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La Toscana dicembre rid (1) (1)

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Mario Minarini<br />

Colori vibranti, lievi trasparenze, tocchi di luce animano<br />

la pittura dell'artista che si rivolge allo studio del vero<br />

di Maria Grazia Dainelli<br />

Lo studio del vero rimane senza dubbio la peculiarità ed<br />

il fondamento di ogni opera di Mario Minarini che sin<br />

dagli anni dell’Accademia di Belle Arti ama restituire<br />

con dovizia i particolari di ogni singola opera.<br />

I protagonisti della sua ricerca pittorica rimangono l’uomo e gli<br />

oggetti che lo circondano quotidianamente, carichi di significato<br />

che ben rispondono all’animo di chi li guarda.<br />

Nelle sue composizioni compaiono colori vibranti, lievi trasparenze,<br />

tocchi di luce.<br />

Negli ultimi anni si dedica a un tipo di pittura più di getto pur non<br />

trascurando i dettagli a lui cari e usa oltre ai pennelli anche la<br />

spatola; il colore subisce un cambiamento divenendo più acceso e<br />

materico. Con la stessa passione, è attratto dai singolari punti di<br />

vista della città in cui vive, una Firenze sognata ed amata e realmente<br />

indagata attraverso le personali interpretazioni dei luoghi<br />

celebri che mutano al mutar del giorno e agli scorci straordinari,<br />

talvolta semisconosciuti, che si aprono a colui che curiosamente si<br />

diverte a scoprirli, viverli e conservarne memoria pittorica.<br />

Paesaggio senese<br />

Ponte alla Carraia<br />

Natura morta<br />

Mario Minarini è nato a Firenze il 16<br />

maggio 1970.<br />

Frequenta l'Istituto d'Arte e nel 1989<br />

ottiene il diploma di maturità nel campo<br />

dell'oreficeria. Quella orafa è un<br />

antica tradizione a Firenze che da<br />

sempre vede giovani artisti formarsi<br />

nelle botteghe sviluppando il senso<br />

del disegno e della composizione d'arte.<br />

Ne è chiaro esempio Sandro Botticelli,<br />

il grande maestro del Rinascimento<br />

che, come tanti altri, visse la<br />

primissima formazione alla bottega di un orafo. Studia poi la tecnica<br />

della pittura ad olio presso il maestro Alessandro Berti e la figura alla<br />

Scuola libera del nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la direzione<br />

di Sandra Batoni. Nel 2005 entra nel gruppo G. Mazzon dove frequenta<br />

il maestro Osvaldo Curandai. Nel <strong>dicembre</strong> 2008 riceve il Fiorino<br />

d'Argento nell'ambito del Premio Firenze, cerimonia tenuta nel Salone<br />

dei Cinquecento in Palazzo Vecchio con l'opera "Manichino Uomo". Approfondisce<br />

la pittura più di getto pur non trascurando i dettagli a lui cari,<br />

usando oltre ai pennelli anche la spatola che gli consente una pittura più<br />

materica, più vibrante.<br />

Anche il colore subisce un cambiamento con tonalità più accese.<br />

Tra le molte mostre personali che ha tenuto, le più significative sono indubbiamente<br />

quella di Palazzo Panciatichi sede del Consiglio regionale<br />

della <strong>Toscana</strong> del 2013 e quelle poi di Palazzo Medici Riccardi, nel 2014<br />

nelle stanze museali, e nel 2015 presso la Limonaia.<br />

Ha poi esposto alla Lewis Elton Gallery di Guilford London e alla Galeria<br />

del Centro Cultural Universitario di Pachuca Città del Messico.<br />

Studio: via G.Orsini, 60 - Firenze<br />

www.mariominarini.it - mariominarini@hotmail.it<br />

Mario Minarini<br />

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