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La Toscana dicembre rid (1) (1)

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Duccio Ricciardelli<br />

<strong>La</strong> fotografia come battito<br />

ed espressione<br />

Testo e foto Duccio Ricciardelli<br />

<strong>La</strong> mia fotografia nasce soprattutto dalla<br />

passione per la letteratura e la poesia.<br />

Autori come Dino Campana, Jack<br />

Kerouac, Gregory Corso, William Bourroughs<br />

mi hanno ispirato i viaggi e le atmosfere<br />

che si ritrovano in questi miei scatti. Dentro le mie<br />

foto in bianco e nero ci sono il cammino, la voglia<br />

di espressione e la ricerca della libertà attraverso<br />

la liberazione del corpo e della mente. <strong>La</strong> fotografia<br />

e la scrittura per me sono dei mezzi per descrivere<br />

Capraia, 2016<br />

Ai piedi del Monte Bianco<br />

Ritratto 5<br />

ciò che vivo e per permettere<br />

alla memoria di tornare a galla<br />

con più prepotenza. Non mi<br />

ritengo un teorico o un amante<br />

dell' autorialità, piuttosto un<br />

"beat" e un espressionista dell'immagine<br />

che ha trovato in questi mezzi una forma<br />

di linguaggio necessario. Il mio lavoro<br />

fotografico non si sviluppa con lo scatto<br />

singolo ma quasi sempre in delle serie e<br />

in delle storie che danno un accenno di<br />

narrazione per poi lasciare allo spettatore<br />

la libertà di immaginarsi delle situazioni e<br />

una trama tutta personale. <strong>La</strong> mia visione<br />

è in bianco e nero e si diffonde in stampe<br />

con tirature limitate e analogiche. Quasi<br />

sempre accanto alla serie delle foto mi<br />

piace approfondire il mio lavoro con brevi<br />

scritti narrativi che aggiungono indizi o<br />

invitano lo spettatore a perdersi nel mio<br />

gioco tra il reale e la fiction. Uso macchine<br />

fotografiche analogiche spesso trovate in<br />

mercatini dell'usato per raggiungere una<br />

qualità "lo - fi".<br />

<strong>La</strong> barca di John Dillinger<br />

Duccio Ricciardelli nasce a Firenze nel 1976. Dopo<br />

la laurea in Storia e Critica del Cinema si dedica alla fotografia<br />

di reportage e di scena. Approfondisce successivamente<br />

i suoi studi sul cinema documentario presso<br />

il Festival dei Popoli di Firenze, cominciando a lavorare<br />

come operatore, assistente operatore e regista. <strong>La</strong>vora<br />

per due anni a Roma come assistente di produzione<br />

presso la Fandango di Domenico Procacci. Ha diretto e<br />

fotografato due medio-metraggi sperimentali realizzati<br />

entrambi sulle montagne del Trentino, “Ciadina” (2008)<br />

e “Schegge” (2009). Vince il premio Playmaker 2009<br />

(FST Mediateca <strong>Toscana</strong> Film Commission -Play Arezzo)<br />

e con questo contributo realizza il suo terzo lavoro dal<br />

titolo “Viaggio a Planasia” (2010) documentario sulla<br />

situazione carceraria sull'isola di Pianosa. Nel 2011 produce<br />

e dirige il cortometraggio documentario “Chiodo e<br />

il fiume”. Con il video “Vanitas” (2011) si aggiudica il<br />

contest di Video arte della Notte Bianca di Firenze 2011.<br />

Nel 2013 vince il Fondo Cinema della Regione <strong>Toscana</strong><br />

con il documentario “Maldarno” (2012) del quale cura<br />

sceneggiatura e regia. Il suo ultimo documentario“Porto<br />

Sonoro” (2015) è stato prodotto dalla Genova Liguria<br />

Film Commission con una giuria presieduta dal regista<br />

Giuliano Montaldo. Giornalista pubblicista, operatore<br />

video, nell'ultimo periodo la sua ricerca si rivolge<br />

con rinnovato interesse alla fotografia sperimentale e<br />

al fotogiornalismo.<br />

www.vimeo.com/duccioricciardelli<br />

d.ricciardelli@libero.it<br />

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Duccio Ricciardelli

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