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<strong>La</strong> Sala delle Feste di Palazzo Bastogi durante la presentazione del libro<br />
Quella tra la natura e la contemporaneità non è l’unica dicotomia in<br />
gioco perché la contemporaneità deve misurarsi con un altro antagonista<br />
dei suoi valori (o disvalori), il sapere. In “Effluvi”, si comprende<br />
che il sapere non basta mai. È sempre insufficiente e spinge continuamente<br />
avanti in quella che Donato Massaro definisce una «continua<br />
tensione». In “Made in us”, il sapere sfida la contemporaneità<br />
perché si lega a uno dei due antagonisti, l’Homo sapiens, mentre<br />
l’altro, l’Homo capiens è il protagonista della società consumistica.<br />
L’Homo capiens è provvisto di tempo libero, ma non se ne serve non<br />
per praticare gli ozi della mente - qualche volta virtuosi e fruttuosi<br />
- ma per consumare e dunque far marciare l’economia. Così l’Homo<br />
capiens si affanna a vivere in quel mondo dorato dell’apparenza ma<br />
finisce per condividere la solitudine con i tantissimi altri che «ci attorniano<br />
e ci consumano». In “<strong>La</strong> strada”, si percepisce, infatti, il<br />
calpestio di tanti passi sul marciapiede, un camminare incessante<br />
prodotto non tanto da esseri consapevoli della verità, ma da individui<br />
talmente inconsapevoli che transitano per l’esistenza come<br />
oggetti attraverso l’acqua, lasciando un buco che si richiude subito.<br />
E magari l’unica persona che regala attenzione è la donna che sulla<br />
strada vive e lavora offrendo amore, senza sapere magari di regalare<br />
sogni e desideri che rimarranno per la gran parte inespressi. Un “on<br />
the road” cittadino e italiano, dove le distanze sono brevi e in circolo<br />
e non l’”on the road” americano in cui la strada conduce a un destino<br />
talora affascinante.<br />
In quella sorta di cerchio chiuso, la realtà non viene percepita autonomamente<br />
dal dentro, ma concessa in pillole la sera dal telegiornale,<br />
con ritualità abbastanza grigia.<br />
Nella poesia “In due cuori”, la contemporaneità si contrappone al<br />
tempo indefinito dei “due cuori in una capanna” che non avevano<br />
l’assillo di misurarsi continuamente con i “temi”, un susseguirsi di<br />
banalità. I temi, invece, assillano la contemporaneità e la fanno vivere<br />
come il fanciullo che non sa e consegna il compito in bianco.<br />
Se c’è stato il tempo raccontato dalle cattedrali imponenti, quando<br />
l’uomo si cimentava con un pensiero forte, interrogandosi magari<br />
sulla salvezza dell’anima, la contemporaneità ha relegato i grandi<br />
temi in un angolo. Ora che il mondo, come Donato Massaro dice<br />
in “Visioni”, ha perduto «il senso della misura e l’equilibrio delle<br />
proporzioni», si è fuori posto sempre.<br />
Ecco allora il compito del poeta, e i versi nascono, non tanto come<br />
una sfida e una contrapposizione epocale, per cui si vince o si perde,<br />
ma dalla memoria e dalla certezza del dubbio. Alla realtà sfuggente<br />
e in qualche modo posticcia, reagisce la poesia, antidoto alla civiltà<br />
dello smarthpone, che non è da tutti. <strong>La</strong> poesia, insomma, è il primo<br />
antidoto e sgorga come una «linfa che scorre sotto traccia», ma non<br />
è immediatamente percepibile. <strong>La</strong> si può cogliere solo con speciali<br />
strumenti che non appartengono alla prosa. È fatta di parole “scavate”<br />
una per una, ed empite di un succo speciale che viene dalla<br />
sensibilità. È il “Pianeta dei sentimenti” che dà titolo a una poesia<br />
della raccolta, quello in cui tutto può accadere:<br />
«Nella liquidità degli stati d’animo / il pianeta medita sul passato /e<br />
sta progettando il futuro». È «il pianeta delle soluzioni improbabili<br />
/ degli equilibri precari delle scoperte sensazionali / dei traguardi<br />
raggiunti delle risposte parziali / delle paure nascoste delle ansie<br />
Donato Massaro, vive a Firenze.<br />
È laureato in Economia e Commercio.<br />
Scrittore, poeta, critico letterario, critico<br />
d’arte. Collabora a riviste e periodici culturali.<br />
Gli intervenuti alla presentazione del libro: Simonetta <strong>La</strong>zzerini Di Florio, Massimo Seriacopi, Paolo Bambagioni, Fabio<br />
Bertini, Donato Massaro e Veronica Boldi<br />
Ha pubblicato:<br />
Due o tre cose che so di Dante, 2012<br />
Il primo amore - Variazioni sul tema de<br />
I Promessi Sposi, 2013<br />
Le parole sono d’argento, poesie, 2015<br />
Alone nel paese delle conchiglie, 2015<br />
Chi coltiverà i sentimenti, poesie, 2016<br />
Donato Massaro<br />
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