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Duccio Ricciardelli<br />
<strong>La</strong> fotografia come battito<br />
ed espressione<br />
Testo e foto Duccio Ricciardelli<br />
<strong>La</strong> mia fotografia nasce soprattutto dalla<br />
passione per la letteratura e la poesia.<br />
Autori come Dino Campana, Jack<br />
Kerouac, Gregory Corso, William Bourroughs<br />
mi hanno ispirato i viaggi e le atmosfere<br />
che si ritrovano in questi miei scatti. Dentro le mie<br />
foto in bianco e nero ci sono il cammino, la voglia<br />
di espressione e la ricerca della libertà attraverso<br />
la liberazione del corpo e della mente. <strong>La</strong> fotografia<br />
e la scrittura per me sono dei mezzi per descrivere<br />
Capraia, 2016<br />
Ai piedi del Monte Bianco<br />
Ritratto 5<br />
ciò che vivo e per permettere<br />
alla memoria di tornare a galla<br />
con più prepotenza. Non mi<br />
ritengo un teorico o un amante<br />
dell' autorialità, piuttosto un<br />
"beat" e un espressionista dell'immagine<br />
che ha trovato in questi mezzi una forma<br />
di linguaggio necessario. Il mio lavoro<br />
fotografico non si sviluppa con lo scatto<br />
singolo ma quasi sempre in delle serie e<br />
in delle storie che danno un accenno di<br />
narrazione per poi lasciare allo spettatore<br />
la libertà di immaginarsi delle situazioni e<br />
una trama tutta personale. <strong>La</strong> mia visione<br />
è in bianco e nero e si diffonde in stampe<br />
con tirature limitate e analogiche. Quasi<br />
sempre accanto alla serie delle foto mi<br />
piace approfondire il mio lavoro con brevi<br />
scritti narrativi che aggiungono indizi o<br />
invitano lo spettatore a perdersi nel mio<br />
gioco tra il reale e la fiction. Uso macchine<br />
fotografiche analogiche spesso trovate in<br />
mercatini dell'usato per raggiungere una<br />
qualità "lo - fi".<br />
<strong>La</strong> barca di John Dillinger<br />
Duccio Ricciardelli nasce a Firenze nel 1976. Dopo<br />
la laurea in Storia e Critica del Cinema si dedica alla fotografia<br />
di reportage e di scena. Approfondisce successivamente<br />
i suoi studi sul cinema documentario presso<br />
il Festival dei Popoli di Firenze, cominciando a lavorare<br />
come operatore, assistente operatore e regista. <strong>La</strong>vora<br />
per due anni a Roma come assistente di produzione<br />
presso la Fandango di Domenico Procacci. Ha diretto e<br />
fotografato due medio-metraggi sperimentali realizzati<br />
entrambi sulle montagne del Trentino, “Ciadina” (2008)<br />
e “Schegge” (2009). Vince il premio Playmaker 2009<br />
(FST Mediateca <strong>Toscana</strong> Film Commission -Play Arezzo)<br />
e con questo contributo realizza il suo terzo lavoro dal<br />
titolo “Viaggio a Planasia” (2010) documentario sulla<br />
situazione carceraria sull'isola di Pianosa. Nel 2011 produce<br />
e dirige il cortometraggio documentario “Chiodo e<br />
il fiume”. Con il video “Vanitas” (2011) si aggiudica il<br />
contest di Video arte della Notte Bianca di Firenze 2011.<br />
Nel 2013 vince il Fondo Cinema della Regione <strong>Toscana</strong><br />
con il documentario “Maldarno” (2012) del quale cura<br />
sceneggiatura e regia. Il suo ultimo documentario“Porto<br />
Sonoro” (2015) è stato prodotto dalla Genova Liguria<br />
Film Commission con una giuria presieduta dal regista<br />
Giuliano Montaldo. Giornalista pubblicista, operatore<br />
video, nell'ultimo periodo la sua ricerca si rivolge<br />
con rinnovato interesse alla fotografia sperimentale e<br />
al fotogiornalismo.<br />
www.vimeo.com/duccioricciardelli<br />
d.ricciardelli@libero.it<br />
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Duccio Ricciardelli