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La Toscana dicembre rid (1) (1)

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Il Pungitopo<br />

Speciale Natale<br />

Molte persone confondono il pungitopo con l’agrifoglio,<br />

forse a causa delle particolarità che hanno in comune.<br />

Entrambi pungono, entrambi hanno le bacche rosse,<br />

entrambe simboleggiano il Natale.<br />

Il pungitopo è una pianta protetta e rappresenta un elemento caratterizzante<br />

del nostro sottobosco, dove il terreno è favorevole,<br />

colonizza in ampi spazi. Il pungitopo è una pianta perenne, che raggiunge<br />

mediamente i 70 centimetri di altezza. Quelle che sembrano<br />

foglie, in realtà sono rami appiattiti e terminano con un aculeo. Il<br />

frutto è un globo rosso a forma di bacca che contiene due semi. Ha<br />

proprietà medicinali: ottimo diuretico, nel rizoma sono presenti due<br />

principi attivi che esercitano un’azione vasocostrittrice, antinfiammatoria<br />

e normalizzante dei vasi sanguigni, quindi utile per controllare<br />

gli inestetismi causati dalla cuperose.<br />

Un rametto attaccato alla porta si pensava allontanasse le streghe,<br />

per questo motivo veniva chiamato anche “pianta strega”. Il pungitopo<br />

veniva usato per pulire i camini e per proteggere i formaggi,<br />

che venivano messi ad asciugare sulle travi di legno delle cantine,<br />

dai morsi dei topi.<br />

Anche questa pianta ha una sua leggenda molto divertente.<br />

In un tempo lontano viveva una bella pianta. Il suo tronco era intricato<br />

e nodoso ma ricoperto da tenere foglioline, gialle all’interno e<br />

verde scuro all’esterno con un bordo morbido e liscio, rifugio ideale<br />

per insetti ed animaletti.<br />

Un giorno di fine estate quando le bacche erano ben mature una famiglia<br />

di topini si presentò e chiese ospitalità sotto le foglie delicate<br />

per ripararsi dall’imminente inverno. In cambio avrebbero offerto<br />

aiuto per procurare cibo.<br />

<strong>La</strong> pianta accettò di buon grado e la famiglia si stabilì sotto le<br />

fronde Il tempo passava... e la pianta si pentì di aver accettato la<br />

convivenza. I topini strillavano dalla mattina alla sera e per giocare<br />

strappavano i rametti...Arrivò l’inverno..la signora topa partorì altri<br />

sei cuccioli..il cibo cominciava a scarseggiare...Con l’arrivo dell’estate<br />

i topi andarono in vacanza da alcuni parenti. <strong>La</strong> pianta con<br />

grande sforzo cominciò a far crescere all’estremità delle foglie,<br />

grosse spine acuminate. Quando la famiglia dei topi tornò, per riprendere<br />

possesso della sua casa, tentò inutilmente di entrare. Le<br />

grosse e dure spine non permettevano a nessuno di passare.<br />

Il topo padre tentò in tutti i modi di oltrepassare<br />

quella barriera ma si punse in più posti, e strillando<br />

arrabbiatissimo g<strong>rid</strong>ò alla moglie: “Quella pianta è<br />

diventata un pungitopo!!!”.<br />

Da quel giorno venne soprannominata pungitopo<br />

e così viene chiamata ancora da tutti coloro<br />

che le passano vicino.<br />

Il Vischio<br />

Diffuso nelle zone boscose in Europa e in America, il<br />

vischio è un sempre verde di buon auspicio. E’ una<br />

pianta originale e piuttosto strana: innanzitutto è<br />

una pianta “parassita” che invece di affondare le<br />

radici nel terreno come tutti i comuni vegetali, si radica nei rami<br />

e nei tronchi di vari alberi e si nutre della loro linfa. Inoltre, per<br />

germogliare, i suoi semi hanno bisogno della luce del sole diversamente<br />

dalla maggior parte degli altri semi che germogliano<br />

sotto terra.<br />

Le sue foglie sempreverdi sono dotate di grandi proprietà benefiche:<br />

in infusi o in impacchi hanno effetti antireumatici, antispastici<br />

e depurativi.<br />

I frutti, invece, simili a gocce gelatinose sono molto tossici.<br />

<strong>La</strong> tradizione vuole che appesi in alto (o sopra una porta o sopra<br />

il lampadario) proteggeranno voi e la vostra casa e che ogni<br />

bacio scambiato sotto il vischio porti tanta fortuna.<br />

Molte sono le leggende legate al vischio: decidete voi qual è<br />

quella più bella...<br />

Un vecchio mercante, avido ed avaro, viveva da solo. Di notte<br />

si alzava per contare il denaro, spesso si comportava in modo<br />

disonesto e si approfittava della<br />

ingenuità delle persone. Gli affari<br />

gli andavano bene ma non<br />

voleva conoscere quelli con i<br />

quali intratteneva rapporti, non gli interessavano né le loro storie né i<br />

loro problemi. Per questo motivo nessuno gli voleva più bene. Una notte<br />

di <strong>dicembre</strong> non riuscendo a dormire decise di fare una passeggiata:<br />

lungo il percorso cominciò a sentire voci e risate, urla gioiose di bimbi<br />

e canti. Ad un certo punto qualcuno pronunciò il suo nome, gli chiedeva<br />

aiuto e lo chiamava fratello... per tutta la notte ascoltò quelle voci che<br />

raccontavano storie tristi e allegre... così venne a sapere che alcuni vicini<br />

erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone<br />

soffrivano per la troppa solitudine e che molti avevano perso il lavoro...<br />

Pentito per non aver mai capito cosa si nascondeva dietro alle persone<br />

che incontrava tutti i giorni, l’uomo cominciò a piangere e pianse tutta<br />

la notte. Le sue lacrime si sparsero sopra il cespuglio al quale si era<br />

appoggiato. Al mattino le lacrime cessarono ma sul verde del fogliame<br />

continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio.<br />

Un’altra leggenda narra che Baldur figlio di Odino, dio principale della<br />

mitologia scandinava, e della dea Frigg, era molto bello, giovane e for-<br />

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