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e-FARCORO 3-2017

FARCORO è la rivista musicale di AERCO, l'Associazione Emiliana Romagnola Cori

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Gianni Guicciardi<br />

Terminato il mio periodo lavorativo come docente di<br />

Percezione musicale presso il Conservatorio di Musica di<br />

Mantova, continuai a collaborare con la Scuola di Musica<br />

della Fondazione Andreoli di Mirandola.<br />

All’inizio del 2014, il m° Mirco Besutti, direttore, mi propose<br />

un incontro con la logopedista dott.ssa Sara Roncadi<br />

dell’unità di riabilitazione dell’ospedale di Mirandola.<br />

Durante il colloquio la logopedista mi presentò il suo<br />

progetto: formare un coro con persone che avevano subito<br />

un trauma cerebrale, ictus o altre lesioni, che già seguiva<br />

per la riabilitazione vocale. La forza che mi comunicò<br />

nel presentare il suo progetto mi stimolò al punto tale<br />

di decidere di mettermi in gioco, seppur consapevole<br />

dei problemi che avrei incontrato perché si trattava di<br />

un’esperienza completamente nuova per me. Nel mese di<br />

ottobre seguente, presso i locali della Scuola di Musica di<br />

Mirandola, il progetto partì. Non avevo preparato nessun<br />

canto da proporre perché volevo conoscere direttamente<br />

queste persone. Era importante formare un gruppo<br />

coeso con un clima che li mettesse a proprio agio, inoltre<br />

volevo capire il funzionamento del loro strumento voce.<br />

La disponibilità di tutti e della logopedista, mi aiutò<br />

tantissimo nel comprendere in che direzione avrei dovuto<br />

muovermi. Ai presenti chiesi cosa avrebbero voluto cantare.<br />

Chi aveva la fortuna di esprimersi in modo comprensibile<br />

rispose elencando canzoni che appartenevano alla storia<br />

personale e, immagino, concomitanti con momenti<br />

importanti della vita. Dall’elenco dei brani proposti mi<br />

resi conto immediatamente che avrei dovuto studiare<br />

bene il repertorio musicale da proporre. La riproduzione<br />

vocale non era omogenea, alcuni erano in difficoltà<br />

nell’articolazione, altri meno e infine alcuni riproducevano<br />

normalmente. Dovevo scegliere se utilizzare le canzoni<br />

solo per risvegliare i loro ricordi personali, oppure per un<br />

obiettivo di riabilitazione dell’apparato vocale. Assieme<br />

alla logopedista e ai coristi si decise che tutti dovevano<br />

intervenire nel dare il loro contributo per formare un coro<br />

che, oltre al valore della socializzazione e del ricordo<br />

personale, contribuisse nel potenziare tutte le risorse<br />

personali. Iniziai a proporre dei canti con caratteristiche<br />

corrispondenti al nostro obiettivo. Canzoni con delle forme<br />

musicali semplici e con dei testi formati da un numero<br />

contenuto di parole. Molte canzoni del periodo anni 60/70<br />

e anche canti popolari avevano queste caratteristiche, le<br />

forme motivo erano ripetitive e costituite da delle cellule<br />

ritmiche semplici che favorivano la memorizzazione e<br />

di conseguenza la riproduzione vocale. Il progetto di<br />

formare un coro incominciò a delinearsi anche con un<br />

buon entusiasmo. Alcuni coristi avevano delle difficoltà<br />

nell’articolazione verbale, ma quando si trattava di cantare,<br />

improvvisamente il problema sembrava sconfitto. I brani<br />

musicali erano da me accompagnati con un pianoforte<br />

digitale, dove riducevo al minimo l’accompagnamento<br />

privilegiando la melodia. La scelta della tonalità delle<br />

canzoni era fondamentale, doveva corrispondere al loro<br />

registro vocale, il coro era formato da donne e uomini e<br />

spesso le voci femminili cantavano nel registro maschile,<br />

che corrisponde un’ottava inferiore. Proponendo diversi<br />

esercizi vocali, gradualmente i coristi hanno riconosciuto<br />

il timbro della propria voce, questo ha permesso al coro<br />

di formare un colore vocale misto di voci chiare e scure.<br />

La scelta dei canti doveva rimanere nel medium della<br />

voce, la velocità della riproduzione si è adeguata per<br />

favorire l’articolazione vocale di tutti i coristi. Grazie<br />

alle opportunità di ‘esibirsi’ e cantare pubblicamente,<br />

il coro migliorò sia sulle parti musicali che quelle<br />

socializzanti, valori insostituibili per un’attività di gruppo.<br />

Per valorizzare il più possibile le capacità di ogni corista,<br />

proposi a tutti di scrivere dei testi per una canzone che<br />

poi avrei musicato. Il nome del nostro coro, Com’è bello<br />

cantar, è il titolo di una canzone scritta da due sorelle<br />

che per un buon periodo hanno partecipato a questa<br />

bellissima esperienza. Ora abbiamo in repertorio altre<br />

due canzoni scritte da una corista: La notte di Natale e<br />

Non è importante.<br />

Nel settembre del 2016 la Scuola di Musica organizzò<br />

una giornata di studio sul tema Cantoterapia condotto<br />

dalla prof.ssa Mirella De Fonzo. Avevo la necessità di<br />

conoscere sul piano scientifico l’effetto terapeutico<br />

dell’attività corale. Dal convegno ricevetti tantissime<br />

indicazioni su come procedere in questa nuova e<br />

importantissima esperienza. Per finire, posso affermare<br />

di aver rilevato, da parte di tutti i coristi, una straordinaria<br />

partecipazione a ogni prova. Il loro impegno ha reso più<br />

attiva l’attenzione verso la gestualità corale perché la<br />

memorizzazione delle parole e delle linee melodico –<br />

ritmiche è sempre più presente, così come la percezione<br />

costante della pulsazione ritmica. La consapevolezza<br />

dell’emissione vocale e della durata fonatoria dimostra la<br />

validità di un’attività corale permanente rivolta a persone<br />

che hanno subito dei traumi cerebrali. Il potenziamento<br />

della capacità comunicativa e relazionale è un’altra<br />

importantissima conferma della validità di questo<br />

progetto.<br />

A ulteriore riprova della validità dell’esperienza, il 18 e 19<br />

settembre <strong>2017</strong>, la Fondazione Andreoli ha organizzato<br />

una riuscitissima Masterclass con la musicoterapeuta<br />

Loredana Boito, aperta a tutti i docenti della Scuola<br />

di Musica, che ha avuto il piacere di avere come coro<br />

laboratorio proprio il Com’è bello cantar. Che serva da<br />

stimolo per altre realtà?<br />

com’è bello cantar | 29

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