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Francesco Mondini<br />
Una vita dedicata a ricostruire<br />
gli antichi sistemi di vinificazione<br />
di Elena Maria Petrini<br />
L'innamorato della storia e soprattutto del mondo etrusco,<br />
della loro civiltà e del loro vino, ha cercato di realizzare<br />
un vino riprendendo alcune tecniche di quel periodo<br />
storico... e non solo... ha riportato anche una delle bevande<br />
più antiche del mondo: l'aceto di miele!<br />
Tarazona è una piccola azienda nella frazione di Antria del comune<br />
di Arezzo che produce prodotti tipici di altissima qualità, trovando<br />
ispirazione nella cultura, nella civiltà della natura, nel rispetto dei<br />
tempi ed alla ricerca di un futuro antico.<br />
Francesco Mondini, ha dedicato 15 anni della sua vita alla ricerca e<br />
ricostruzione dei sistemi di vinificazione usati anticamente, una disciplina<br />
che prende il nome di archeologia sperimentale, coinvolgendo<br />
storici, archeologi, agronomi, geologi, mastri cocciai per riuscire<br />
a decifrare ed approndire la ricerca della cantina ideale realizzata<br />
Il Presidente Regionale AIS <strong>Toscana</strong> Osvaldo Baroncelli col titolare dell'Azienda Rasenna<br />
in Tuscany Francesco Mondini ed Elena Maria Petrini (Foto di Giancarlo Cencini)<br />
colonizzazioni greche.<br />
L’esistenza poi di due diversi modi di coltivare la vite, l’uso di vitigni<br />
differenti e una così grande ricchezza di ambienti ideali per la vite<br />
confermano che gli italici producevano e consumavano il vino già<br />
in epoca protostorica; infatti i greci utilizzavano la vite domestica<br />
proveniente dal Caucaso, impianti bassi per sfruttare il calore del<br />
suolo e potatura annuale per una produzione più qualificata, mentre<br />
gli etruschi maritavano vite silvestre su impianti vivi, per lo più olmo<br />
e acero.<br />
Dalle analisi dei materiali venuti recentemente alla luce e dalla loro<br />
collocazione negli ambienti è stato accertato l’uso di recipienti interrati<br />
per la maturazione del vino e per impedire l’alterazione del<br />
Da sinistra il Presidente Nazionale Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta,<br />
col titolare dell'Azienda Rasenna in Tuscany Francesco Mondini e la Presidente dell'Associazione<br />
Culturale Arkiwine Elena Maria Petrini (foto di Giancarlo Cencini)<br />
con anfore interrate nella collina degli orci a tre metri di profondità,<br />
in cui si trova una temperatura costante, buio, silenzio ed una coibentazione<br />
ideale per riuscire a produrre un vino più naturale.<br />
Oggi abbiamo l’onore di poter degustare il primo vino al mondo biologico<br />
vinificato in orci di terracotta, completamente interrati, con il<br />
metodo Mondini.<br />
Molti credono che il vino sia stato introdotto in Italia dalle colonizzazioni<br />
provenienti dall’oriente e che gli etruschi abbiano contribuito<br />
all’arte del produrlo ed alla sua diffusione ma i risultati di recenti<br />
scavi e le ricerche degli ultimi anni hanno confermato che il vino, e<br />
la cultura ad esso riferita, fosse stata in loro possesso da prima delle<br />
<strong>La</strong> collina degli orci (foto Elena Maria Petrini)<br />
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