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Il Pungitopo<br />
Speciale Natale<br />
Molte persone confondono il pungitopo con l’agrifoglio,<br />
forse a causa delle particolarità che hanno in comune.<br />
Entrambi pungono, entrambi hanno le bacche rosse,<br />
entrambe simboleggiano il Natale.<br />
Il pungitopo è una pianta protetta e rappresenta un elemento caratterizzante<br />
del nostro sottobosco, dove il terreno è favorevole,<br />
colonizza in ampi spazi. Il pungitopo è una pianta perenne, che raggiunge<br />
mediamente i 70 centimetri di altezza. Quelle che sembrano<br />
foglie, in realtà sono rami appiattiti e terminano con un aculeo. Il<br />
frutto è un globo rosso a forma di bacca che contiene due semi. Ha<br />
proprietà medicinali: ottimo diuretico, nel rizoma sono presenti due<br />
principi attivi che esercitano un’azione vasocostrittrice, antinfiammatoria<br />
e normalizzante dei vasi sanguigni, quindi utile per controllare<br />
gli inestetismi causati dalla cuperose.<br />
Un rametto attaccato alla porta si pensava allontanasse le streghe,<br />
per questo motivo veniva chiamato anche “pianta strega”. Il pungitopo<br />
veniva usato per pulire i camini e per proteggere i formaggi,<br />
che venivano messi ad asciugare sulle travi di legno delle cantine,<br />
dai morsi dei topi.<br />
Anche questa pianta ha una sua leggenda molto divertente.<br />
In un tempo lontano viveva una bella pianta. Il suo tronco era intricato<br />
e nodoso ma ricoperto da tenere foglioline, gialle all’interno e<br />
verde scuro all’esterno con un bordo morbido e liscio, rifugio ideale<br />
per insetti ed animaletti.<br />
Un giorno di fine estate quando le bacche erano ben mature una famiglia<br />
di topini si presentò e chiese ospitalità sotto le foglie delicate<br />
per ripararsi dall’imminente inverno. In cambio avrebbero offerto<br />
aiuto per procurare cibo.<br />
<strong>La</strong> pianta accettò di buon grado e la famiglia si stabilì sotto le<br />
fronde Il tempo passava... e la pianta si pentì di aver accettato la<br />
convivenza. I topini strillavano dalla mattina alla sera e per giocare<br />
strappavano i rametti...Arrivò l’inverno..la signora topa partorì altri<br />
sei cuccioli..il cibo cominciava a scarseggiare...Con l’arrivo dell’estate<br />
i topi andarono in vacanza da alcuni parenti. <strong>La</strong> pianta con<br />
grande sforzo cominciò a far crescere all’estremità delle foglie,<br />
grosse spine acuminate. Quando la famiglia dei topi tornò, per riprendere<br />
possesso della sua casa, tentò inutilmente di entrare. Le<br />
grosse e dure spine non permettevano a nessuno di passare.<br />
Il topo padre tentò in tutti i modi di oltrepassare<br />
quella barriera ma si punse in più posti, e strillando<br />
arrabbiatissimo g<strong>rid</strong>ò alla moglie: “Quella pianta è<br />
diventata un pungitopo!!!”.<br />
Da quel giorno venne soprannominata pungitopo<br />
e così viene chiamata ancora da tutti coloro<br />
che le passano vicino.<br />
Il Vischio<br />
Diffuso nelle zone boscose in Europa e in America, il<br />
vischio è un sempre verde di buon auspicio. E’ una<br />
pianta originale e piuttosto strana: innanzitutto è<br />
una pianta “parassita” che invece di affondare le<br />
radici nel terreno come tutti i comuni vegetali, si radica nei rami<br />
e nei tronchi di vari alberi e si nutre della loro linfa. Inoltre, per<br />
germogliare, i suoi semi hanno bisogno della luce del sole diversamente<br />
dalla maggior parte degli altri semi che germogliano<br />
sotto terra.<br />
Le sue foglie sempreverdi sono dotate di grandi proprietà benefiche:<br />
in infusi o in impacchi hanno effetti antireumatici, antispastici<br />
e depurativi.<br />
I frutti, invece, simili a gocce gelatinose sono molto tossici.<br />
<strong>La</strong> tradizione vuole che appesi in alto (o sopra una porta o sopra<br />
il lampadario) proteggeranno voi e la vostra casa e che ogni<br />
bacio scambiato sotto il vischio porti tanta fortuna.<br />
Molte sono le leggende legate al vischio: decidete voi qual è<br />
quella più bella...<br />
Un vecchio mercante, avido ed avaro, viveva da solo. Di notte<br />
si alzava per contare il denaro, spesso si comportava in modo<br />
disonesto e si approfittava della<br />
ingenuità delle persone. Gli affari<br />
gli andavano bene ma non<br />
voleva conoscere quelli con i<br />
quali intratteneva rapporti, non gli interessavano né le loro storie né i<br />
loro problemi. Per questo motivo nessuno gli voleva più bene. Una notte<br />
di <strong>dicembre</strong> non riuscendo a dormire decise di fare una passeggiata:<br />
lungo il percorso cominciò a sentire voci e risate, urla gioiose di bimbi<br />
e canti. Ad un certo punto qualcuno pronunciò il suo nome, gli chiedeva<br />
aiuto e lo chiamava fratello... per tutta la notte ascoltò quelle voci che<br />
raccontavano storie tristi e allegre... così venne a sapere che alcuni vicini<br />
erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone<br />
soffrivano per la troppa solitudine e che molti avevano perso il lavoro...<br />
Pentito per non aver mai capito cosa si nascondeva dietro alle persone<br />
che incontrava tutti i giorni, l’uomo cominciò a piangere e pianse tutta<br />
la notte. Le sue lacrime si sparsero sopra il cespuglio al quale si era<br />
appoggiato. Al mattino le lacrime cessarono ma sul verde del fogliame<br />
continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio.<br />
Un’altra leggenda narra che Baldur figlio di Odino, dio principale della<br />
mitologia scandinava, e della dea Frigg, era molto bello, giovane e for-<br />
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