La Toscana dicembre rid (1) (1)

Speciale Mugello
Giulia Finocchi
Mai più un libro di fantascienza che rappresenta il debutto
di Giulia Finocchi, giovane scrittrice mugellana. Niente robot o
cyber tecnologie nel suo mondo surreale, ma sentimenti forti
e un grande messaggio d’amore verso la vita e chi non c’è più
Testo di Elisabetta Mereu
Foto tratte dal profilo Facebook dell'autrice
L'autrice il giorno della laurea con il fidanzato Roberto
Copertina del libro
“ Simona sta prendendo un gelato con le
amiche quando in cielo si stagliano aerei
militari, un boato e niente è più come prima.”
Questo l’incipit di “Mai più” il libro
di Giulia Finocchi, agronoma di 29 anni, scrittrice
esordiente, originaria del Mugello.
“Ho sempre avuto la passione per la scrittura, fin
dalle elementari, sostenuta anche dalla mia insegnante
Cristina Formelli, purtroppo scomparsa qualche
settimana fa, che era presidente dell’associazione
culturale di Borgo San Lorenzo, Lo Scrittoio.
Questo è un romanzo di fantascienza/avventura,
ambientato nei giorni nostri, tormentati però da
una guerra improvvisa che ne ha annientato tutte le
certezze. L’idea è nata nel 2001, dopo il crollo delle
torri gemelle e mi è maturata piano piano dopo aver
ascoltato conferenze sulle armi al fosforo. La mia
testa ha iniziato ad ipotizzare la fine del mondo e
quel che sarebbe stato sopravvivergli. Ho immaginato
la ricostruzione di una vita più genuina e più
umana rispetto a quella imposta dalla società di
oggi. Un reset che credo sia davvero necessario,
libro a parte.”
Pagine scritte quasi come un testo teatrale, ricche
di dialoghi, dietro cui si cela il percorso interiore che
l’autrice ha fatto per cercare di salvarsi dal suo boato,
da quella bomba devastante che le è piovuta dal
cielo circa un anno e mezzo fa: l’incidente in cui ha
perso la vita il suo amato Roberto.
“Dopo la laurea, 5 anni fa, mi sono trasferita a Bologna,
dove avevo trovato lavoro. Però stavo cercando
di tornare in Mugello perché, dopo
9 anni di fidanzamento, volevamo andare
a vivere insieme. E invece mi sono ritrovata
fra le mani solo tanti sogni diventati
irrimediabilmente impossibili. Allora mi
sono presa un anno sabbatico in Sardegna
dove il contatto con la natura, in
aziende agricole biologiche e in mezzo a
tante persone fantastiche mi ha aiutato
ad elaborare questo lutto e a prendere
la decisione di continuare a vivere anche
per il mio Bobo, cercando di trasferire su
di me il sorriso che lo rendeva speciale.
In fin dei conti, lui mi aveva incoraggiato
moltissimo a trovare una strada per pubblicarlo.Poco
dopo la sua morte avevo
ritirato fuori la storia per rileggere l’inizio
pensando che, anche se in quei tempi
non avevo mai provato il senso di perdita
che descrivevo, ero stata piuttosto
realistica e mi sono decisa a mettermi in
gioco. Ho capito che le persone amate,
anche se non ci sono più, sono in grado
di lanciarci un salvagente quando meno
Giulia Finocchi
ce lo aspettiamo. E così ho cambiato
un paio di nomi di protagonisti, ho trovato
la Streetlib (piattaforma di vendita
online gratuita), e aggiunto nella
nota di presentazione una poesia, per
sentirlo ancora vicino, dopo quel 30
maggio 2015.”
Quella frazione di secondo
si è portata via te.
E me.
E ora vivo nell’attesa
che la mente accetti la tua assenza,
che il cuore ammetta la solitudine,
che l’anima si ricomponga,
che mi tornino le parole!
Perché anche quelle
come te
mi sono state rubate!
Parole scolpite nel cuore che invece
sono riemerse vivide e forti in queste
pagine tutte da leggere, come i prossimi
libri che l’autrice ha già in cantiere.
Giulia Finocchi
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