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2016_06_Profilo_Salute

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L’Alzheimer<br />

potrebbe avere<br />

origine nell’intestino<br />

a cura della Redazione<br />

Un gruppo di scienziati svizzeri ed italiani ha riscontrato la presenza<br />

di microbi pro-infiammatori nell’intestino dei pazienti<br />

Gli scienziati ritengono<br />

di aver trovato la<br />

causa della malattia<br />

di Alzheimer e il suo<br />

nome (o, piuttosto, i<br />

suoi nomi) è «amiloide»,<br />

«tau» e «infiammazione».<br />

L’amiloide e la tau sono due proteine<br />

prodotte dal cervello, il cui<br />

progressivo accumulo, nel giro<br />

di un paio di decadi, porta alla<br />

degenerazione neuronale, alla<br />

perdita di memoria e di autonomia<br />

tipiche di questa malattia. I<br />

cambiamenti infiammatori sono<br />

invariabilmente associati ai depositi<br />

di amiloide e tau, ma se<br />

l’infiammazione li preceda o sia<br />

conseguente non è ancora chiaro.<br />

Si stanno testando medicinali<br />

con lo scopo di ripulire il cervello<br />

dalle proteine tossiche o rallentarne<br />

l’accumulo e per ridurre<br />

l’infiammazione del cervello, ma<br />

ad oggi tutti gli studi sono falliti.<br />

Ma, prima di tutto, perché l’amiloide<br />

e la tau si accumulano nel<br />

cervello?<br />

E qual è il luogo originario<br />

dell’infiammazione, che genera<br />

la cascata di eventi neurodegenerativi?<br />

La risposta a queste<br />

L’amiloide e la tau<br />

sono due proteine<br />

prodotte dal cervello<br />

domande potrebbe consentire di<br />

agire al vero inizio della cascata,<br />

con molte più possibilità di prevenzione<br />

e minori effetti collaterali<br />

rispetto ai medicinali in giro,<br />

spesso comparabili ad energici<br />

detergenti.<br />

Giovanni Frisoni, Direttore della<br />

Clinica della Memoria degli<br />

Ospedali Univesitari di Ginevra<br />

e Responsabile del Laboratorio<br />

di Neuroimmagine ed Epidemilogia<br />

dell’IRCCS Fatebenefratelli<br />

di Brescia, e Anna Cattaneo, Responsabile<br />

dell’ Unità di Biologia<br />

Psichiatrica dell’IRCCS Fatebenefratelli<br />

di Brescia, credono di aver<br />

trovato interessanti prove, pubblicate<br />

nella rivista scientifica<br />

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SALUTE E BENESSERE

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