Antonio Berti e responsabile<br />

del gruppo La Soffitta Spazio<br />

delle Arti che insieme al Comune<br />

di Sesto Fiorentino ha organizzato<br />

l’evento espositivo.<br />

“La sensazione che si ha vedendo l’opera<br />

di Berti - ha esordito il professore<br />

- è che lui sia una personalità corrispondente<br />

a quel<strong>la</strong> di Andy Warhol.<br />

In una situazione paradossale per cui<br />

Andy Warhol aveva bisogno di rappresentare<br />

<strong>la</strong> propria gloria attraverso<br />

le immagini di persone famose, Berti,<br />

invece, restituisce il corpo e <strong>la</strong> vita alle persone famose che incontra.<br />

Per cui l’elemento che accomuna queste due personalità così<br />

lontane è di avere rappresentato l’ultima umanità fatta di persone<br />

famose, grandi, belle. E questo è un aspetto che va al di là del<strong>la</strong><br />

dimensione illustrativa e narrativa a cui si lega l’opera di Berti, che<br />

è un’opera che mantiene tutti i canoni del<strong>la</strong> scultura tradizionale.<br />

Ma in fondo <strong>la</strong> scultura antica non è necessariamente legata alle<br />

persone che hanno fatto <strong>la</strong> cronaca del loro tempo. Qui, invece, è<br />

come se noi avessimo davanti un rotocalco con i personaggi - dalle<br />

attrici, alle regine, ai grandi medici, agli scrittori - che lui rende continuamente<br />

ed eternamente vivi. Quindi fa un servizio al<strong>la</strong> cronaca<br />

proiettando<strong>la</strong> nell’eternità. Un’operazione che in fondo è pop: c’è<br />

Vittorio Sgarbi accolto al<strong>la</strong> mostra da Francesco Mariani; al centro, il famoso<br />

storico dell'arte a colloquio con Giovanni Berti, figlio di Antonio; in alto,<br />

Sgarbi tra le opere di Berti<br />

una componente di pop-art nell’opera<br />

di Berti e questo è l’aspetto forse<br />

più insolito rispetto a come l’abbiamo<br />

pensato e immaginato nel corso degli<br />

anni. Lui, in fondo, ha uno star system<br />

davanti e testimonia questo star system<br />

attraverso una serie di immagini<br />

immortali. E questo rende durevole il<br />

presente o perlomeno lo prolunga nel<br />

nostro tempo e verso il futuro.<br />

Una grande mostra di Antonio Berti<br />

in una capitale europea andrebbe<br />

benissimo. Ci sono alcune immagini<br />

- ha chiosato - che sono astrazioni e<br />

appartengono a una dimensione che<br />

non è legata al<strong>la</strong> cronaca. E altri che<br />

sono invece i personaggi che hanno<br />

avuto merito nel presente. Quindi ci<br />

sono due livelli; ma le sculture femminili<br />

che puntano all’astrazione<br />

potrebbero essere messe a fianco di<br />

quelle del Rinascimento fiorentino.<br />

Almeno 4-5 di queste sculture esorbitano<br />

dall’elemento del<strong>la</strong> resistenza<br />

del tempo e del<strong>la</strong> cronaca e si affidano<br />

all’eternità”.<br />

L’intensità di questa specialissima<br />

notte sestese è raccontata anche da<br />

Giovanni Berti: “Per me è stato un privilegio<br />

aver guidato lungo il percorso<br />

delle mostra un personaggio straordinario<br />

e di grande cultura, storica<br />

e artistica, come Vittorio Sgarbi. Lui<br />

conosceva già le opere del babbo, pur<br />

non avendolo mai incontrato, perché<br />

nel 2000, anche quel<strong>la</strong> volta in notturna,<br />

venne a trovarci a casa e passammo<br />

cinque ore a par<strong>la</strong>re in serenità.<br />

Vederlo tornare qui dopo 16 anni è<br />

stato un fatto estremamente bello<br />

ed emozionante”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da<br />

Francesco Mariani che ha sottolineato come “questa visita, avvenuta<br />

in un orario partico<strong>la</strong>re e vissuta con grande passione, ha fatto<br />

riemergere tutte le emozioni che <strong>la</strong> vicinanza delle opere di Berti<br />

possono rega<strong>la</strong>re a chi lo incontra in profondità. Il piacevolissimo<br />

incontro avuto con il professor Sgarbi rimarrà sempre nel<strong>la</strong> memoria<br />

nostra e di questo evento”.<br />

LA SOFFITTA SPAZIO PER LE ARTI<br />

Casa del Popolo di Colonnata Piazza Rapisardi, 6<br />

50019 Sesto Fiorentino (FI) - Tel. (+39) 055 442203<br />

ufficiostampa@<strong>la</strong>soffittaspaziodellearti.it<br />

Vittorio Sgarbi per Antonio Berti<br />

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